Dal 1° settembre 2021 è entrata in vigore la nuova etichetta energetica per le sorgenti luminose.
La nuova classificazione per le lampadine fa seguito alle nuove etichettature entrate in vigore già a Marzo 2021 che riguardavano solo gli elettrodomestici. Vediamo insieme cosa è cambiato per le lampadine e il motivo di questa riorganizzazione.
Perché una nuova etichetta energetica per le lampadine
Dopo 26 anni dall’entrata in vigore delle etichettature energetiche a Marzo 2021 abbiamo assistito all’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo Energy Label 2019/2018. Si tratta del primo step della riorganizzazione delle etichette energetiche. Nella prima fase ad essere interessate erano solo lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga, frigoriferi e congelatori, display elettronici e apparecchi per la refrigerazione.
A settembre la direttiva europea ha riguardato anche le lampadine. Con questo restyling l’Unione Europea si pone come obiettivo quello di ridurre in termini di consumi energetici l’impatto ambientale, favorendo e promuovendo la vendita di prodotti più efficienti e sostenibili. All’interno dell’Unione Europea non è quindi più possibile vendere prodotti non conformi.
Entrata in vigore con una direttiva specifica nel 1994, l’etichetta energetica nasce come strumento utile a sensibilizzare i consumatori sui consumi energetici quotidiani. Ma serve anche a fornire informazioni su caratteristiche e consumi di energia di ciascun modello in vendita e a scegliere al momento dell’acquisto sia l’elettrodomestico che la semplice lampadina.
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Le nuove classi energetiche
Con la nuova Direttiva Europea cambia la scala di classificazione che diventa più semplice in quanto composta solo da 7 classi di efficienza energetica, dalla A alla lettera G e senza il segno +.
Per le sorgenti luminose la nuova etichetta energetica riguarda: le sorgenti luminose con o senza unità di alimentazione integrata, le luci direzionali e non direzionali e le sorgenti luminose parte di un prodotto contenitore.
Per stimolare l’innovazione tecnologica e lasciare spazio ai nuovi modelli più efficienti le classi A, B e C della nuova etichetta alle lampadine dovrebbero rimanere vuote nel primo periodo.
I prodotti attualmente in commercio sono stati inseriti nelle nuove categorie attraverso un processo di riscalaggio periodico. Una pratica prevista dal Regolamento UE 2017/1369. Un meccanismo per cui ogni nuova etichetta energetica della classe A è inizialmente vuota, le classi B e C hanno pochi modelli, mentre sono più numerose le classi basse. Tanto è vero che secondo Enea, ad oggi non sono presenti sul mercato modelli di lampade in classi superiori alla D.
Il riscalaggio avverrà circa ogni 10 anni o quando una significativa percentuale di modelli sarà presente nelle due classi di efficienza più elevate.
I dati e le informazioni sulle nuove etichette
Altra novità introdotta dalla direttiva europea per le lampadine è che oltre al nome o al marchio del costruttore e il modello, le nuove etichette evidenziano anche il consumo di energia in kWh se accese per 1.000 ore.
Ma per sapere di più sulle lampade che si stanno acquistando sulle etichette è stato introdotto anche il QR Code. Un codice che permette di collegarsi al database UE la Eprel ( European Product Registry for Energy Labelling) e conoscere informazioni supplementari sul prodotto. Notizie come i dati relativi al tipo di luce della sorgente, la dimmerabilità, la durata media, la resa dei colori e allo sfarfallio.
Stando alle valutazioni d’impatto della Commissione Europea sulle nuove regole queste dovrebbero consentire di risparmiare 7 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno entro il 2030. Valore che corrisponde a un risparmio di energia pari al consumo annuo di un paese come l’Ungheria.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Nei prossimi anni verranno riclassificati anche altri gruppi di prodotti come asciugabiancheria, riscaldatori d’ambiente locali, condizionatori d’aria, apparecchi di cottura, unità di ventilazione, armadi frigoriferi professionali, scaldabagni e scaldabagni e caldaie a combustibile solido.
- Una nuova ricerca lanciata da Signify indaga il rapporto con l’illuminazione. La ricerca rivela che, sebbene molti temono di perdere la vista, pochissime persone prendono misure adeguate a mantenerla in salute. Pur essendo ormai certo che la qualità dell’illuminazione può avere una forte influenza sul comfort visivo, solo il 32% degli intervistati a livello globale ne tiene conto durante il processo di scelta e acquisto delle lampadine.
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