Il primato italiano nel riciclo del vetro

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Riciclare vuol dire contribuire a ridurre l’inquinamento causato dai rifiuti. Questo fa sì che si possa ridurre la necessità di materie prime per preservare l’ambiente e chi lo abita. Il vetro non è un materiale di per sé inquinante, ma per smaltire in modo naturale, per esempio, una bottiglia di vetro occorrono 4000 anni. Ecco perché è importante che il vetro venga riciclato: attraverso il riciclo totale del vetro nella produzione di nuovi imballaggi nel 2020 è stato possibile ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera di 2,2 milioni di tonnellate.

Arredamento sostenibile: realizzare una lampada riciclando una bottiglia in vetro

Il primato italiano nel riciclo del vetro – Rapporto Coreve 2020

L’impiego di materiale riciclato al posto delle materie prime ha consentito di risparmiare energia equivalente a 2,5 milioni di barili di petrolio, pari al consumo medio per uso domestico di metano delle famiglie di una città da 1,5 milioni di abitanti. Sono i dati che emergono dal rapporto Coreve 2020.

Secondo quanto affermato da Gianni Scotti, presidente di Coreve, “Quello italiano è un vero e proprio primato. A superare il bel Paese in Europa è solamente la Germania. L’Unione Europea ha fissato come obiettivo di riciclo per il 2030 il 75% e noi l’abbiamo superato già due anni fa, grazie all’attenzione crescente degli italiani, ma anche per merito degli sforzi dell’industria che ha puntato con decisione sull’innovazione degli impianti di trattamento”.

Nel 2020 sono state recuperate 389 mila tonnellate di vetro che, negli altri Paesi, è smaltito in discarica con elevati costi.

Il beneficio, oltre che per l’ambiente e l’industria, è percepito soprattutto dai comuni italiani: Coreve nel 2020 ha versato ai 7.414 comuni convenzionati oltre 86 milioni di euro di corrispettivi economici per la raccolta differenziata del vetro. L’obiettivo per il futuro è il Sud Italia: “La maggioranza del materiale recuperato e anche gli impianti sono tutti al centro nord ma l’Italia ha nel meridione una possibilità di crescita e sviluppo importante”.

Perché è importante riciclare il vetro?

Nonostante esso non sia un materiale inquinante, una bottiglia di vetro impiega circa 4000 anni per essere smaltita in modo naturale dall’ambiente. Riciclare vetro, ma anche plastica e lattine, è importante perché consente di risparmiare sulle materie prime: sul petrolio per la produzione della plastica, su sabbia soda e calcare per il vetro e sui minerali di bauxite per le lattine.

I vantaggi del riciclo il vetro

Riciclare il vetro consente di:

  • Risparmiare energia. Riciclare il vetro vuol dire risparmiare sul processo produttivo della sua composizione poiché riciclarlo significa sprecare molta meno energia rispetto ad una realizzazione ex novo.
  • Avere meno rifiuti da smaltire. Riciclare il vetro vuol dire limitare in modo sostanziale la quantità di rifiuti da smaltire ogni giorno e quindi limitare anche l’impiego di materie prime.
  • Ottenere altri materiali. Attraverso la raccolta e il riciclo del vetro è possibile ottenere anche materiali diversi come la ceramica, l’erba sintetica, la sabbia per campi da golf e tanto altro.

Creare un angolo verde in casa riciclando bottiglie e barattoli

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu? 

  • Secondo il rapporto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) la differenziata è quasi raddoppiata rispetto al 2008, passando da 9,9 a 18,5 milioni di tonnellate. Otto regioni italiane hanno raggiunto e superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata stabilito per legge nel 2012. La regione più efficiente è il Veneto (74,7%) seguita da Sardegna (73,3%), Trentino Alto Adige (73,1%), Lombardia (72%), Emilia Romagna (70,6%), Marche (70,3%), Friuli Venezia Giulia (67,2%) e Umbria (66,1%). Quattro sono le regioni che superano il 60% ma non raggiungono ancora l’obiettivo del 65%: Valle d’Aosta (64,5%), Piemonte (63,2%), Abruzzo (62,7%) e Toscana (60,2%). Sotto al 50% si collocano Basilicata (49,4%), Calabria (47,95%) e infine Sicilia (38,5%) che, però, nell’ultimo anno ha registrato un incremento del 9%.

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