Oggi le persone sono molto più attente alla propria alimentazione e a ciò che mettono nel proprio carrello. Si tende a prediligere del cibo che sia sano ma anche sostenibile. E se ci fosse un modo per coltivarlo direttamente a casa propria? Ecco un progetto che vi consentirà di avere un balcone sostenibile e cibo fresco e salutare.
Coltivare cibo sano sul tuo balcone sostenibile è possibile
La startup Hexagro ha ideato una tecnologia agricola che permette di coltivare sul proprio balcone cibo sano e sostenibile. Questo metodo consente di risparmiare fino al 90% di acqua rispetto a quella usata nell’agricoltura tradizionale.
L’idea ha origine in Colombia, precisamente da Felipe Hernandez, cofondatore della startup Hexagro. Nella sua tesi di laurea in ingegneria industriale Hernandez denunciava l’elevato tasso di cancro tra gli agricoltori riconducibile all’uso smodato di agenti chimici. Così nel suo progetto proponeva lo sviluppo di nuove tecnologie che fossero più performanti, che necessitassero di meno spazio e soprattutto che non esigessero l’uso di pesticidi.
L’obiettivo di Hexagro è semplice: coltivare cibo sano in maniera sostenibile nel proprio terrazzo. Si tratta di una soluzione davvero alla portata di tutti, non è necessario essere dei grandi pollici verde per metterla in pratica. Vediamo nel dettaglio come è possibile disporre di un balcone sostenibile attraverso l’agricoltura verticale.
Agricoltura verticale con Hexagro
La vertical farming, o agricoltura verticale, è un concetto moderno di agricoltura in cui vengono minimizzati gli spazi impiegati per le colture che sono quindi messe in strati sviluppati in verticale e impilati tra loro.
Durante il picco della pandemia, i fondatori di Hexagro hanno condotto uno studio che ha rilevato che la maggior parte delle persone conosceva il concetto di urban farming (agricoltura urbana), ma non lo avesse mai provato. Alla fine le persone non si cimentano in un’attività di questo tipo perché si pensano di non possedere il famoso pollice verde o di disporre di poco spazio. Da qui nasce Poty, la soluzione a tutti questi problemi.
Poty: come funziona?
Si tratta di un orto verticale composto da vasi a quadrifoglio che riescono a contenere fino a 40 piante in meno di un metro quadrato. L’acqua e i nutrienti, necessari per la crescita dei vegetali, sono nebulizzati direttamente sulle piante. Questo dettaglio consente un risparmio di quasi il 90% dell’acqua utilizzata e fino al 30-40% delle sostanze nutritive. I semi impiegati sono biologici e non implicano l’uso di alcuna sostanza chimica o di pesticidi. I vasi sono in metallo o in plastica riciclata.
Il tutto è costantemente controllato attraverso una piattaforma digitale. L’utente, grazie all’installazione di un chatbot, viene guidato in tutte le fasi della coltivazione. L’assistente digitale fornisce consigli utili e se, per esempio, i frutti tardano ad arrivare o le foglie si ingialliscono, sarà sufficiente scattare una foto, inviarla al chatbot e un agronomo di Hexagro saprà dare i giusti suggerimenti. Ecco il motivo per cui questo modello è adatto davvero a tutti i pollici.
Questa nuova tecnologia agricola permette quindi di coltivare frutta, verdure a foglia e piante aromatiche stagionali in poco spazio, in maniera semplice ed evitando gli sprechi. L’obiettivo di Hexagro è quello di consentire a chiunque e ovunque l’accesso a cibi sani e sostenibili.
La Sostenibilità a tavola: 5 comportamenti virtuosi da mettere in pratica
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- I dati di una ricerca condotta da Coldiretti-Ixè, dicono che più di 6 italiani su 10 coltivano qualche verdura sul proprio balcone, sul terrazzo o in giardino.
- Secondo Coldiretti il trend dell’orto domestico è in crescita del 6,3%, tanto che le superfici coltivate hanno raggiunto i 174 milioni di metri quadrati. Questo grazie all’agricoltura verticale che ha permesso di capire che non è necessario disporre di un appezzamento di terreno per coltivare qualcosa.
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it