Agevolazioni fiscali per il risparmio energetico: le domande più frequenti

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Anche quest’anno si può usufruire delle agevolazioni fiscali al 50-65% per realizzare lavori volti al risparmio energetico. Ecco le domande più frequenti a riguardo.

Agevolazioni fiscali per il risparmio energetico: le domande più frequenti

1. Chi può usufruire dell’agevolazione fiscale?

Possono usufruire dell’agevolazione tutti i contribuenti residenti e non, che possiedono l’immobile oggetto di intervento.

In particolare, sono ammessi all’agevolazione fiscale

  • le persone fisiche;
  • i contribuenti titolari di reddito d’impresa (persone fisiche, società);
  • le associazioni tra professionisti;
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

Tra le persone fisiche possono fruire dell’agevolazione anche i titolari di un diritto reale sull’immobile, i condòmini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini, coloro che hanno l’immobile in comodato.

Sono inoltre ammessi a fruire della detrazione

  • il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.

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2. Come avere la detrazione fiscale?

Per avere le detrazioni fiscali occorre indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Tali spese devono essere pagate con bonifico bancario o postale in cui vanno indicati: la causale del versamento, con indicazione degli estremi della norma agevolativa; il codice fiscale del beneficiario della detrazione; il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico.

Condizione indispensabile per usufruire dell’agevolazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali.

Per richiedere l’agevolazione è necessario essere in possesso dell’asseverazione di un tecnico abilitato o dichiarazione resa dal direttore dei lavori.

3. Per usufruire delle detrazioni fiscali, cosa occorre inviare all’ENEA?

Non occorre inviare alcuna comunicazione preventiva all’ENEA. La normativa impone che entro 90 giorni solari dal termine dei lavori debbano essere trasmessi ad ENEA via telematica, i dati indicati nella scheda descrittiva degli interventi realizzati. Una volta effettuata la trasmissione, tornerà al mittente una ricevuta informatica contenente il Codice Personale Identificativo (CPID). Le stampe di questa ricevuta e della scheda descrittiva, costituiscono prova dell’avvenuto invio. Non sono previsti altri riscontri da parte di ENEA. Non vanno inviati documenti quali asseverazioni, relazioni tecniche, fatture, copia di bonifici, planimetrie, altra documentazione. La scheda descrittiva va conservata per futuri possibili controlli.

4. Quando è da intendersi la fine dei lavori da cui decorre il termine per la presentazione della domanda all’ENEA?

Acclarato che all’ENEA non va inviata una domanda bensì vanno trasmessi i dati dell’intervento attraverso sito, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che la decorrenza dei termini per l’invio della documentazione parte dal giorno del collaudo finale dei lavori.

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5. A quanto ammonta l’IVA sui lavori da realizzare?

L’Agenzia delle Entrate riporta: “Sulle prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, realizzati sulle unità immobiliari abitative, è prevista l’Iva al 10%. Sui beni, invece, l’aliquota agevolata si applica solo se ceduti nell’ambito del contratto di appalto. Tuttavia, quando l’appaltatore fornisce beni “di valore significativo”, l’Iva ridotta si applica soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione considerato al netto del valore dei beni stessi. In pratica, l’aliquota del 10% si applica solo sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni stessi.”

6. Il limite previsto di 30.000, 60.000 o 100.000 euro di detrazione deve intendersi per ciascun intervento o per ciascun richiedente?

Il limite massimo di detrazione è riferito all’unità immobiliare oggetto dell’intervento e sarà eventualmente suddiviso se esistono più possessori dell’immobile che partecipano alla spesa.

Ma cos’è l’Ecobonus e quali sono gli interventi riconosciuti?

L’Ecobonus è un’agevolazione che consiste in una detrazione dall’Irpef o dall’Ires, concessa quando si realizzano interventi volti ad aumentare il livello di efficienza energetica di un edificio esistente. Le detrazioni sono riconosciute per:

  • l’acquisto e la posa in opera di schermature solari, impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità abitative, micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, generatori d’aria calda a condensazione;
  • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.

L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu? 

  • Secondo l’Osservatorio sull’Habitat e l’Abitare, sono sempre di più gli italiani che desiderano una casa smart e sostenibile. Il 77% degli abitanti progetta oggi una casa che faccia risparmiare sulle spese di manutenzione e consumi elettrici.

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