Secondo l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, ancora soltanto una percentuale ridotta, pari al 17% degli italiani utilizza dispositivi smart per il monitoraggio in tempo reale dei consumi.
Quanti italiani valutano l’utilizzo di oggetti smart per monitorare i propri consumi?
Nel corso del 2022, il mercato italiano della smart home ha registrato una significativa crescita del 18%, portando il suo valore complessivo a 770 milioni di euro. Tale aumento rappresenta un tasso di crescita superiore alla media europea, anche se, in termini assoluti, l’Italia si trova ancora ad una certa distanza dai volumi economici registrati nel Regno Unito, in Germania e in Francia.
I principali driver: dispositivi connessi dedicati al riscaldamento e alla climatizzazione
Tra i principali driver di questa espansione, spiccano i dispositivi connessi dedicati al riscaldamento e alla climatizzazione, quali caldaie, termostati e condizionatori, che hanno contribuito con un fatturato di 155 milioni di euro.
A seguire, le soluzioni per la sicurezza hanno rappresentato un altro importante settore, generando un volume d’affari di 150 milioni di euro.
Anche gli elettrodomestici connessi hanno svolto un ruolo significativo, contribuendo con 140 milioni di euro, seguiti dagli smart speaker, che hanno generato un introito di 137 milioni di euro.
Oltre a questi segmenti chiave, il mercato include anche dispositivi come lampadine intelligenti, casse audio connesse, smart plug, serie civili e dispositivi per la gestione remota di tende e tapparelle. La diversificazione dei prodotti contribuisce a una maggiore adozione della tecnologia smart in varie aree della vita domestica, consolidando così la presenza della smart home nel panorama italiano.
Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano: un’indagine interessante
Secondo l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, il notevole aumento dei costi dell’energia ha spinto la popolazione italiana a prestare maggiore attenzione al risparmio energetico, con il 91% degli individui concentrato su strategie per ridurre il consumo energetico all’interno delle proprie abitazioni.
Dispositivi Smart Home: una soluzione efficace
L’impiego di dispositivi Smart Home emerge come una soluzione efficace, capace di abbattere i consumi energetici annuali del 23% per il riscaldamento e del 20% per la componente elettrica. Tale ottimizzazione si traduce in un risparmio monetario significativo, pari a circa 330 euro annui per un bilocale di 70 metri quadrati, estendendosi fino a 460 euro per un trilocale di 110 metri quadrati.
Il 42% degli italiani preferisce l’acquisto di dispositivi ed elettrodomestici a basso consumo
Nonostante ciò, tra i consumatori, sembra ancora piuttosto limitato il numero di coloro che collegano il risparmio energetico all’adozione della tecnologia “smart”. Secondo la stessa ricerca condotta dall’Osservatorio Internet of Things sulla smart home, l’81% degli italiani adotta comportamenti virtuosi per risparmiare energia, mentre il 42% preferisce l’acquisto di dispositivi ed elettrodomestici a basso consumo.
Solo il 17% degli italiani utilizza dispositivi smart per il monitoraggio dei consumi in tempo reale
Soltanto una percentuale ridotta, pari al 17%, utilizza dispositivi smart per il monitoraggio in tempo reale dei consumi, mentre un esiguo 11% gestisce scenari di riscaldamento e raffrescamento tramite tecnologie smart. La gestione di sistemi di accumulo e autoproduzione da fonti rinnovabili è adottata dal 4% dei consumatori, mentre solo il 2% attiva servizi per ottimizzare i consumi. La sfida rimane dunque quella di promuovere una maggiore consapevolezza sull’efficacia della tecnologia smart nell’ottimizzazione dei consumi energetici.