In Italia più del 55% delle abitazioni è ancora in classe F e G
Casa green: l’UE richiede almeno una classe energetica di livello D. Salire di classe energetica significa un aumento del 14% per chi passa dalla G alla D, del 30% per chi raggiunge la A.
Casa green: sostenibilità ed efficientamento energetico sono sempre più apprezzati sul mercato immobiliare.
Lo conferma una recente ricerca dell’Università Iuav di Venezia, commissionata dall’Osservatorio Rebuild e anticipata da Il Sole 24 Ore, che ha analizzato il valore degli immobili in relazione alla classe energetica. Secondo lo studio, un miglioramento della classe energetica comporta un aumento del valore dell’immobile.
Salire di classe energetica aumenta il valore della casa green
Nelle tre città prese come campione – Padova, Mestre e Bergamo – si osservano incrementi significativi del valore degli immobili quando si passa dalla classe G alla D o alla A, a seconda dei mercati locali. In particolare, passare dalla classe G alla D comporta un aumento del valore del 14%, mentre raggiungere la classe A significa un aumento del 30%.
Il problema delle classi energetiche in Italia Nonostante l’importanza dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, in Italia più del 55% delle abitazioni è ancora in classe F o G, le classi più basse in termini di efficienza energetica. Questo significa che la maggior parte degli immobili non soddisfa gli standard minimi richiesti dall’Unione Europea, che richiede almeno la classe D per un primo allineamento alle norme ambientali.
Gli incentivi per l’efficientamento energetico Per incentivare la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli immobili, il governo italiano ha introdotto diverse misure, tra cui detrazioni fiscali per le spese sostenute per l’acquisto di materiali e servizi necessari per la riqualificazione energetica degli edifici. Inoltre, è possibile ottenere agevolazioni e finanziamenti per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico.
Casa green: gli immobili e le città prese in considerazione dalla ricerca
Le tre città prese come campione per la ricerca sull’efficienza energetica degli immobili sono state scelte in modo attento e rappresentativo. Si tratta di città non metropolitane, con un mercato immobiliare medio, a testimonianza dell’interesse diffuso per la sostenibilità ambientale. Il professor Ezio Micelli, docente presso l’Università Iuav di Venezia, ha anticipato i dati della ricerca al quotidiano Il Sole 24 Ore, spiegando che il campionamento è stato significativo, con trecento alloggi per ogni città. Tutte le unità immobiliari prese in considerazione, inclusi gli appartamenti nuovi, erano del mercato di seconda mano e perfettamente equipaggiate dal punto di vista dell’efficientamento energetico. Questo tipo di immobili rappresenta la maggioranza degli scambi immobiliari in Italia.
Silvia Rovere, esperta di politiche immobiliari, ha espresso la sua opinione sulla situazione del parco immobiliare italiano. Secondo Rovere, è necessaria un’ampia azione di rilancio, che coinvolga anche gli investimenti privati. Le istituzioni dovranno utilizzare la leva fiscale per incentivare gli investimenti e avvicinarsi agli obiettivi europei in materia di sostenibilità ambientale. Nonostante i vari bonus fiscali introdotti negli ultimi otto anni, inclusi il Superbonus, il 55% delle abitazioni residenziali italiane è ancora classificato nelle classi energetiche “F” e “G”. Secondo la Direttiva Europea EPBD, gli obiettivi di efficienza energetica possono rappresentare un’opportunità di sviluppo e di stabilizzazione della crescita economica, se affrontati in tempo utile.