La campagna vaccinale contro il Covid-19, iniziata il 27 dicembre dello scorso anno con la somministrazione delle prime dosi del vaccino Pfizer Biontech, sta procedendo in maniera spedita. Ad oggi i vaccinati in Italia che hanno completato il ciclo vaccinale costituiscono il 56,7% della popolazione nazionale. Si stima che, con l’attuale media di dosi somministrate giornalmente, al 31 agosto l’80% della popolazione risulterà vaccinato, anticipando di un mese la previsione del governo.
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Quanti sono i vaccinati in Italia?
Le persone ad oggi vaccinate sono 33.610.726, mentre in 36.695022 hanno ricevuto la prima ovvero il 61,9% della popolazione. Contando anche il vaccino monodose e i soggetti pre-infettati che hanno ricevuto una dose, risulta parzialmente protetto il 65,9% della popolazione italiana. Considerando solo gli over 12, oggetto della campagna vaccinale, la percentuale di coloro che sono parzialmente protetti è del 73,1%. Mentre il 62,9% è completamente protetto, quindi immunizzato contro SARS-CoV-2.
Perché fare il vaccino?
Il vaccino è l’arma migliore di cui disponiamo per contrastare la pandemia di Covid-19. Ecco i motivi per cui è bene sottoporsi alla vaccinazione:
- per abbassare la curva dei contagi;
- per tutelare le persone più fragili ed esposte;
- perché il vaccino è fondamentale per evitare le forme gravi della malattia;
- per ridurre, quindi, il tasso di mortalità.
Andamento della pandemia in Italia
Il 12 gennaio 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato la scoperta di un nuovo coronavirus, causa di un’infezione polmonare partita dalla città di Wuhan. Da allora, l’Italia, come molte altre nazioni del mondo, sta lavorando per contrastare quello è stato definito “il nemico invisibile“. Il nostro Paese, dopo la Cina, è stato il primo in Europe che si è trovato a fronteggiare un’emergenza sanitaria che sarebbe poi diventata globale.
In Italia fino ad oggi si contano tre ondate di SARS-CoV-2: la prima, da marzo a maggio dello scorso anno, è quella che ci ha colti impreparati, quella che ha stravolto le nostre vite modificando radicalmente la nostra quotidianità tenendoci chiusi nelle proprie abitazioni; la seconda, nell’autunno del 2020, il risultato di un estate quasi normale che ci aveva illuso di essere giunti alla fine della pandemia; e la terza, nella primavera di quest’anno, una scena già vista. Perché ci sono state tre ondate? Perché le misure restrittive non hanno fermato il coronavirus? Cosa ci dobbiamo aspettare? Una quarta ondata?
Guardando alla situazione odierna non ci troviamo di fronte ad una nuova ondata ma ciò non toglie che è bene rispettare le regole principali, ovvero l’uso della mascherina e il distanziamento. Nell’ultimo mese è stato registrato un lieve aumento dei casi, con un picco di 6mila contagi al giorno, dovuto all’arrivo della variante Delta. L‘ultimo report del Ministero della Salute conferma una maggiore incidenza di casi Covid-19, contando 58 casi su 100mila abitanti e l’aumento del parametro Rt che risulta pari a 1,57. Ma resta basso il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, intorno al 2%, e in area medica, intorno al 3%. Questo da una parte fa sì che non si possa parlare di una quarta ondata ma al tempo stesso non deve far pensare che il coronavirus non esiste più. Perciò occorre mantenere comportamenti prudenti e, per chi non l’avesse già fatto, procedere con la vaccinazione.
L’importanza della vaccinazione
La differenza sostanziale tra la prima e la terza ondata è l’avere a disposizione un vaccino. La campagna vaccinale nel nostro Paese, dopo un inizio rallentato, procede con un ottimo ritmo e, come detto in precedenza, già nel post-estate una grossa fetta della popolazione avrà completato il ciclo vaccinale, sarà quindi immunizzata. L’essere immuni al corononavirus è l’unico modo per debellarlo.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Dal 5 agosto è partito, in Italia, l’obbligo di Green Pass o di tampone con esito negativo per l’accesso a luoghi chiusi come: ristoranti, bar, musei, palestre, piscine, cinema, teatro, ecc.
- Il Ministro della Salute Speranza ha firmato un’ordinanza con cui proroga le misure restrittive relative all’ingresso in Italia da India, Bangladesh, Sri Lanka e Brasile. Confermata la quarantena di 10 giorni per i Paesi extraeuropei fatta eccezione per quelli della lista raccomandata dall’Ue per i quali la quarantena è ridotta a 5 giorni. Confermata anche la mini quarantena dalla Gran Bretagna i cui certificati vaccinali e di guarigione potranno essere utilizzati ai fini del green pass sul territorio italiano. Per i Paesi europei e dell’area Schenghen, oltre che per Canada, Giappone e Stati Uniti è prorogato il regime di ingresso con i requisiti della certificazione verde.
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