L’industria della canapa ha superato i 5 miliardi di euro nel 2020 e si prevede il raggiungimento di 24 miliardi di euro nel 2024. Resistente, duratura, naturale ed ecologica, la canapa industriale è uno dei materiali più indicati da inserire in casa, per un ambiente domestico più sostenibile.
Le qualità della canapa industriale, per una casa sostenibile
La pianta della canapa ha da sempre numerose proprietà benefiche e qualità positive, soprattutto per quanto riguarda l’impiego della fibra di canapa per creare materiali e tessuti che vanno a trasformarsi in oggetti e complementi e vestiti da utilizzare ed inserire nel contesto abitativo.
Non solo nell’abbigliamento, la canapa industriale può costituire degli ottimi prodotti sostenibili per la casa, tra cui:
- Tovaglie e tovaglioli
- Biancheria da letto (federe per cuscini, lenzuola, copripiumone)
- Asciugamani
- Stoffe multiuso
- Ceste
- Tende
- Utensili
- Tappeti e tappetini
- Pantofole
Anche se questo materiale è stato un po’ oscurato dall’utilizzo massiccio di cotone e fibre sintetiche, vanno ricordate tutte le qualità e i vantaggi di questa fibra naturale. Difatti, le proprietà intrinseche della canapa industriale sono davvero sostenibili:
- è una grandissima eco – risorsa: la pianta non necessita di molta acqua per crescere (ed è senza prodotti chimici aggiuntivi) ed è in grado di assorbire enormi quantità di CO2;
- Ha un bassissimo impatto ambientale, inferiore al cotone;
- Il tessuto che produce è durevole e resistente e il suo ciclo di vita è lungo. Inoltre non si lacera e non ha bisogno di essere stirato;
- Non è soggetta ad acari, muffe e tarme e inoltre è un ottimo ausilio per la protezione dai raggi UV;
- Tollera bene l’umidità e non attira gli insetti;
- È riciclabile e biodegradabile;
- 100% naturale ed ecologica.
Tutte queste qualità la rendono un ottimo materiale da inserire nei nostri ambienti e a contatto con la nostra pelle.
La produzione e i vari utilizzi della canapa industriale
I materiali derivanti dalla pianta di canapa si ottengono dalla fibra e canapulo che ne costituiscono il fusto. Questi vengono poi separati tramite lavorazione industriale, producendo cellulosa (contenuta nel canapulo per realizzare carta e cartone ed ora anche impiegata nella bioedilizia), fibre lunghe (impiegate nel tessile) e fibre corte (industria automobilistica).
Inoltre, la canapa industriale, produce un materiale di scarto, la cosiddetta biomassa, per la produzione di carburanti o per l’impiego nell’industria cosmetica tramite ulteriori lavorazioni.
Tra i maggiori stati produttori di canapa industriale rientrano USA, Canada Cina, Cile e Francia. E il permesso per la sua coltivazione, sia a scopo commerciale che di ricerca, è valido in oltre 47 Stati.
La pianta della canapa offre numerosi spunti di utilizzo in differenti campi, come ad esempio:
- Farmaceutico;
- Cosmetico;
- Tessile;
- Alimentare;
- Edile.
In Europa la produzione della canapa industriale si concentra particolarmente nei Paesi di Francia, Olanda, Romania e Lituania.
Quali sono le varietà di canapa industriale?
Sono molteplici le varietà iscritte nel registro delle piante della Commissione Europea. Fra queste, troviamo quelle prodotte in Italia, come:
- Fibra Nova, coltivata ad uso esclusivo per la produzione di fibra;
- Carmagnola, conosciuta in tutto il mondo per la resistenza e la qualità della sua fibra molto lunga;
- Eletta Campana, indicata per la produzione di tutti i tipi di derivati.
Mentre, nel resto del mondo, sono molto note:
- Santhica, di produzione francese, dalla quale si ricava biomassa da estrazione;
- Uso 31, pianta di origine Russa ottima per la produzione di semi e biomassa.
- Futura 75: sempre di produzione francese, è una varietà molto resistente dalla quale si ricavala produzione di semi e canapulo.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Per la coltivazione di canapa nel mondo si contano oltre 160.000 ettari. Solo in Europa sono più di 40.000 gli ettari coltivati.
- La Francia è uno dei massimi produttori di canapa europea. Qui si produce circa il 50% dell’intero raccolto europeo.
- Negli anni Quaranta, l’Italia era uno dei maggiori produttori di canapa a livello mondiale, con oltre 90.000 ettari di coltivazione.
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it