Spesso si tende ad attribuire a un singolo nutriente proprietà tali da risolvere o prevenire problematiche legate alla salute. Ciò è vero in parte. Il nostro organismo è una macchina complessa che funziona bene quando vi è un equilibrio tra ciò che serve e ciò che introduciamo al suo interno. La vitamina C è di certo un micronutriente importante per la salute in quanto assolve a una serie di funzioni, ma è bene integrarla nei più piccoli?
Vitamina C e bambini: quando fa bene ai più piccoli
Le vitamine vengono suddivise concettualmente in liposolubili e idrosolubili. La differenza è data dal fatto che le prime vengono assorbite assieme ai grassi alimentari e accumulate nel fegato mentre le seconde non sono accumulabili ed è quindi necessario assumerle giornalmente con gli alimenti. La vitamina C è un nutriente essenziale a cui negli anni sono state attribuite proprietà più o meno vere. Facciamo un po’ di chiarezza in merito.
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Conosciamo meglio la vitamina C
La vitamina C è una vitamina idrosolubile che non può essere prodotta dall’essere umano e per questo deve necessariamente essere introdotta attraverso l’alimentazione. Questa è fondamentale per l’organismo in quanto serve a sintetizzare il collagene, molecola che si trova nella pelle, nelle ossa, nelle articolazioni e nella parete dei vasi sanguigni. Grazie alle sue proprietà antiossidanti riesce a rallentare l’invecchiamento delle cellule. Inoltre contribuisce alla corretta guarigione delle ferite e favorisce l’assorbimento del ferro contenuto nei cibi vegetali. La vitamina C si trova negli alimenti di origine vegetale. In particolare la si trova in: agrumi, frutti di bosco, kiwi, melone, peperoni, pomodori, spinaci e broccoli.
La vitamina C non aiuta a prevenire il raffreddore
In merito al ruolo assunto dalla vitamina C nei confronti dell’influenza c’è un po’ di confusione. Quello che è bene sapere è che la vitamina C non aiuta a prevenire il raffreddore. Quello che oggi si sa è che questa vitamina assunta dopo l’inizio dei sintomi del raffreddore non dà alcun beneficio. Inoltre, la sua supplementazione può ridurre la frequenza degli episodi di raffreddore, ma solo in popolazioni esposte a freddo estremo, in chi pratica sport estremi e in soggetti a rischio di carenza di vitamina C.
Il falso mito che la vitamina C faccia passare il raffreddore è dovuto a quanto sostenuto negli anni ’70 da alcuni studiosi statunitensi. Questi avevano ipotizzato che una supplementazione di questa vitamina fosse in grado di prevenire o anche di guarire il raffreddore. Tale ipotesi venne poi smentita.
Cosa dicono i ricercatori
Alcuni ricercatori italiani si sono recentemente interessati all’integrazione vitaminica, in particolare quando questa è appropriata e quando invece è inappropriata nei bambini. Il lavoro degli studiosi è stato quello di selezionare e analizzare gli studi originali, oggi a disposizione, relativi all’argomento.
Ciò che è emerso è che per quanto riguarda le malattie respiratorie, l’integrazione di vitamina C non si dimostra particolarmente benefica in caso di infiammazione delle vie aeree superiori. Questo poiché non influenza la gravità né la durata della malattia. Appare, invece, utile in caso di infezioni respiratorie ricorrenti. In particolare, vi è uno studio che dimostra come la somministrazione di vitamina C e probiotici per 6 mesi sia in grado di ridurre l’incidenza e la durata delle infezioni. In questo caso però si tratta di un’azione sinergica di entrambe le sostanze, quindi è difficile trarre conclusioni che siano relative alla sola vitamina C.
Sempre nell’ambito delle patologie respiratorie gli studi dimostrano che l’integrazione di vitamina C è in grado di ridurre la durata e la gravità della polmonite nei pazienti adulti. Al momento non sono stati però pubblicati studi che facciano riferimento a soggetti in età pediatrica.
In buona sostanza, la vitamina C come tutti gli altri micronutrienti è importante per la salute tanto dei bambini quanto degli adulti. Questo però non significa che bisogna attribuire proprietà miracolose ad un solo composto. Come dimostrano diversi studi, i maggiori benefici vengono tratti proprio dalla sinergia tra le varie molecole. Quindi vale sempre la regola del seguire un regime alimentare che sia vario, sano ed equilibrato.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo la ricerca “Il valore sociale dell’integratore alimentare“, realizzata da Censis nel 2019, oltre 32 milioni di italiani consumano integratori alimentari. Di questi ben 18 milioni ne fanno un consumo abituale (giornaliero o più volte alla settimana), mentre 4 milioni li consumano sporadicamente.
- Questo trend è in aumento. Difatti, in base a un’indagine realizzata dalla società di ricerche di mercato Ipsos, nel 2020 il consumo di vitamine, minerali, immunostimolanti e probiotici è aumentato del 28%. I dati, basati su un campione rappresentativo di soggetti tra i 18 e i 56 anni, dicono che ben il 65% degli italiani ha acquistato integratori nell’ultimo anno.
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