Habitante a tavola: spreco alimentare, i dati più recenti e le regole per ridurlo

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Si parla tanto di spreco alimentare e ormai sappiamo tutti che un terzo del cibo prodotto finisce nella spazzatura. Ma facciamo qualcosa per cambiare la situazione? Vediamo quali sono gli ultimi dati relativi al tema e alcune regole fondamentali per ridurre lo spreco all’intero delle nostre case.

Spreco alimentare: i dati più recenti

Secondo il rapporto “Il caso Italia” del 2022 di Waste Watcher International i dati più recenti ci dicono che noi italiani gettiamo in media 595,3 grammi pro capite a settimana, questi equivalgono a quasi 31 chilogrammi all’anno. Purtroppo si tratta di un dato in crescita del 15% se paragonato al dato precedente che registrava uno spreco di 529 grammi di cibo a settimana.

Il Food Waste Index Report 2021 ci informa che lo spreco alimentare delle famiglie, dei negozi di vendita al dettaglio e del settore della ristorazione ammonta a 931 milioni di tonnellate ogni anno. Questo avviene a più livelli: si spreca cibo lungo i primi anelli della catena di produzione, raccolta, stoccaggio e lavorazione degli alimenti, poi si spreca nell’ambito della distribuzione ai consumatori e ai commercianti e infine anche il consumatore finale lo spreca a casa propria. Quest’ultima parte è quella che registra i numeri peggiori. Difatti dei 931 milioni di tonnellate di cibo sprecate ogni anno ben il 61% ha luogo proprio tra le mura domestiche ed è responsabile di circa il 10% delle emissioni di gas serra a livello globale.

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Perché sprechiamo il cibo nelle nostre case?

Vediamo quali sono i motivi più frequenti per cui sprechiamo cibo nelle nostre abitazioni. Il 47% degli italiani, quindi quasi uno su due, ammette di dimenticare di frequente il cibo che ha acquistato. Il 46% sostiene che invece lo spreco è dovuto al fatto che il cibo era reduce dal frigorifero dei negozi e a casa è deperito in fretta. Infine un italiano su tre, ovvero il 30% circa, confessa di calcolare male le quantità di cibo che servono in casa, ma anche di essere preoccupato di non avere abbastanza cibo a casa, quindi di esagerare con gli acquisti. Questi dati dimostrano che ci sono ampi margini di miglioramento sia nelle fasi di acquisto che di gestione del cibo in casa per evitare di sprecarlo.

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Habitante a tavola: spreco alimentare, i dati più recenti e le regole per ridurlo – SHUTTERSTOCK di Olivia Lunar

Tre regole per ridurre lo spreco alimentare

Ecco tre semplici regole per diminuire lo spreco alimentare nelle proprie case.

  • Programmare i pasti e di conseguenza anche gli acquisti, in questo senso è molto utile stilare un piano settimanale e anche una lista della spesa.
  • Non buttare via niente ma trovare il modo di usare tutte le parti di un alimento, come bucce, foglie, torsoli, a tale scopo internet è di grande aiuto.
  • Organizza il frigorifero nella maniera corretta, è bene sapere che ogni alimento ha una collocazione specifica, molto spesso i cibi freschi deperiscono prima proprio perché si trovano.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • L’indagine Waste Watcher 2022 stila una classifica degli alimenti più spesso sprecati. Al primo posto abbiamo la frutta fresca che registra un 27%, poi cipolle, aglio e tuberi con un 17%. Al terzo posto abbiamo il pane fresco e verdure che registra un 16%  è infine l’insalata con un 15%.
  • La prima conseguenza dello spreco alimentare, secondo i consumatori del nostro Paese, è lo spreco di denaro. Questo è vissuto come l’aspetto più grave dall’83% degli italiani, ovvero da più di otto connazionale su dieci. La gestione oculata del cibo va quindi di pari passo con la gestione del bilancio familiare, ma si riflette anche sull’effetto diseducativo per i giovani (83%), sull’immoralità intrinseca dello spreco alimentare (80%) e delle risorse (78%) e sull’inquinamento ambientale (76%).

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