Ormai da diversi anni le problematiche terrestri legate a clima e inquinamento ambientale stanno inducendo alla ricerca di soluzioni più sostenibili. Ciò riguarda molti ambiti: dalle tecniche di agricoltura alle emissioni di CO2 delle industrie ma anche, e soprattutto, le azioni quotidiane dell’uomo. Si sente parlare spesso di alimentazione sostenibile, ovvero includere nella propria dieta alimenti che siano stati prodotti, confezionati e trasportati nel rispetto dell’ambiente. A tal proposito si sente spesso parlare di cibo del futuro come la carne coltivata o pietanze a base di insetti, tra questi “nuovi” alimenti rientrano anche le alghe commestibili.
Alghe commestibili, fanno bene alla salute e all’ambiente
Se le alghe commestibili costituiscono un ingrediente abituale nelle ricette dei Paesi asiatici, non sono decisamente frequenti nella dieta europea, anche se l’avvento della cucina giapponese sta facendo aumentare la curiosità verso questo alimento. Oggi si guarda alle alghe come a un prodotto sostenibile il cui consumo, non solo apporta benefici all’organismo umano, ma è anche rispettoso dell’ambiente. Non è, quindi, così insolito ritrovarsi nel piatto o sugli scaffali del supermercato alghe nori, wakame o kombu.
Le alghe sono organismi marini molto simili alle piante, difatti come queste producono ossigeno e spesso sono dotate di clorofilla. Hanno una struttura semplice, possono essere pluricellulari o unicellulari e vengono suddivise in macroalghe e microalghe in base alla loro dimensione e struttura, le seconde sono visibili solo al microscopio. Recenti oggetti di studio sono proprio le microalghe e le loro proprietà, un esempio è la spirulina.
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Alghe commestibili: ecco quali sono
Macroalghe
Tra le macroalghe commestibili le più conosciute sono:
- le alghe nori, molto usate nella cucina giapponese, queste sono ricche di omega-3, proteine, calcio, vitamina B12, A e C;
- le wakame, si usano generalmente per la preparazione della zuppa di miso, ricche di calcio, magnesio, ferro e delle vitamine A, B3 ed E;
- le kombu, sono ricche di iodio, di acido alginico, contengono laminarina e acido glutammico;
- le arame, hanno un alto contenuto di iodio, calcio e potassio;
- le dulse, sono ricche di ferro;
- le hijiki, ricche di minerali come calcio, potassio e ferro, hanno proprietà ipocolesterolemizzanti;
- le kanten, queste non contengono né proteine né calorie, ma solo sali minerali;
- le kelp, hanno qualità antiossidanti, rimineralizzanti, antinfiammatorie e diuretiche.
Microalghe
Il gruppo delle microalghe presenti in natura è molto ampio, attualmente però quelle utilizzate nell’ambito della nutrizione e riconosciute a livello normativo sono solo due, ovvero:
- la spirulina, alga azzurra che cresce nelle acque di laghi salati africani e messicani e in alcuni laghi d’acqua dolce, è utilizzata come fonte di vitamina B12 e proteine.
- la chlorella, alga verde d’acqua dolce in cui sono presenti tutti gli aminoacidi essenziali e anche ferro, calcio e fosforo.
Proprietà nutrizionali delle alghe commestibili
Le migliaia di varietà di alghe che la natura ci offre costituiscono un ventaglio di proprietà benefiche per l’organismo. Sotto il profilo nutrizionale le alghe sono una fonte di proteine sia in termini quantitativi che qualitativi, difatti presentano tutti gli aminoacidi essenziali. Contengono sali minerali tra cui potassio, sodio, calcio, magnesio, cloro, zolfo, fosforo e silicio, e oligoelementi, come manganese, selenio, cromo e zinco. Risultano ricche anche in vitamine. Importante la quota di fibre e i benefici ad esse correlate e quella di antiossidanti. Le alghe costituiscono quindi gli alimenti perfetti nella dieta di chi segue uno stile alimentare sano e bilanciato.
Perché le alghe sono considerate un alimento sostenibile?
La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha inserito le microalghe tra le principali fonti di proteine del futuro. Questa scelta non è dovuta solo alle caratteristiche nutrizionali di tali alimenti ma in particolar modo per la sostenibilità delle filiere. È ormai noto come alcuni prodotti alimentari (primo tra tutti la carne bovina) implichi un consumo ingente di risorse e contestualmente cospicue emissioni di CO2 nell’atmosfera. Virare la nostra dieta verso la scelta di alimenti sostenibili deve essere l’obiettivo comune di tutti gli individui che popolano il pianeta.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Il settore dell’agricoltura produce il 7,2% delle emissioni totali di gas serra espressi con CO2 equivalente, diventando al contempo uno dei settori più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico.
- In alcune regioni italiane, come Sicilia e Campania, si è soliti preparare le frittelle di alghe, dette anche zeppoline, L’alga utilizzata in questo caso è l’alga verde tipica dei nostri mari, detta lattuga di mare.
- La spirulina può arrivare a contenere fino al 60% di proteine vegetali.
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