Pillole di storia nel design: le ceramiche di Gio Ponti

ceramiche Gio Ponti

Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’edilizia è l’arte.

Gio Ponti

Architetto e designer industriale, artigiano, redattore e giornalista ed infine professore e pittore, Gio Ponti è stato un artista italiano a tutto tondo che ha saputo spaziare in molteplici ambiti, costruendo e affascinando durante tutto il Novecento. A partire dagli anni Venti si avvicina al mondo della ceramica, iniziando a disegnare piastrelle e pannelli, ma anche utensili per la cucina e oggetti decorativi. Tutte queste sue opere vengono denominate le ceramiche di Gio Ponti.

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L’inizio dei lavori in ceramica di Gio Ponti

Il padre del Grattacielo Pirelli (denominato il Pirellone), edificio iconico milanese del XX secolo, iniziò a lavorare la ceramica dopo la Prima Guerra Mondiale e sarà un materiale molto utilizzato e protagonista di molti suoi lavori durante tutta la sua carriera.

Dagli inizi degli anni Venti fino al 1938 collaborò con la storica Manifattura Richard-Ginori, disegnando piatti e oggetti per la casa, oltre che vasi e piastrelle. Con la medesima assunse anche il ruolo direzionale dell’azienda per quindici anni, oltre ridefinire la produzione degli stabilimenti di Mondovì e San Cristoforo, rinnovando lo stile definito ‘Neoclassicismo italiano’.

Oltre all’arte decorativa della casa e della tavola, le ceramiche di Gio Ponti firmarono allestimenti di diversi ambienti, in collaborazione con quella che era Ceramica D’Agostino.

Nel 1962 Giovanni Ponti disegnò dei pannelli in ceramica, con motivi geometrici, per rivestire camere, reception, hall, bar e ristorante dell’Hotel Parco dei Principi di Sorrento.

Le ceramiche di Gio Ponti: esposizioni e collaborazioni

I primi lavori delle ceramiche di Gio Ponti vengono presentati in importanti mostre nazionali ed internazionali. Grazie a queste esposizioni, Gio Ponti acquistò fama e notorietà.

Le produzioni da lui create debuttarono:

  • A Parigi, nel 1925, all’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative. In questa occasione ottenne il “Grand Prix” e riscosse un enorme successo.
  • Parteciparono a numerose mostre d’arte industriale oltre che a tutte le Triennali di Milano, dal 1930.
  • Biennale di Arti Decorative a Monza, 1927, con la serie di arredi Domus Nova.
  • A numerose esposizioni con le sue opere si trovano anche a Londra, New York, Atene, Bruxelles, Ginevra e all’Aja.

Mentre per le collaborazioni si annoverano:

  • Nel 1928, insieme a Emilio Lancia, i grandi magazzini de La Rinascente, per la vendita delle sue ceramiche con marchio Domus Nova, oltre che di mobili e complementi.
  • Nel 1946, con la Cooperativa Ceramica Imola, un lavoro che durò fino agli anni Sessanta dove progettò anche piastrelle di rivestimento per le aziende D’Agostino e Gabbianelli, i servizi da cucina e da tavola per Franco Pozzi e anche dei sanitari per la Ideal Standard.
  • Negli anni Sessanta, con l’azienda Joo Ceramica, progettando rivestimenti in ceramica.

A metà del Novecento disegnò altre ceramiche per Zortea di Bassano del Grappa e per Carlo Alberto Rossi.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Nel 1968, Giovanni Ponti, venne nominato Accademico di San Luca e ricevette una laurea Honoris Causa del Royal College of Arts di Londra. Inoltre divenne membro onorario del Royal Institute of British Architects e dell’American Institute of Architects.
  • Il Pirellone, alto 127 metri, è l’opera più rappresentativa di Gio Ponti.
  • Secondo le indagini statistiche di Confindustria Ceramica, sono 279 le industrie complessive attive in Italia nel 2019, che si occupano della lavorazione di prodotti in ceramica.

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