Una meraviglia per gli occhi di milioni di turisti che ogni anno vanno alla scoperta di Venezia e i suoi dintorni: vediamo Burano e la storia delle case colorate.
Un tesoro situato non lontano dalla patria del Canaletto, Burano si presenta a primo impatto vivace, coloratissima, preziosa e instagrammabile.
Burano e la storia delle case colorate: storia e tradizioni
La prima cosa che salta all’occhio quando si arriva a Burano è la varietà dei colori delle sue case. Si passa dal giallo al fucsia. Dal verde acqua al rosso fuoco. Un caleidoscopio che stupisce la nostra vista e riflette magicamente la laguna.
Burano è un centro abitato di 2373 abitanti, che sorge su quattro isole della laguna di Venezia settentrionale. Fa parte del comune di Venezia e in particolare della municipalità di Venezia-Murano-Burano. È collegato da un ponte all’isola di Mazzorbo, che ne è divenuta una sorta di appendice.
La cittadina è nota per le sue tipiche case vivacemente colorate e per la secolare lavorazione artigianale ad ago del merletto di Burano.
Burano e la storia delle case colorate: le tre versioni
La storia tramandata sui colori di queste case non è univoca. Burano si classifica degnamente tra le 10 città più colorate al mondo e questo rende la meta turistica ancor più attrattiva. Ma perché le case sono così vivamente colorate? I paesi limitrofi non posseggono questa tradizione edilizia. In merito a questo quesito, giungono a noi oggi diverse versioni, di cui tre sono le più note.
Burano e la storia delle case colorate: annebbiamento della vista
Una delle versioni più accreditate sembra far riferimento a una questione di visibilità. A causa dei frequenti giorni di nebbia o per colpa dei fumi dell’alcol, gli antenati pescatori incontravano qualche difficoltà nel riconoscere la propria dimora. Questo escamotage visivo era la soluzione più semplice che hanno trovato per risolvere spiacevoli gaffe! È in quel momento che i buranelli hanno avuto il colpo di genio di utilizzare il colore come una bussola per l’orientamento verso casa.
Burano e la storia delle case colorate: una questione di famiglia
Questa seconda versione fa riferimento a tempi molto più antichi, quando a Burano erano presenti pochi ma molto diffusi cognomi. La scelta di assegnare colori distintivi stava a identificare una persona e il suo soprannome. Tuttavia, è possibile che gli abitanti di Burano abbiano deciso di utilizzare il colore come simbolo di appartenenza a una determinata famiglia, rafforzando di fatto il messaggio del detto o soprannome di appartenenza.
Burano e la storia delle case colorate: di necessità virtù
In ultimo la storia delle case colorate vede un legame con la vita dell’isola che per secoli viveva principalmente di pesca. Quando gli uomini erano a pescare, le donne buranelle dovevano affrontare le faccende prettamente maschili, tra cui anche il deterioramento dell’esterno della loro casa. Essendo soggetta a umidità della laguna ed esposti a intemperie o al fenomeno dell’acqua alta, queste facciate tendevano spesso a degradarsi. Sembra che la ragione di questi colori derivi dal fatto che la parte “rovinate” venisse ridipinta con le tinture disponibili che spesso erano diverse da quelle utilizzate in edilizia nell’isola. In questo modo le case hanno iniziato ad assumere colori sempre più diversi l’una dall’altra, fino a rendere questa particolarissima caratteristica un’attrazione turistica.
Burano e la storia delle case colorate: l’isola instagrammabile
Instagram, si sa, nel 2020 ha influito molto sul turismo nel mondo. Il mondo del turismo sta cambiando profondamente, per gli abitanti italiani e di tutto il mondo. Con la diffusione dei social media il sistema turistico ha visto l’affermarsi di sempre più abitanti viaggiatori informati e consapevoli, che mettono il viaggio in cima alla lista dei propri hobby: il viaggio rappresenta, soprattutto per i Millenials, un obiettivo di vita.
Il viaggio consapevole è una risposta agli strumenti che i social offrono: le recensioni, il fenomeno dei travel blogger sono solo due tra i numerosi servizi messi a disposizione per studiare al meglio le mete per il prossimo viaggio. Oggi, ai tempi in cui tutto (o quasi) ruota attorno ai social, con Instagram tutti siamo potenziali ambassador di ogni monumento, località e attività commerciale o artigianale con cui ci troviamo a contatto.
Burano è una delle città più colorate al mondo che presenta più condivisioni: su instagram ad oggi il suo hashtag è stato condiviso oltre 773mila volte dagli utenti. Selfie e foto prospettiche, giochi di colore e riflessi rendono Burano la scenografia ideale del perfetto instagramer!
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Fino al 2005 Burano fu sede del quartiere 6 Burano-Mazzorbo-Torcello, abolito con l’istituzione delle odierne municipalità.
- Notevoli sono le tradizioni gastronomiche di Burano. Per non parlare dei dolci: non potete perdere i buonissimi bussolà. La tradizione racconta che questo biscotto dolce venisse preparato dalle mogli dei pescatori, i quali si allontanavano da casa per lungo tempo per andare a pesca. Il bussolà, amorevolmente preparato nelle case e portato a cucinare dai fornai, veniva poi riposto nelle credenze e negli armadi, perché con i suoi aromi di vaniglia, rum e limone, profumava la casa e la biancheria.
- Il cuore del paese è piazza Baldassare Galuppi, l’unica piazza del paese, intitolata al noto compositore settecentesco, realizzata interrando un canale.
Credits immagine in evidenza: www.unsplash.com
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni continuate a seguirci su www.habitante.it