Bruno Ranellucci, amministratore delegato di Tutor Consulting, ha proposto la creazione di un bonus che favorisca una maggiore sicurezza sul lavoro e l’aumento dei controlli sul campo. Ecco cosa c’è da sapere.
Grande esperto sul tema dell’ingegneria, del lavoro e della sicurezza sul lavoro, Bruno Ranellucci ha proposto un bonus sulla sicurezza. L’obiettivo è quello di aiutare le piccole e medie imprese, dove gli incidenti sul lavoro sono sempre più comuni. Di seguito la proposta del bonus nello specifico e le parole di Ranellucci sulla questione.
In cosa consiste la proposta di bonus?
Secondo la proposta di Bruno Ranellucci, il bonus per la sicurezza dovrebbe essere riconosciuto alle aziende come un credito di imposta. Questo dovrebbe comprendere la formazione, il documento di valutazione dei rischi sul lavoro, le visite mediche e tutti i dispositivi e strumenti di protezione della persona. Il bonus ha come obiettivo quello di aiutare le imprese, aumentando al massimo la protezione e la tutela dei suoi lavoratori. Secondo Ranellucci, inoltre, dovrebbe essere introdotto un rating sul tema della sicurezza. L’amministratore delegato di Tutor Consulting dichiara come “Con la vita delle persone non si può giocare e, in linea generale, non si può pensare di risparmiare sulla pelle di chi lavora.” Eppure al giorno d’oggi, davanti alle grandi spese per sostenere un’attività, la sicurezza sul lavoro è uno dei primi punti a cui si rinuncia per risparmiare.
Migliorare l’efficienza dei controlli
La proposta del bonus comprende anche una maggiore efficienza sui controlli lavorativi. Ranellucci, infatti, evidenzia come, con i progressi della tecnologia, al giorno d’oggi è possibile capire se un’azienda è in regola o meno con un semplice click. Di conseguenza, migliorando i controlli, le azienda saranno più invogliate alla regolarizzazione della sicurezza sul lavoro.
Le parole di Bruno Ranellucci sul bonus sulla sicurezza
“Bonus, prevenzione, controlli: un mix che permetterebbe dunque di arginare un fenomeno che, ai tempi nostri, non è accettabile. Le morti bianche non sono degne di società moderne e civili, per questo dispositivi congrui e formazione continua sono ricette irrinunciabili che riguardano i datori di lavoro ma anche dai dipendenti di quell’azienda. L’80% degli incidenti è infatti causato da azioni poste in essere dal lavoratore, un dato che conferma l’idea che aggiornarsi senza sosta sia l’unica vera strada percorribile. Non c’è più tempo di cincischiare: servirebbe un patto di consapevolezza che coinvolga tutti i soggetti interessati: istituzioni, imprenditori, sindacati. Ora o mai più”.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo la relazione annuale Inail, nel 2021 sono stati denunciati ben 349.643 incidenti sul lavoro. I dati evidenziano come il 17,5% dei casi avviene in itinere, ovvero quando fuori la sede ufficiale. Gli infortuni mortali in itinere, infatti, sono aumentati del 20% rispetto l’anno precedente. Per quanto riguarda gli infortuni sul luogo di lavoro, si è registrato un calo rispetto il 2020. Nello specifico, per quanto riguarda le lavoratrici i casi mortali sono passati da 138 a 126, per quanto riguarda i lavoratori da 1.132 a 1.095.
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