Come funziona il bonus impianto elettrico 2024?

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Approvato dal governo per il nuovo anno, il bonus impianto elettrico 2024 si presenta come una detrazione pari al 50% da applicare sulla spesa di acquisto dell’impianto elettrico. Cosa sapere a riguardo?

Cos’è il  bonus impianto elettrico 2024?

Che sia durante i lavori di progettazione o ristrutturazione della casa, la verifica dell’impianto elettrico è una spesa necessaria da dover affrontare. Nello specifico, il proprietario ha il compito di essere sicuro della funzionalità ed efficienza dell’impianto.

Nel caso in cui è necessario intervenire con una sostituzione del vecchio impianto elettrico, è bene sapere che il governo offre un supporto economico per sostenere tale spesa. Si tratta di una particolare agevolazione che consente di detrarre i costi per la realizzazione dell’impianto con una percentuale pari al 50%.

In questo modo, sarà possibile garantire la massima sicurezza e protezione in casa. Scopri di seguito tutte le informazioni in merito al bonus impianto elettrico 2024, in particolare come funziona e chi può accedere all’incentivo.

Quali sono i lavori ammessi con il bonus e a quanto ammonta l’incentivo?

Quando si decide di sostituire l’impianto elettrico di casa, è bene sapere che questo tipo di intervento edilizio è considerato come un lavoro di opera di manutenzione straordinaria. Di conseguenza, tutte le spese sostenute dal proprietario possono essere detratte soltanto nel caso in cui vengano rispettati specifici requisiti.

Nello specifico, è bene evidenziare che l’agevolazione per l’impianto elettrico si presenta come una detrazione IRPEF del 50%, da applicare su una spesa massima di 96.000 euro.

Di conseguenza, si evince come la detrazione in dichiarazione può essere pari massimo a 48 mila euro. In aggiunta è bene specificare che tale detrazione rimarrà attiva, salvo aggiornamenti, sino al 31 dicembre 2024. Infine, questa verrà effettuata in dieci rate annuali dal medesimo importo.

Quali sono le modalità di pagamento per il bonus?

Per poter accedere all’incentivo, è necessario che i pagamenti vengano effettuati tramite bonifico parlante, postale o bancario. In aggiunta, all’interno del bonifico sarà necessario specificare:

  • Causale del versamento, facendo riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986);
  • Codice fiscale del richiedente della detrazione;
  • Codice fiscale del beneficiario del pagamento;
  • Informazioni di fattura, numero e data.
bonus impianto elettrico 2024
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Non è concesso effettuare i pagamenti in contanti. Inoltre, è bene specificare che diversi istituti bancari offrono il modulo pre-compilato che indicano la dicitura completa ed idonea da applicare. In alternativa è possibile seguire la seguente formula:

Lavori edilizi (articolo 16-bis del Dpr 917/1986) – Pagamento fattura n. XXX del XXX a favore di XXX partita Iva XXX, Codice fiscale beneficiario detrazione XXX.

Chi può richiedere il bonus impianto elettrico 2024?

L’incentivo per la sostituzione dell’impianto elettrico di casa, come specificato dal governo, può essere richiesto in modo indistinto per qualunque tipo di abitazione, che sia prima, seconda casa o altro.

Nello specifico, il bonus può essere richiesto da:

  • Proprietari o nudi proprietari dell’abitazione di riferimento;
  • Titolari di un diritto di godimento che sia usufrutto, uso o abitazione;
  • Locatari affituari;
  • Locatari comodatari;
  • Soci di cooperative;
  • Imprenditori individuali, nel caso di immobili che non vengono considerati fra bene strumentali;
  • Soggetti che generano un reddito di tipo associato con le stesse condizioni degli imprenditori individuali (si fa riferimento a società semplici e soggetti a tali equiparati.

Infine, è bene evidenziare che, nel caso in cui si tratta di un contratto preliminare di vendita, il beneficiario ha la possibilità di ottenere l’agevolazione soltanto nel caso in cui si rispettano tali requisiti. Nello specifico:

  • L’immobile è in possesso dell’acquirente;
  • I lavori e gli interventi di ristrutturazione sono a suo nome e carico;
  • Il contratto di compromesso è stato registrato.
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Certificazioni e limiti da rispettare per richiedere il bonus impianto elettrico

Quando si desidera cambiare l’impianto elettrico, è bene evidenziare che il governo offre la possibilità di usufruire del bonus impianto elettrico. Eppure, quest’ultimo può essere richiesto e approvato nel caso in cui il nuovo impianto elettrico scelto rispetti determinate caratteristiche.

Nello specifico, l’impianto deve rispettare la norma CEI 64-8. Si tratta di una certificazione dove sono contenute una serie di parametri e vincoli assolutamente imprescindibili per la messa in opera dei nuovi progetti elettrici.

La certificazione viene abilitata direttamente da un professionista del settore, ed è necessaria per testimoniare l’efficienza e la funzionalità totale dell’impianto.

Inoltre, è bene evidenziare che il proprietario dovrà anche essere in possesso del Certificato di conformità o della Dichiarazione di rispondenza dell’impianto.

Nello specifico, con Dichiarazione di conformità, si fa riferimento ad un documento obbligatorio che è necessario possedere nel momento in cui viene installato un nuovo impianto per la casa. Si fa riferimento non solo all’impianto elettrico, ma anche all’impianto idraulico, di cottura o di riscaldamento.

Invece, con Dichiarazione di rispondenza si fa riferimento al documento che viene firmato nel momento in cui, per un eventuale imprevisto, viene a mancare la Dichiarazione di conformità.

Rifare impianto elettrico di casa: è necessario richiedere il permesso?

Come già evidenziato, la spesa principale coperta dal bonus, riguarda proprio il rifacimento dell’impianto elettrico. Eppure, trattandosi di un intervento edilizio di ristrutturazione particolare e delicato, ci si potrebbe chiedere se questo può essere fatto quando si desidera o necessita un particolare permesso.

In realtà, secondo quanto specificato dall’Agenzia delle Entrate, per il rifacimento dell’impianto elettrico non è necessario né un particolare permesso né una documentazione da inviare all’Ufficio Tecnico del Comune di riferimento.

Questo tipo di lavoro, infatti, viene considerato parte dell’edilizia libera, per cui può essere svolto senza richiedere il permesso di intervento o senza altre domande particolari. Infine, è bene specificare che non sarà neanche necessario inviare la dichiarazione Enea al termine dei lavori effettuati per il rifacimento dell’impianto.

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