Una mini guida ai bonus casa
Lo strumento dei bonus lanciati in questi ultimi anni nel settore casa sono stati senza dubbio ciò che ha fatto permesso la ripartenza del settore dell’edilizia dopo lunghi periodi di crisi, sia precedenti che conseguenti alla pandemia.
I bonus introdotti in questi anni, però, non hanno riguardato solo il settore casa ed edilizia, anche se è comunque quello che ne è stato più interessato. Ecco allora una mini guida ai bonus per non perdere le occasioni e le opportunità concesse in questo anno.
La guida completa ai bonus casa 2022
I bonus, introdotti da diversi anni nel linguaggio corrente, altro non sono che delle agevolazioni fiscali o degli incentivi sotto forma di rimborso, che vengono concessi a coloro che ne hanno i requisiti.
La maggior parte dei bonus casa sono concessi senza che venga richiesta l’‘Isee, il documento che certifica la situazione reddituale familiare.
Quello che conta sono le spese sostenute e documentate ed ovviamente gli interventi fatti.
Tra i bonus più noti di questa categoria c’è il Superbonus 110% rinnovato nella Legge di bilancio per tutto il 2022. Ad oggi la scadenza per il Superbonus 110% per le villette unifamiliari è al 30 dicembre 2022, ma con il vincolo di presentazione del Sal del 30% al 30 giugno. Solo per i condomini la proroga è invece valida fino al 2023 e senza nessun vincolo rispetto allo stato di avanzamento dei lavori.
Altro bonus tra più richiesti, specie in ambito condominiale è il bonus facciate, che come il Superbonus 110%, fa parte dei bonus edilizi utili per l’efficientamento e la riqualificazione edilizia. La Legge di bilancio 2022 ha confermato questo incentivo riducendo però la percentuale di agevolazione per le spese sostenute. Essa era del 90% nel 2021 ed è diventata del 60% per il 2022.
Altrettanto richiesto è il bonus ristrutturazione, prorogato fino alla fine del 2024. Con questo incentivo i contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute e documentate per i lavori di ristrutturazione. Con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Si può accedere al bonus ristrutturazione in tre modi. Con la detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, attraverso la cessione del credito a terzi, oppure con lo sconto in fattura al momento del pagamento, se vi è un accordo con l’impresa che effettua i lavori.
Quali sono i bonus casa rinnovati per il 2022
Così come il Bonus ristrutturazione sono stati prorogati senza modifiche anche il Bonus Verde e il Sismabonus.
Il Bonus verde 2022 prevede un agevolazione del 36% per le spese sostenute nell’ambito della sistemazione del verde di casa (escluse le operazioni di manutenzione ordinaria) e sarà utilizzabile fino al 2024. Per questo incentivo il limite della spesa è di 5.000 euro e riguarda opere realizzati su terrazze, giardini, balcone, fioriere, recinzioni e simili. Si accede all’agevolazione con la dichiarazione dei redditi, allegando la documentazione che testimoni i pagamenti effettuati con mezzi tracciabili.
Prorogati fino al 2024 il Sisma bonus e il Super Sisma bonus (con aliquote che arrivano al 110%) i quali prevedono anche l’accesso alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Il Sisma bonus riguarda interventi di adeguamento su immobili situati nelle zone di rischio sismico. Come per il bonus ristrutturazione, il tetto di spesa per gli interventi è pari a 96.000 euro e l’atto di acquisto dell’immobile deve essere stipulato entro il 30 giugno 2022.
Occorre, invece, presentare l’Isee per accedere al bonus prima casa, incentivo rivolto agli under 36, nato per favorire l’autonomia abitativa dei giovani con un Isee massimo di 40.000 euro. Esso comprende una serie di misure fiscali e non solo che saranno valide fino al 31 dicembre 2022.
I bonus casa 2022
Rinnovato per tutto il 2022 anche il bonus mobili con un tetto di spesa che può arrivare ai 10.000 euro. L’incentivo consiste in una detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute sull’acquisto di mobili destinati ad abitazioni oggetto di ristrutturazione.
Rientrano nel bonus mobili anche l’acquisto di grandi elettrodomestici come frigoriferi, congelatori, forni e molto altro. Ovviamente come gli arredi, anche l’acquisto degli elettrodomestici deve essere correlato ai lavori di ristrutturazione.
Sempre nell’ambito della ristrutturazione, rientra l’acquisto di nuovi infissi che beneficiano del bonus infissi.
Già in vigore negli anni passati, il bonus infissi offre la possibilità di sostituire porte e finestre per ottenere una maggiore efficienza energetica in casa. Oltre a questa da diritto a una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute per l’intervento per un massimo di 60.000 euro. Tale agevolazione può essere portata in detrazione oppure avere sconto in fattura, da parte dell’impresa che svolge l’intervento. Per ottenere il credito però i nuovi infissi però si devono sostituire quelli già esistenti.
Relativamente alla sostituzione dei sanitari e dei rubinetti è entrato a inizio 2022 il bonus idrico. Un incentivo che prevede un contributo massimo di 1.000 euro per la sostituzione dei sanitari e dei rubinetti. A patto che questo si tratti di modelli a flusso dell’acqua limitato. La domanda per questo incentivo può essere presentata a partire da gennaio 2022, sulla piattaforma online realizzata da Sogei. Alla domanda bisogna allegare tutti i documenti richiesti, compreso l’iban bancario su cui verrà accreditato l’importo.
Sempre legati al comparto casa sono in vigore per tutto il 2022 anche il bonus tende da sole, il bonus ascensori, il bonus caldaia e il bonus condizionatori.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo il 1° Rapporto sul Mercato Immobiliare 2022 di Nomisma al 31 dicembre 2021 sono state effettuate circa 798.000 transazioni, il 94% delle quali per abitazioni.
- Sempre stando al 1° Rapporto sul Mercato Immobiliare 2022 di Nomisma il mercato immobiliare italiano nel 2021 ha registrato un incremento del 34% delle compravendite in ambito residenziale rispetto al 2020, ma la guerra in Ucraina rischia di ridimensionare un quadro ad oggi positivo.
- Nel 2022 la domanda di acquisto per il settore immobiliare si attesta al 56,3% contro il 43,7% della domanda di locazione, che tuttavia recupera 2,5 punti percentuale rispetto al 2021.
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