Barriere architettoniche: come progettare una casa per disabili

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Per progettare una casa per disabili è necessario seguire la normativa sulle barriere architettoniche. I riferimenti principali in materia sono il D.P.R. n. 384 del 1978, e il D.P.R. n. 236 del 1989. La legge aiuta nella progettazione e prescrive le dimensioni minime utili a garantire la fruibilità degli spazi da parte delle persone diversamente abili. Il genere gli spazi domestici sono disegnati in funzione delle misure antropometriche standard. Ma quando uno spazio è vissuto da una persona disabile è di fondamentale importanza rivedere la disposizione degli arredi, le dimensioni degli ambienti e soprattutto delle zone di passaggio.

Accessibilità e disabilità: l’ambiente domestico alla portata di tutti

Progettare una casa per disabili: zone di passaggio e corridoi

Una casa progettata per una persona diversamente abile deve essere priva di barriere architettoniche. Pertanto se è presente un gradino, questo deve poter essere superato mediante una rampa.

La normativa dice che uno spazio per disabili, deve garantire accessibilità, l’adattabilità e la visibilità. Concetti da interpretare caso per caso, a seconda dei bisogni specifici di ogni persona. Ad essa sia che si tratti di un anziano che di un disabile, deve essere assicurata autonomia e libertà di movimento.

Tra gli elementi più importanti di cui si deve tener conto quando si progetta uno spazio vissuto da persone disabili ci sono le zone di passaggio. Come i corridoi, i disimpegni e i vani porta per i quali la misura consigliata deve essere di almeno 80 cm. Oltre alla larghezza del vano, importante è anche l’altezza della maniglia. Una persona seduta su sedia a rotelle, ha un’altezza diversa rispetto a quella considerata standard di un uomo in piedi, pertanto l’altezza della maniglia deve essere a 90 cm da terra.

Negli spazi destinati a persone diversamente abili, anche le porte sono importanti. Il consiglio è di optare per porte scorrevoli piuttosto che a battente. Perché le porte scorrevoli non hanno ingombri che possano ostacolare i movimenti.

Anche i corridoi devono essere opportunamente dimensionati. La larghezza dovrebbe essere di almeno 150 cm. Una misura che consente sia la rotazione della carrozzina che il passaggio contemporaneo di una carrozzina e una persona.

La zona giorno tra arredi e finiture

Le zone di passaggio sono fondamentali, ma sono solo i corridoi, le porte e i disimpegni a dover essere presi in considerazione quando si progetta una casa per persone disabili. Anche lo spazio tra mobili e componenti edilizie come porte e finestre, devono essere dimensionati. Lo spazio minimo consigliato per il passaggio fra gli arredi deve essere almeno 70 cm. Gli arredi devono essere scelti con attenzione e posizionati alle altezze utili. In soggiorno l’arredo dovrebbe essere ridotto all’essenziale con librerie e contenitori preferibilmente sospesi e posizionati ad almeno 35 cm da terra.

Anche l’organizzazione della zona giorno di una casa progettata per persone disabili è molto importante. La soluzione consigliata è uno spazio open-space. Con un ingresso diretto in un ambiente unico aperto sul soggiorno, la cucina e la zona pranzo. Le aree ristrette e limitate come i disimpegni è meglio se sono limitate al minimo indispensabile, per separare camere da letto e bagni.

Quando si scelgono le finiture di una casa destinata ad una persona disabile, anche i pavimenti devono avere determinati requisiti di sicurezza. Se la persona ha difficoltà a camminare è bene optare per piastrelle non scivolose. Ovvero con un coefficiente di sicurezza R10 o R11. Meglio ancora se sono rettificate, così da poter essere posate senza evidenziare spazi di fuga.

Da evitare per quanto possibile moquette e tappeti, mentre non ci sono problemi se si scelgono pavimenti vinilici antiscivolo. 

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Barriere architettoniche: come progettare una casa per persone disabili – Shutterstock Di Iryna Imago

La zona notte: camera da letto per disabili

Gli spazi destinati a persone disabili devono consentire la libertà di movimento delle persone, che spesso hanno necessità di deambulatori o carrozzine. Anche per questo le camere per disabili hanno dimensioni diverse da quelle comuni. Per consentire il passaggio e l’utilizzo dei complementi di arredo, le dimensioni ottimali di una camera con un letto singolo sono di 3×3,60 metri e una superficie di almeno 11 metri quadri. Se la stanza ha due letti, la dimensione consigliata è di almeno 550×400 cm.

Come nel soggiorno anche nella camera da letto deve essere assicurato lo spazio necessario per il passaggio e la rotazione degli ausili, nei pressi del letto. Anche in questa stanza non è da tralasciare, la presenza di ingombri mobili come porte, ante di finestre o porte finestre e ante di armadi.

Il passaggio tra i mobili e tra mobili e muro deve essere compreso tra i 70 e i 95 cm. Anche l’altezza del letto ha una dimensione consigliata, non deve superare i 50 cm.

Requisiti di sicurezza in un bagno per disabili

Per garantire l’autonomia di una persona disabile all’interno della casa, stanze funzionali come cucine e bagni devono essere ben attrezzate e dimensionate. In cucina meglio optare per disposizioni centrali così da garantire lo spazio per la mobilità. I piani di lavoro, gli elettrodomestici e i contenitori devono essere posti ad altezze adeguate e sicure. 

Questo vale anche per il bagno, dove sia i sanitari che il lavabo devono essere di tipo sospeso. Il lavabo a muro consente infatti, il libero accesso nella parte inferiore con la carrozzina. La rubinetteria migliore è quella estraibile, perché così può essere avvicinata alla persona in base alle sue esigenze.

Anche in bagno come nelle altre stanze, sia i sanitari che gli accessori devono essere disposti in maniera tale da agevolare il passaggio e la manovra dei disabili in carrozzina. Per assicurare gli spostamenti su wc o in doccia, è bene installare alle distanze consigliate, i maniglioni e supporti fissi.

Un bagno per disabili necessita di spazi ampi che non sempre sono possibili. Un modo per ricavare spazio è quello di eliminare il bidet che potrebbe comportare qualche problema e sostituirlo con una doccetta. In questo modo l’igiene personale è garantita restando seduti sul water.

L’area della doccia è altrettanto fondamentale per la sicurezza. Dovrebbe essere un po’ più ampia di un comune box, per consentire l’eventuale accesso in carrozzina o di una persona in aiuto del disabile. Inoltre potrebbe essere dotata di seduta mobile o in muratura. Per evitare barriere architettoniche in doccia, è consigliato scegliere un piatto doccia a filo pavimento. Infine la rubinetteria e il soffione per la doccia dovrebbero essere saliscendi. Posizionato a un’altezza di 90 cm, in modo tale da poter essere usato tranquillamente sia in posizione seduta che eretta.

Un bagno più comodo per anziani e disabili

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo una ricerca realizzata dall’Unione Europea, circa il 20% delle popolazione dell’Unione è investita, in modo più o meno diretto, dalla limitazione derivante dalla presenza di barriere architettoniche.
  • Nel 2019 un’indagine Istat sull’inclusione scolastica per persone con disabilità ha indagato la situazione degli edifici scolastici rispetto al tema delle barriere architettoniche. Il quadro che emerge, rileva che solo il 32% delle scuole risulta accessibile dal punto di vista delle barriere fisiche e soltanto il 26% delle scuole è a norma. La barriera più diffusa è la mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità (63%). Meno frequenti sono le scuole sprovviste di bagni a norma (30%), di rampe esterne (23%) o servoscala (21%). Rari i casi in cui scale o porte non  sono a norma (rispettivamente 7% e 4%).
  • Nel 2019, rilevano i dati Istat, solo nell’11% dei plessi scolastici sono stati effettuati, nel corso dell’anno, lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. Questo nonostante la percentuale di scuole accessibili risulti piuttosto bassa.

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