Di recente, Habitante ha intervistato Christian Tezza. Architetto e fondatore del blog Assonometria, Christian ci ha raccontato la storia della sua vita e di come, la passione per l’architettura lo ha guidato fino ad oggi.
Presentazione generale della sua vita e del percorso lavorativo.
Sono Christian Tezza, un architetto che progetta e realizza case su misura. Mi ritengo una persona fortunata. Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per le costruzioni. Mi sono poi diplomato ai geometri e, di seguito, ho iniziato la facoltà universitaria di ingegneria. Ho abbandonato quell’ambiente poco dopo, iniziando a lavorare in uno studio di architettura. Da lì ho deciso di iscrivermi nuovamente all’università, per frequentare la facoltà di architettura stavolta, mantenendo parallelamente il mio piccolo impiego in studio. A poche settimane dalla laurea magistrale mi sono ritrovato catapultato nel caotico vortice di uno studio di architettura di fama internazionale: progettavo e seguivo progetti in Italia e nel mondo. Dopo alcuni anni di grande lavoro e soddisfazioni ho infatti deciso di compiere una scelta abbastanza folle: ho lasciato il posto sicuro all’interno di quello studio per mettermi in gioco, fondando Assonometria e iniziando a camminare da solo con le mie gambe… Ed eccoci qua, a distanza di qualche anno da quella scelta “folle”.
Com’è nata la passione per l’architettura?
Penso sinceramente di averla sempre avuta pur senza saperlo, almeno inizialmente... Ricordo da bambino quando passavo infiniti giorni a costruire con le LEGO: trascorrevo ore e ore a costruire, distruggere e ricostruire mondi che nella mia testa risultavano già studiati e progettati. Ogni “mondo” era completo di tutto: le mie casette avevano le scale e i letti matrimoniali; gli stadi da calcio gli spogliatoi e le tribune e così via… non mancava nulla, nonostante non avessi alle spalle alcuna formazione, solo la mia curiosità. Ovviamente iniziando a studiare alla facoltà di architettura la passione è aumentata notevolmente fino ad oggi dove è una parte molto presente della mia esistenza, però in un qualche modo, penso che essa ci sia sempre stata.
Secondo lei, quali sono i principi che contraddistinguono il lavoro di un buon architetto?
Il lavoro di un buon architetto deve differenziarsi da quello di qualsiasi altro progettista. Per prima cosa un buon architetto deve essere capace di tradurre in ambienti e spazi, ovvero in disposizioni funzionali, le necessità ed i desideri delle persone. Deve cioè essere in grado di trasformare degli ambienti vuoti in un sistema di luoghi capaci di rispondere a determinate esigenze e, al tempo steso, di far star bene le persone chiamate a viverli. In questo senso un bravo progettista è in grado di coniugare al massimo livello la risposta funzionale con il benessere del fruitore, non tralasciando mai una certa ricercatezza estetica.
Appartenendo alla categoria degli architetti giovani, qual è il suo rapporto con l’innovazione e la tradizione?
Innovazione e tradizione a mio avviso dovrebbero coesistere. Li considero come i due lati della stessa medaglia: uniti creano delle relazioni tra le cose che conducono spesso a esiti inattesi e mai scontati. Se pensiamo al nostro amato paese è stato realizzato così: il nuovo, costruito con rispetto insieme al vecchio, ha sempre dato vita a risultati stupefacenti. Per me innovazione significa reinterpretare e reinventare la tradizione.
Quali sono le caratteristiche principali dei suoi progetti?
Ogni mio progetto nasce dalle famiglie chiamate ad abitarlo. Ognuna di loro è diversa per numero di componenti, caratteristiche specifiche e necessità. Questa per me è la base di partenza da cui il progetto prende poi avvio. L’obiettivo è realizzare una casa elegante, funzionale e confortevole. Per far ciò, dopo diverse esperienze, sono arrivato alla conclusione che l’unico modo per farlo, è progettare e realizzare la casa interamente su misura, sfruttando ogni angolo possibile e personalizzandola in base ai desideri e alle necessità. Queste due cose messe insieme sono la base di ogni mio progetto.
Vuole raccontarci un progetto realizzato che le sta particolarmente a cuore?
In verità mi stanno tutti a cuore, non ne ho uno preferito. Sono tutti dei piccoli “figli”, anche se tra loro molto diversi ovviamente. Per esempio lo scorso anno ho progettato una piccola mansarda in provincia di Verona. Le necessità erano avere ben quattro stanze in più rispetto alla porzione di casa esistente. Il problema è che lo spazio a disposizione per poter ricavare queste stanze era piccolo e molto irregolare. Pur sembrando una cosa demenziale, decisi di rimpicciolire l’ambiente: l’esatto opposto di quello che una persona farebbe. Ma questa proposta era mirata a definire ambienti con un’altezza da poter facilmente rimanere in piedi, confinando, nelle porzioni laterali più basse, ambienti contenitivi tali da “obbligare” i miei clienti a tener ordinate il cuore della mansarda. Lo spazio così creatosi, l’ho poi suddiviso in 4 singoli ambienti studiati insieme all’arredo partendo dai vincoli costituiti dalle aperture vetrate esistenti. I limiti del progetto sono quindi diventati una risorsa, un’opportunità.
Perché ha deciso di dare vita al blog Assonometria? Qual è il suo obiettivo?
Il blog nasce durante il periodo del primo lockdown per il covid. Vedevo, come tutti, i notiziari alla televisione che raccontavano quelle drammatiche giornate. Mentre ascoltavo guardavo i diversi giornalisti che trasmettevano delle proprie camere, cucine, soggiorni e, con il passare dei giorni, guardando e riguardando le loro case, capivo che viveva in una vera e propria casa o in un “dormitorio”. Da lì mi sono chiesto: “come faccio ad aiutare le persone a vivere meglio le loro case?”…e così l’intuizione ad iniziare scrivere quello che, a mio avviso, è il modo corretto di vivere all’interno della casa, valorizzandone ogni suo angolo.
C’è un significato particolare dietro la scelta del nome? Assonometria?
Si, certo, il significato c’è. Amo disegnare in assonometria; disegno anche in prospettiva certo, però l’assonometria fin da giovane mi ha sempre attratto. Il fatto che sia precisa e verificabile mi è sempre piaciuta. Non che io sia un gran disegnatore eh! Anzi! Però l’assonometria mi aiuta a pensare e sviluppare il primo approccio ai miei progetti. L’assonometria ha quindi sempre fatto parte di me, come la penna nera, e quando ho deciso di aprire uno studio ho deciso di chiamarlo proprio come questa tecnica di disegno.
Di cosa tratta, nello specifico, il blog? Quali sono i contenuti e in che formato li presenta?
Nel blog ad oggi ci sono quasi 100 articoli che trattano il tema della casa e di come vivere la casa nel suo insieme. Questi articoli sono suddivisi in macro categorie, ciascuno con suggerimenti e trucchi su argomenti specifici. Ogni articolo racconta quello che penso in relazione a questi temi e cosa farei io progettualmente in base al singolo tema.
Dalla sua nascita, Assonometria ha riscontrato un buon feedback con i lettori?
Non mi aspettavo sinceramente quello che è successo, ma cavoli si! Il blog viene letto e riletto da una marea di persone da tutta Italia. In numeri inferiori anche in alcuni paesi dell’estero. Per darvi un dato da inizio di quest’anno 2023 ad oggi le persone che hanno letto almeno un articolo del blog sono poco meno di 6.000 e questo in un solo mese. Anche se inattese, sono soddisfazioni. Significa che molte persone si ritrovano in quello che scrivo e sfruttano i miei consigli per migliorare la propria abitazione, la loro vita.
Qual è l’idea di architettura che vuole comunicare sul suo blog?
L’idea di architettura che vuole comunicare il blog è molto semplice ed è la base dei miei progetti. Io credo fortemente in un futuro dove le persone possano vivere in case migliori. Per far questo occorre progettarle partendo dalle singole esigenze che poi devono essere tramutate in un progetto pensato nell’insieme e nel dettaglio allo stesso tempo. È un’architettura che parte dall’uomo ed è realizzata per esso. Ogni ambiente deve essere sì esteticamente piacevole ma anche confortevole e funzionale. Infatti all’interno dei singoli articoli del blog potrete trovarne alcuni che parlano di scelte estetiche e altri di scelte prettamente tecniche o funzionali. Spesso troverete queste cose insieme.
Habitante ringrazia l’architetto Christian Tezza per averci dedicato un po’ del suo prezioso tempo.
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