Basilea continua a rivelare la propria vocazione come arena di proficui scambi commerciali e culturali. Da sempre è in prima linea nella storia grazie alla sua collocazione geografica che la tiene ‘in bilico’ tra ben tre nazioni nel cuore dell’Europa, divise tra loro solo dalla linea sottile tracciata dal Reno.
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Alla luce di tali osservazioni, dai primi anni settanta la città si è ripromessa di ospitare annualmente Art Basel, la fiera dell’arte nata dalla sinergica veduta di illuminati galleristi e collezionisti svizzeri.
Proprio la scorsa estate si è conclusa la quarantanovesima edizione dell’evento che ha vantato la consueta risonanza internazionale. Energia che si è irradiata sull’intero mercato mondiale dell’arte. Per ciò possiamo solo immaginare quanto sia frenetica l’attività degli organizzatori proprio in questi mesi, per essere in grado, tra poco, di celebrare al meglio l’importante anniversario.
Cos’è Art Basel?
È la più importante fiera dell’arte contemporanea, un’occasione per sincerarsi dello stato di salute dell’arte a livello mondiale. Dalle recensioni sulle pagine del New York Times si legge che essa «definisce lo stato attuale del mercato dell’arte dal punto di vista di un gallerista». A ciò possiamo aggiungere che la kermesse ha persino condizionato il corso della Storia dell’arte delle ultime decadi, dando visibilità ad artisti a tutt’oggi molto rinomati.
Infatti, proprio ad Art Basel, ogni anno oltre 2000 artisti presentano le loro creazioni ed altrettanti galleristi emergenti, o già conosciuti nella ristretta élite dei mercanti d’arte. Essi giungono dai cinque continenti, con la consapevolezza di essere ambasciatori del proprio paese.
Per questo motivo gli allestimenti nei diversi padiglioni della fiera sono suddivisi per categorie, così da orientare i visitatori offrendo loro l’opportunità di incontrare di persona i protagonisti di Art Basel e di stimolare un confronto reciproco tra tecnici del settore.
Per incuriosirvi vi proponiamo un breve spaccato dell’edizione 2018:
L’edizione di quest’anno, a detta di numerosi visitatori, si è dimostrata all’altezza delle aspettative. Il successo è dovuto principalmente al ricordo degli ospiti con le loro esperienze vissute nella sezione ‘Unlimited’, entro la quale sono state esposte opere monumentali, che difficilmente avrebbero trovato collocazione nei canonici circuiti museali.
Qui, infatti, Roberto Longo ha esposto la sua Death Star II. Si resta senza fiato davanti alla installazione sferica realizzata con migliaia di cartucce che ci abbagliano, riflettendosi come i potenti raggi solari. Ma si tratta di un astro maledetto, mortifero, perché ognuna delle cartucce rappresenta una delle vittime delle armi da fuoco negli Stati Uniti nell’anno 2017.
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Anche la presenza di artisti cinesi ha nobilitato numerosi padiglioni dell’evento. Si ricordano i due nomi più noti: Ai Weiwei e Xiangyu. Il primo ha importato 3000 pezzi di ceramica della dinastia Ming e li ha posizionati ordinatamente su una pedana chiara, mentre il compatriota ha realizzato una installazione composta da 3500 grammi d’oro, assolutamente scenografica per la sua scala monumentale, sebbene resti minimalista ed attuale nel messaggio veicolato. La lucentezza del prezioso fodera un contenitore di uova di 9 mq, entro cui se ne custodisce una soltanto, simbolo della perfezione ancestrale. Tuttavia l’immacolata presenza dell’uovo nel mezzo stride con l’uniformità delle singole celle (vuote) del ‘cartone’ porta-uova, come a evocare la one-child policy perseguita dal governo di Pechino.
Ogni anno si cerca di incrementa il numero degli espositori, tanto che, in occasione di Art Basel 2019, si conteranno circa 4000 artisti che avranno la preziosa opportunità di mostrare dipinti, sculture, stampe, fotografie, esempi di site-specific assieme ad installazioni e video, in un’atmosfera che invita i visitatori a confrontarsi con i protagonisti della scena internazionale.
In vista di una maggiore apertura per i neofiti delle arti e nei confronti delle piccole gallerie, l’attuale direttore di Art Basel, Marc Spiegler, ha spiegato che si è deciso di ridurre la tassa d’iscrizione rivolta agli operatori del settore per l’esposizione del giugno 2019. Il responsabile è fiducioso che questa azione andrà a beneficio dei giovani artisti emergenti, offrendo loro l’opportunità di usufruire di una vetrina aperta direttamente sul panorama internazionale.
Le critiche hanno messo in evidenza proprio questa debolezza, ossia le quote troppo elevate richieste per la partecipazione all’edizione passata, cosa che non ha intaccato il buon nome della manifestazione.
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Quindi se anche voi non vedete l’ora di esporre le vostre creazioni, di incontrare artisti, prendere contatti con galleristi di fama mondiale oppure, perché no, se intendete investire in qualche pezzo d’arte, la prossima Art Basel vi aspetta tra il 13 ed il 16 giugno 2019.
Inoltre, il 4 dicembre scorso è stata inaugurata l’edizione americana di Art Basel Miami Beach 2018, un’altra manifestazione tutta da scoprire.