Arredare con quadri e specchi dà risalto all’intero ambiente e ne compromette la bellezza. Ecco qualche suggerimento per l’arredamento interno con questi semplici elementi d’arredo che fanno la differenza.
Arredare senza errori con i complementi di arredo: quadri e specchi
Vediamo allora alcuni consigli da seguire per non commettere errori.
Arredare con i quadri: dare un senso di ordine
Per cominciare, cerchiamo di trovare una linea ottica a cui allineare il quadro che vogliamo appendere. Se i quadri da appendere sono molteplici, magari anche di dimensioni diverse, disponiamoli in una composizione creando noi stessi una linea o una geometria a cui allinearli: il risultato sarà molto più equilibrato ed accattivante, e contribuirà a dare un senso di ordinato movimento all’arredo.
Arredare con i quadri: il sostegno
Seguire la logica del sorreggere significa rafforzare il ruolo del quadro nell’ambiente in cui viene collocato. Il sostegno può essere ottenuto otticamente, semplicemente appendendo il quadro o la composizione al di sopra di un mobile, oppure fisicamente, disponendo le cornici in appoggio su una mensola o sul mobile stesso.
Se il quadro è molto grande, tuttavia, non ha bisogno di essere accompagnato da altri elementi per decorare adeguatamente la stanza, quindi può assumere il ruolo di protagonista indiscusso della parete, sia esso appeso o appoggiato sul pavimento. Analogamente, una composizione di quadri ben allineati in un corridoio è perfetta per arredare la zona di passaggio, che altrimenti potrebbe risultare spoglia e anonima, senza che ci sia la necessità di accostarvi alcun mobile.
Arredare con i quadri: dimensione e quantità
È importante anche valutare la dimensione e la quantità di elementi decorativi da appendere ad una parete in funzione dello spazio che andranno ad occupare: alle volte un singolo quadro, se non viene correttamente valorizzato, rischia di perdersi sullo sfondo, ma altre volte troppe immagini tutte insieme possono creare confusione senza risaltarsi a vicenda.
Per quanto riguarda gli specchi, invece, bisogna assolutamente tenere conto di una caratteristica che questi elementi hanno per propria natura: gli specchi riflettono ciò che hanno di fronte, nel bene e nel male.
A questo proposito, è buona norma non posizionare gli specchi di fronte al letto o alle zone relax, per due motivi specifici.
Il primo è che, riflettendo non solo le immagini ma anche la luce, si rischia di ottenere un eccessivo illuminamento laddove invece ci sarebbe bisogno di una luce più tenue, che favorisca la quiete, il rilassamento ed il riposo.
Il secondo risiede nella duplicità di significato del verbo riflettere: vedere la nostra immagine nello specchio, infatti, porta inconsciamente la nostra mente ad analizzarci, riattivandosi e portando i pensieri a vagare verso luoghi sconfinati, in un momento della giornata in cui invece anche l’ambiente dovrebbe lentamente condurre ad uno stato di benessere e di relax.
Sempre a proposito di dove collocare gli specchi, poi, ci sono alcuni accorgimenti da seguire anche in alcuni specifici ambienti della casa.
Utilizzarli come para schizzi in cucina, ad esempio, può portare a distrarsi da ciò che si sta facendo (col rischio di mettersi in pericolo) e ad accentuare il senso di confusione perché duplica l’ingombro visivo dato dagli utensili e dagli strumenti che si trovano sui piani di lavoro.
Bisogna anche avere l’accortezza di non esagerare, specialmente in una stanza come il bagno: gli specchi paralleli, ad esempio, alla lunga hanno l’effetto di farci sentire a disagio, osservati ed inquieti, e sicuramente non è ciò che vogliamo ottenere!
Finiamo questa carrellata con un’ultima regola che vale sia per i quadri che per gli specchi (ma in generale anche per un qualsivoglia elemento decorativo): le cornici, i colori, lo stile e i materiali devono sempre e comunque armonizzarsi fra loro e con l’ambiente in cui sono posizionati, perché l’obiettivo principale dell’arredamento rimane quello di creare spazi funzionali ma allo stesso tempo belli e piacevoli da vivere.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Per movimentare una composizione di quadri o di fotografie in appoggio su un pian, basta sovrapporre leggermente i vari elementi: l’apparente “disordine” in questo caso è controllato e positivo.
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