Alla scoperta di Chieti: la città, gli abitanti, cosa visitare e mangiare

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L’Appuntamento con l’Habitante Viaggiatore oggi vi accompagna a Chieti: scopriamo insieme i luoghi e gli appuntamenti da non perdere per conoscere questa città e la sua provincia.

 

Alla scoperta della città di Chieti

Siamo in Abruzzo, la città di Chieti è una città fuori dai maggiori circuiti turistici, eppure conserva preziosi tesori artistici. In Piazza Vittorio Emanuele II si trovano alcuni degli edifici più importanti e rappresentativi della città come il Palazzo Comunale, con la statua bronzea di Achille a cavallo, simbolo della città di Chieti. Poi Palazzo Sirolli, che nel Seicento fu dimora dell’artista Giovan Battista Spinelli, Palazzo Mezzanotte, dallo stile architettonico rinascimentale, e Palazzo Obletter nato dall’accorpamento di più edifici di diverse epoche. Nella piazza si trovano anche il Palazzo di Giustizia e due statue bronzee che raffigurano San Giustino e Padre Alessandro Valignani, ad opera dell’artista teatino contemporaneo Luciano Primavera. Qui si trova anche la Cattedrale di San Giustino costruita intorno al secolo VIII, con una cripta che conserva l’arca marmorea del 1432 che custodisce le reliquie di San Giustino. Poi la chiesa di Santa Maria a Tricalle, edificio di culto a pianta centrale costruito nel 1317, probabilmente sui resti di un tempio pagano dedicato a Diana Trivia, divenuta chiesa cimiteriale per i condannati a morte alla fine del XVIII secolo. Da visitare anche il Teatro Marrucino, esempio di architettura teatrale neoclassica, riccamente decorato con elementi dorati, figure di muse e medaglioni con i ritratti dei massimi musicisti e drammaturghi. E poi Villa Frigerj dove ha sede il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo. La città si trova in una posizione strategica per visitare sia il parco della Majella ed alcune tra le più belle spiagge della regione. 


Gli abitanti di Chieti: quanti sono e come si chiamano?

Gli abitanti di Chieti si chiamano teatini e in totale sono 50.646 di cui 24.177 uomini e 26.469 donne.

Tutti i comuni della provincia di Chieti

I comuni limitrofi sono 10: (in ordine alfabetico)

Cepagatti (PE), Torrevecchia Teatina, Casalincontrada, Bucchianico, San Giovanni Teatino, Ripa Teatina, Rosciano (PE), Pescara, Manoppello (PE), Francavilla al Mare.

Le frazioni sono 25: (in ordine alfabetico)

Cascini, Casone Del Tratturo, Ciarciaglini, Colle Marcone, Crocefisso, De Rosa, Fasoli, Fontechiaro Da Capo, Iachini, Macelli, Madonna Del Buon Consiglio, Malandra, Mantini, Meneghini, Primavilla, San Salvatore, Santa Maria De Criptis, Sciurilli, Solferino, Tacconelli, Villa Degli Ulivi, Villa Del Duca, Villa Farina, Villa Pini, Villa Toppi

http://www.comune.chieti.gov.it/


shutterstock_Di Angelo D’Amico

Alla scoperta della provincia di Chieti

La provincia di Chieti è famosa per la Costa dei Trabucchi, antiche macchine da pesca costruite su palafitta, che caratterizzano la costa da Francavilla a Mare a Vasto. Qui si può passeggiare lungo la costa godendo della vista del mare e fermarsi ad assaggiare la cucina locale. A Vasto poi si può fare tappa al Palazzo d’Avalos, sede dei Musei Civici della città che ospitano il Museo Archeologico, il Museo del Costume, la Pinacoteca e la Galleria D’ Arte Contemporanea. Tra i luoghi da visitare c’è anche Ortona, con il suo castello a picco sul mare, e il borgo di Guardiagrele, segnalato tra i Borghi più belli d’Italia, dove visitare la chiesa di Santa Maria Maggiore, sorta intorno all’XI secolo. E poi Crecchio, con il suo Castello Ducale che ospita il Museo Archeologico dell’Abruzzo Bizantino e Alto Medievale, che conserva una ricca collezione di reperti ritrovati in una villa romano-bizantina presso la località di Vassarella e una collezione etrusca donata all’Archeoclub Crecchio nel 1995 dalla famiglia Fraracci. E poi Villa Santa Maria dove, tra le altre cose, si può visitare il palazzo dove ebbe i natali San Francesco Caracciolo, protettore dei cuochi, e vedere la stanza dove visse, e il Museo dei Cuochi, che raccoglie testimonianze storiche dell’attività dei cuochi villesi. E Lanciano, crocevia dei due rami maggiori del Tratturo, dove i pastori transumanti si fermavano per scambiare al mercato i loro beni.

Gli appuntamenti da non perdere

Il 20 gennaio, ad Ortona, si tiene la tradizionale festa dedicata a San Sebastiano, animata da uno spettacolo pirotecnico e dal rito del vaporetto, che si svolge dal 1936 davanti alla Cattedrale come buon auspicio per le attività di pesca e per l’agricoltura. Qui la gente si riunisce per assistere alla partenza del Vaporetto, una barchetta di cartapesta, che sospesa a mezz’aria ad un lungo filo di ferro che collega le due estremità della piazza, viene spinta da razzi fumogeni e deve compiere un viaggio di andata e ritorno con scoppio finale. 

I piatti tipici da assaggiare

Sono numerosi i piatti tipici di Chieti, dalla Ngrecciata, una zuppa di fave e carciofi, alle paste fresche fatte in casa condite con i legumi o con il sugo di castrato, il ragù d’oca o il ragù di salsiccia. E poi i ravioli ripieni di ricotta, zucchero e cannella, conditi con il ragù di maiale, e la pasticcia, uno stufato di polenta con salsicce, uova e pecorino grattugiato.Tra i prodotti tipici anche i latticini a base di latte di pecora, come pecorini freschi o stagionati, al peperoncino o al tartufo, che vengono prodotti artigianalmente in quasi tutte le case coloniche in cui ci sia un allevamento di pecore. Tra i secondi piatti troviamo la trippa, le frattaglie di maiale, la Coratella e le Mazzarelle, fatte con interiora d’agnello. Non mancano neanche i secondi di pesce, tipici delle città che si affacciano sul mare, come Ortona e Vasto, con fondali ricchi di pesce azzurro e scorfani, frutti di mare e crostacei. Infatti tra i piatti tipici anche il brodetto dell’Adriatico, a base di scorfani, gamberi, polpo e pescatrice, cotti nel tegame di coccio, e conditi con pomodoro fresco e aromi, fra cui il peperoncino piccante. E poi i polpi in purgatorio, piatto tipico vastese, con sugo di pomodoro, prezzemolo, aglio e peperoncino, il baccalà al sedano, le sogliole alle olive e lo scapece, tronchetti di pesce fritti conservati in un composto di aceto e zafferano. Ad Ortona invece durante la festa dedicata a San Sebastiano è d’obbligo concludere la serata con lu pizzinett, piatto a base di stoccafisso, broccoli di rape o cavoli neri e peperoni arrosto, cotti sulla brace in una casseruola di rame. Tra i dolci le ferratele, cialde all’anice cotte in una pinza rovente, la cicerchiata di Chieti, palline di pasta fritte legate a ciambella con miele cotto e i mostaccioli, biscotti con il mosto cotto. 

 

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Il tratturo è un largo sentiero a fondo naturale, che può essere erboso, pietroso o in terra battuta, utilizzato dai pastori per compiere la transumanza, ovvero per trasferire con cadenza stagionale mandrie e greggi da un pascolo all’altro. Diffusi principalmente in Abruzzo, Molise, Umbria, Basilicata, Campania e Puglia. “Le loro piste erano percorse nelle stagioni fredde in direzione sud, verso la Puglia, dove esisteva, presso la città di Foggia la Dogana delle Pecore, mentre nei mesi caldi le greggi percorrevano il percorso inverso tornando ai pascoli montani dell’Appennino centrale dove la pastorizia era invece regolata dalla Doganella d’Abruzzo L’intero apparato stradale si origina nelle zone montane e più interne dell’area abruzzese e si conclude nel Tavoliere delle Puglie.” (fonte http://www.leviedeitratturi.com/)

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