Per perseguire l’obiettivo della sostenibilità è necessario rendere le nostre città autosufficienti, o perlomeno cercare di rasentare l’autosufficienza. Ma cosa significa essere autosufficienti? Vuol dire, per esempio, virare verso un approvvigionamento energetico sostenibile, sviluppare fattorie verticali, lavorare per la completa autosufficienza idrica, applicare l’economia circolare.
Alla scoperta delle città autosufficienti nel mondo
Si stima che ad oggi le città occupano solo il 2% circa della superficie terrestre del pianeta. Al contempo queste ospitano più del 50% della popolazione mondiale. Inoltre secondo l’ONU già entro il 2030 nel mondo sarà possibile contare ben 43 megalopoli, ovvero città con oltre 10 milioni di abitanti. Questo significa che in buona sostanza fra qualche anno il 60% della popolazione abiterà le aree urbane. Una tale densità in aree limitate rende necessario la corretta organizzazione delle stesse in termini di emissioni e consumi. Questo è anche il motivo per cui si sta lavorando a soluzioni che rendano le città autosufficienti, ovvero quanto più sostenibili.
La città prima ecosostenibile e autosufficiente nascerà in Cina
La prima città autosufficiente del terzo millennio nascerà in Cina, nella regione di Xiong’an, a circa 130 chilometri a sud-ovest di Pechino. Si stima che entro il 2030 questa città del futuro arriverà a ospitare 2,5 milioni di abitanti dove abitazioni e imprese lavoreranno solo con energia pulita e dove i trasporti saranno assicurati attraverso veicoli elettrici e mobilità sostenibile. Sarà quindi possibile vivere in un ambiente sano ed ecologico, dove tutte le risorse sono rinnovabili e riciclate.
Il progetto prevede la costruzione di edifici interamente in legno lamellare, piazze cittadine e cortili interni dotati di serre per la coltivazione agricola. L’agricoltura vedrà l’impiego della tecnica idroponica e sistemi di luci per coltivazione a LED, integrata con i più tradizionali orti all’aperto. Inoltre la città è stata progettata in modo da funzionare anche in caso di lockdown per future epidemie prevedendo interi distretti in grado di essere completamente autosufficienti. Difatti tutti gli appartamenti saranno dotati di spazi adatti al lavoro a distanza, con connettività 5G. Terrazze e balconi sono orientati in modo da catturare il massimo delle ore solari e ogni abitazione ha accesso a un proprio spazio esterno. I pannelli solari presenti su tutti i tetti forniranno l’elettricità necessaria.
Questo ambizioso progetto porta la Cina dall’essere la prima responsabile mondiale delle emissione di gas serra a una delle miglior realtà del pianeta nella produzione di tecnologie verdi.
Città intelligenti nel mondo
Le città del futuro oltre che sostenibili e autosufficienti saranno anche intelligenti. Sono diverse le aree urbane nel mondo che si stanno organizzando in tal senso. Per esempio Amsterdam ha iniziato a utilizzare un’infrastruttura basata sull’Internet of Things per monitorare in tempo reale il traffico e limitare le emissioni nocive. Barcellona impiega un sistema simile per la gestione integrata di acqua, illuminazione e parcheggi. E infine a Los Angeles sono state applicate nuove politiche di gestione dei rifiuti, grazie all’analisi predittiva, che hanno permesso di ridurre dell’80% le aree classificate come non pulite.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Smart Forest City è la città del futuro. Si tratta di un sistema urbano ecocompatibile ed autosufficiente sul piano energetico, con risorse rinnovabili a costo ambientale zero. L’architetto ingaggiato per la sua realizzazione è l’italiano, Stefano Boeri, autore del Bosco verticale di Milano. La Smart city sorgerà a Cancun e punta a ospitare fino a 130.000 abitanti e 120.000 piante appartenenti a 350 specie differenti, su un’estensione totale di 557 ettari. Si stima che la città innovativa riuscirà ad assorbire circa 5.800 tonnellate di CO2 all’anno.
- Secondo una ricerca di Coldiretti/Ixè più di 6 italiani su 10 coltivano qualche verdura sul proprio balcone, sul terrazzo o in giardino.
- Secondo i più recenti dati Istat negli ultimi cinque anni gli orti urbani messi a disposizione dagli enti locali in diverse regioni italiane hanno registrato una crescita di oltre il 18%, superando i 2,1 milioni di metri quadrati.
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