Alla scoperta del Trentino Alto Adige, tradizioni e numeri della regione dalle incantevoli montagne

||||i borghi più belli del Trentino Alto Adige|

L’appuntamento con l’Abitante Viaggiatore oggi vi accompagna in un viaggio alla scoperta del Trentino Alto Adige: scopriamo insieme i numeri sugli abitanti, le città e le tradizioni più affascinanti di questa regione di montagna, dove respirare aria pura tra boschi e laghi.

Stazioni sciistiche, percorsi da trekking e relax, immersi nella natura. Ma anche meta ambita del turismo enogastronomico, da gustare in una malga o un maso in alta quota, a base di pane fatto in casa, burro, formaggi freschi, speck di produzione propria e confetture realizzate con i frutti raccolti tra i boschi.

 

 

Gli abitanti e le imprese del Trentino Alto Adige

Il Trentino Alto Adige è al dodicesimo posto per superficie tra le regioni italiane, la sua densità abitativa è di 78 abitanti per km² ed è composta da 291 comuni distribuiti in due province.

Se pur il territorio del Trentino Alto Adige è prevalentemente montuoso, è una regione che offre eccellenti produzioni nel settore dell’agricoltura con i frutti di bosco, le mele, come La Trentina e Melinda, e le susine. Ed anche di latte di altissima qualità, grazie all’allevamento di bovini che pascolano liberi negli alpeggi mangiando erbe spontanee. Moltissime famiglie sono impegnate nella produzione di latte destinato a diventare ottimo yogurt, burro e formaggi, grazie alle molte cooperative presenti sul territorio. Tra queste la cooperativa Latteria Vipiteno, la Latteria Sociale Merano e Mila, che offre anche la possibilità di trascorrere una vacanza nei suoi masi, per poter conoscere in modo autentico la vita dei suoi contadini. La qualità dei prodotti agroalimentari della regione viene garantita dal Marchio di Qualità Trentino, un biglietto da visita delle produzioni trentine di eccellenza, che traccia l’origine territoriale e garantisce la rispondenza agli standard qualitativi verificati da parte di organismi di controllo indipendenti ed accreditati. Qui si trovano anche aziende come la Loacker, fondata nel 1925 come piccola pasticceria regionale, poi diventata un marchio conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi wafer. Il birrificio Forst, la Distilleria Marzadro e le famose Cantine Ferrari, eccellenza nella produzione di spumanti. Non solo food ma anche aziende come Thun, fondata a Bolzano nel 1950 dalla contessa Lene e dal conte Otmar Thun in un piccolo laboratorio di modellazione a Castel Sant’Antonio, famosa per i suoi angeli in ceramica. Ed anche La Sportiva, leader mondiale nella produzione di scarpette d’arrampicata e di scarponi per l’alta montagna, ed Eurocoating, azienda specializzata in campo biomedico, leader nella produzione e applicazione di rivestimenti spray al plasma e tecnologie di produzione additiva.

Torre Bianca di Bressanone provincia di Bolzano | shutterstock_Luca Lorenzelli

Bolzano

Bolzano è una città dove si incontrano diverse culture, quelle del Mediterraneo e quelle del centro Europa. Qui convivono lingue diverse ma anche tradizioni e stili artistici e architettonici, come appare subito evidente dal contrasto tra la città antica e quella nuova, divise dal torrente Talvera. Una città dove si può passeggiare lungo le vie fiancheggiate di portici ammirando le Dolomiti sullo sfondo. Qui si può godere dell’atmosfera rilassata tipica dei luoghi dove la vita segue il ritmo della natura e ammirare le sue bellezze architettoniche, come il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta. Un edificio in stile tardo gotico che custodisce affreschi datati 1360-1370, opera della bottega di Giotto, e capolavori dello scalpellino Hans von Schussenried, come il pulpito, decorato con dei rilievi raffiguranti i padri della chiesa con i simboli dei quattro evangelisti. Ai piedi del campanile si trova il museo dedicato al Tesoro del Duomo, dove si può vedere una delle più ricche raccolte di corredi sacri di età medievale e barocca dell’area tirolese. In Piazza delle Erbe si possono fare acquisti nel tradizionale mercato di frutta e verdura, e ammirare la Fontana del Nettuno in marmo e bronzo. Da visitare anche Castel Firmiano, uno degli esempi di architettura difensiva più importanti dell’Alto Adige. Con la Torre Bianca che ospita il Messner Mountain Museum, il più importante tra quelli fondati dall’alpinista Reinhold Messner, con una raccolta di oggetti da tutto il mondo che testimoniano il rapporto tra uomo e montagna. Da visitare anche il Museo Archeologico dell’Alto Adige dove è custodito l’Ötzi, l’uomo dei ghiacci, la mummia di un uomo vissuto in queste zone più di 4.000 anni fa. Oppure il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea – Museion, con pere d’arte moderna e contemporanea e mostre temporanee ed azioni nello spazio pubblico. Per vedere la città dall’alto e godere del panorama delle Dolomiti c’è la funivia del Colle, oppure si può scegliere di fare una passeggiata a piedi per visitare il quartiere Rencio, una zona collinare immersa tra i vigneti, dove visitare anche la chiesa romanica di Santa Maddalena. In città ha anche sede la Libera Università di Bolzano che, grazie alla sua posizione, è un crocevia tra il mondo economico e culturale tedesco e italiano, con un alto grado di internazionalizzazione grazie anche alla didattica e la ricerca in tre lingue.

La provincia di Bolzano ha un paesaggio ricco di prati e foreste che si adagiano sugli altipiani del Salto, del Renon e nella Val Sarentino, conosciuta per il suo forte legame alle tradizioni. La valle dell’Adige intorno a Bolzano invece, è caratterizzata da frutteti e vigneti. Qui si può sciare, oppure passeggiare lungo sentieri, e rilassarsi nella pace assoluta della montagna. Scoprire i suoi fiumi e torrenti, oppure i laghi, come il lago di Carezza, bacino naturale immerso in una foresta di abeti rossi e bianchi, da cui si ricava il legno per realizzare i violini. Ma anche visitare i tanti castelli che costellano il territorio come Castel Roncolo, costruito nel 1237 su uno spuntone di roccia, che conserva splendidi affreschi che narrano scene di vita cortese, episodi di caccia, tornei cavallereschi e momenti di vita quotidiana. E il ciclo di affreschi dedicati a Tristano ed Isotta e alle vicende di Re Artù e i suoi cavalieri della tavola rotonda, il più grande e meglio conservato del Medioevo. E Castel Mareccio, antico maniero a due passi dal centro storico di Bolzano, immerso in un vigneto di pregiate uve Lagrein, con un’incantevole vista sul Catinaccio – Rosengarten.

Trento | shutterstock_ Ihor Serdyukov

Trento

La città di Trento è incastonata nel cuore delle Alpi, le sue origini risalgono al tempo dei Romani, e sono visibili in molti elementi sparsi per la città, come nello spazio archeologico sotterraneo di piazza Cesare Battisti e nella basilica paleocristiana. Ma sono visibili anche tracce dell’epoca medievale e rinascimentale, nel ‘500 la città visse un momento di grande splendore e furono realizzate numerose chiese e palazzi. Tra gli edifici da visitare sicuramente il Duomo di San Vigilio, dedicato al patrono della città, famoso per aver ospitato dal 1545 al 1563 il Concilio di Trento. Fu costruito sulla tomba del Santo, e nel corso dei secoli fu rimaneggiato in diverse occasioni con l’aggiunta di elementi gotici e barocchi. Al suo interno sculture lignee, tele e decorazioni, e la Ruota della Fortuna, un grande rosone che illumina la navata. Il Palazzo Pretorio, che custodisce tesoro della Cattedrale e il Museo Diocesano Tridentino, i cui quadri narrano le vicende del Concilio di Trento, e la Torre Civica. Poi il Palazzo Roccabruna che ospita l’Enoteca provinciale del Trentino, con una collezione di oltre 60 etichette pregiate che comprendono anche grappe e distillati. Poi il Castello del Buonconsiglio, circondato da alte mura, che insieme al Castello di Stenico nelle Giudicarie, Castel Beseno nei pressi di Rovereto, Castel Thun in Val di Non e Castel Caldes in Val di Sole, costituisce un polo museale che conserva ricche collezioni di dipinti, manufatti, sculture e tutto ciò che racconta l’arte e la cultura di Trento dal 11.000 a.C. al 1800 d.C. In città ha sede lUniversità di Trento, realtà eccellente selezionata a partecipare alla prima edizione della manifestazione nazionale InnovAgorà, la piazza dell’innovazione italiana, con due brevetti, un prototipo sperimentale per un dispositivo per prove di trazione su nanomateriali, ideato da Maria Pantano e Nicola Pugno  del Dipartimento di Ingegneria civile ambientale e meccanica – Dicam e Giorgio Speranza della Fondazione Bruno Kessler – FBK e di un approccio terapeutico in vitro per una terapia mediata da RNA di interferenza per malattie neurodegenerative, inventata da Michela Denti, Giuseppina Covello e Kavitha Siva  del Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata – CIBIO.

Anche la provincia di Trento è ricca di paesaggi immersi nella natura, come il Lago di Toblino, circondato da vigneti e boschi, in un’atmosfera fiabesca grazie anche al suo castello che domina il lago. E il Monte Bondone, nella Riserva Naturale Integrale dove potersi dedicare allo sport e al trekking sia in estate che in inverno. Da visitare anche il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto con sede a Rovereto. Ideato dall’architetto Mario Botta, è uno dei musei più importanti per l’arte contemporanea, che espone a rotazione opere di artisti del ‘900,come Morandi, De Chirico, Balla e Carrà, ed opere di Fortunato Depero, nato proprio a Rovereto. A lui è anche dedicata la casa d’arte futurista Depero, poco distante dal Mart.

 

I parchi del Trentino Alto Adige

Il territorio naturalistico del Trentino Alto Adige è protetto dal Parco nazionale dello Stelvio, parco nazionale, e da due immensi parchi naturali a gestione provinciale, immersi nei paesaggi unici delle Dolomiti, il Parco Naturale Adamello Brenta e il Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino. E poi da numerosi Biotopi provinciali, aree protette che tutelano gli habitat di specie rare o minacciate.

Le eccellenze del Trentino Alto Adige

Il Trentino Alto Adige è una regione che tramanda con cura le sue tradizioni, anche quelle legate all’artigianato che conserva un ricco e variegato repertorio di lavorazioni come quella del legno, della pietra, dei tessuti e dei ricami. Famosi sono gli oggetti sacri realizzati in legno, come i presepi intagliati dagli artigiani della val Gardena, ma anche giocattoli, oggetti per l’arredamento e mobili. Ma anche il Loden, la lana cotta, utilizzata per la produzione di tessuti da arredamento e capi di abbigliamento. Tra le lavorazioni più particolari quella della rachide di penna di pavone, l’anima della penna di tacchino o di pavone che viene lavorata dagli artigiani per ottenere un filo utilizzato dai ricamatori del cuoio o della pelle. Con questo vengono realizzate le decorazioni delle cinture di pelle o delle scarpe dei costumi tradizionali, ma anche borse e portachiavi.

La cucina locale

La cucina trentina è ricca e sostanziosa, inserita in un territorio che ha ottenuto il 98% di D.O.C per i suoi vini, tra questi Lagrein, Gewurztraminer, Marzemino, Merlot, Pinot Grigio e Müller Thürgau. A metà tra Austria e Italia, con una forte influenza tedesca, i suoi piatti raccontano questa mescolanza, qui si possono assaggiare speck e formaggi, in particolare l’Edelweiss, con erbe di malga, e il Bergbauernkäse, accompagnati da Schuttelbrot, pane di segale. Tra i formaggi più famosi c’è anche il Puzzone di Moena, un formaggio a pasta semidura dal sapore molto caratteristico che prende il nome dalla sua fermentazione. Tra i primi piatti i Knoedel, i canederli, asciutti o in brodo, sono nati per riciclare il pane secco. Poi la pasta fatta in casa come i ravioli agli spinaci e la zuppa di orzo e i pesci d’acqua dolce. E ancora il goulasch di cervo e il carré di maiale con crauti e patate. Poi lo strudel, rotolo di sfoglia con mele dell’Alto Adige, pinoli e uvetta, e le torte: al cioccolato, alla ricotta, alle pere.

 

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Castel Firmiano è un luogo molto caro agli altoatesini, proprio qui, nel 1957, al grido di “Los von Trient” più di 30.000 sudtirolesi protestarono per reclamare l’autonomia da Trento.
  • Nel 1500 un decreto emanato dall’arciduca Ferdinando stabiliva che la dote nuziale dovesse comprendere abbigliamento in loden per tutta la vita.

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