Alla scoperta del Borgo Medievale di Ostia Antica, fondato nell’830 per volere di Gregorio IV raccogliendo la popolazione costiera in un villaggio fortificato per difenderla dalle scorrerie degli Arabi.
Oggi vi faremo conoscere un luogo che si è fermato nei secoli a pochi passi da Roma, e vi faremo entrare all’interno di una casa di storia con un carattere accogliente e allo stesso tempo deciso e moderno che è parte del complesso del Borgo Medievale di Ostia Antica intervistando Veronica Vaccarini, proprietaria e imprenditrice della dimora.
Anticamente chiamato Gregoriopoli e perfettamente conservato, il Borgo Medievale di Ostia Antica è la più imponente testimonianza delle epoche di transizione tra la caduta dell’impero Romano e i giorni nostri.
Il Borgo continuò a crescere nei secoli, prendendo una fisionomia sempre più urbana, per divenire infine centro fortificato in funzione delle vicine saline e del tangente corso navigabile del fiume. Con l’edificazione, voluta dal pontefice Martino V (1417-1431), del torrione rotondo che sarebbe divenuto in seguito il mastio del castello di Giulio II, Ostia si avviò a riassumere quel ruolo di controllo militare della foce del Tevere che aveva ricoperto sin dall’inizio della sua storia. Ed è proprio in questa politica di rafforzamento delle difese territoriali che s’inserì l’intervento di rinnovamento del borgo promosso e finanziato dal cardinale Guglielmo d’Estouteville, vescovo di Ostia dal 1461 al 1483. Come rivelano gli ancora visibili stemmi marmorei con il simbolo della sua casata, egli fece ripristinare l’intero circuito murario e migliorare le condizioni residenziali costruendo 3 file di case a schiera. Al Civico 7 è proprio lì in una di queste tre file in Via del Forno n. 7.
Nel perimetro del borgo erano presenti i ruderi di una primitiva basilica, che il cardinale fece radere al suolo commissionandone la ricostruzione all’architetto Baccio Pontelli. Adesso con il nome di Basilica di Sant’Aurea. La struttura, dedicata alla martire ostiense S.Aurea, ha al suo interno frammenti d’iscrizioni in onore di S.Monica, madre di S.Agostino, morta nella zona. Accanto alla chiesa sorge l’episcopio, sede del vescovo, ampliato con interventi d’abbellimento voluti dal cardinale Riario durante il pontificato di Giulio II. All’interno del palazzo sono conservati sarcofagi ed elementi architettonici d’età romana ed importanti cicli pittorici tratti dalla colonna Traiana, attribuiti alla scuola di Baldassarre Peruzzi.
Al Civico 7 – dimora storica nel centro del Borgo Medievale di Ostia Antica
Al Civico 7 è una casa di storia, nel suo senso più ampio e profondo, con un carattere accogliente e allo stesso tempo deciso e moderno. La casa, infatti, fa parte del complesso del Borgo di Ostia Antica i cui splendidi scavi archeologici del parco archeologico di ostia antica distano solo pochi passi.
In una casa di così rilevante spessore sarebbe stato difficile accostare altri elementi e Veronica Vaccarini, imprenditrice e Interior Designer, oltre che proprietaria della dimora, ha deciso di cambiare la prospettiva offrendo una continuità all’eleganza ma sospendendo la dimensione temporale.
Senza dover inseguire una tradizione storica, già di per sé impareggiabile, la designer ha deciso di affidarsi ad alcuni giovani e talentuosi artisti che con le loro creazioni – alcune di dimensioni contenute altre invece tutt’altro che minimali – hanno spinto la casa in direzioni inaspettate.
Tra i tanti particolari siamo sicuri che attrarrà la vostra attenzione l’opera di Alberto Rocca. Un grande pesce il cui corpo è costituito dal cosiddetto driftwood cioè il legno portato a riva dal mare. Tra i mille simbolismi ricondotti al pesce Alberto Rocca ne aggiunge ancora uno con la sua scelta di inserire anche una lattina al centro della sua opera.
Oppure vi incuriosiranno le tante casette in legno disseminate nella casa. Opera di Lucrezia Thomas col nome di “Legnidamare” che, come dice la creatrice, devono “evocare un ricordo o un’emozione attraverso legni di recupero, ferraglia arrugginita, metri da muratore consumati dal tempo”.
Più eteree vi appariranno le casette in ferro di Alisanna che lega il passato al presente proprio con un fil di ferro perché, usando le sue parole, “il nostro vivere quotidiano è disseminato di piccoli oggetti che ci appartengono che raccontano il nostro vissuto e di cui ci circondiamo per trovarci in uno stato di benessere”.
Come ogni buon scrigno le casette di Alisanna contengono un piccolo segreto. Ogni casa, infatti, sebbene in ferro deve essere abitata e la scelta è caduta sulle mini piantine in tessuto realizzate a mano di Movea design.
E se vi dovesse essere sfuggito il soffitto in legno a ricordarvelo ci sarà la luce della piantana MOVIE di Ideal Lux altro prodotto del design italiano che conferisce un alone cinematografico anche se il suo scopo è creare una illuminazione decorativa per interni.
Come è nato il logo della dimora storica?
“Dalla Lambretta LI III Serie del 1962, restaurata con i pezzi originali, che è parte dell’idea del viaggio e dell’accoglienza che il Al Civico 7 esprime. È stata l’ispirazione del nostro bellissimo logo”.
La Lambretta fu il rivale più fiero della Vespa e nacque da un idea di Ferdinando Innocenti che impressionato dal CUSHMAN 53 – in dotazione alle forze americane che liberarono Roma – volle realizzare uno scooter per la mobilità di un paese in ricostruzione. Quella idea spostava la prospettiva della Innocenti da fabbrica di ponteggi a fabbrica di scooter il cui telaio sfruttava però la conoscenza costruttiva dei tubi metallici usati per i ponteggi. Il nome della Lambretta deriva dal fiume Lambro presso le cui rive c’erano gli stabilimenti produttivi.
Rivoluzionario per design, per concezione e per innovazione il modello fu il primo scooter al mondo a montare i freni a disco anteriori, è una icona del design italiano e rappresentò l’unico modo di spostarsi per molte generazioni di italiani.
“Questa, in particolare, – continua Veronica Vaccarini – è la Lambretta di nonno Giuseppe e per anni fu la sua fida compagna con cui condivise tutte le fatiche di un capofamiglia italiano degli anni 60. Nonno Giuseppe le fu sempre grato e se ne occupò anche quando fu sostituita da una nuova fiammante automobile, riverniciandola, manutenendola persino modificandola cercando di saldare il suo debito di riconoscenza. Perché la Lambretta lo aveva sorretto quando non poteva che portare con sé che sua moglie e forse qualche piccolo bagaglio.
“Con lo stesso spirito abbiamo deciso che la sua funzione era ben lungi dal terminare e che avrebbe dovuto portare molte altre persone alle loro destinazioni. Non importa se non accenderà il motore e non potrà portare con sé Nonno Giuseppe, la moglie e forse qualche piccolo bagaglio perché il suo viaggio continua non più nello spazio ma nel tempo”.
Da dove inizia l’esperienza dei tanti stranieri che frequentano questa dimora storica?
“Dalla nostra Welcome Gift con prodotti tipici pugliesi di QOQO, dove la ‘Tradizione si evolve in cucina’, dai taralli ai carciofini per poi passare anche ai buonissimi panzerotti alla gianduia. Ottimo modo per concludere una giornata ricca di storia”.
“Al Civico 7 nasce da una riflessione prima ancora che da una idea imprenditoriale – continua Veronica Vaccarini -. Nasce dal pensiero che l’accoglienza vuol dire aprire le porte alle persone prima che ai clienti, vuol dire offrire un luogo con tutta la sua storia e tutto il suo vissuto prima ancora che un posto dove dormire, vuol dire dare la percezione che anche se si è appena arrivati il viaggio, in realtà, è tutto da cominciare”.
“Con questa chiara idea e dopo una esperienza quasi ventennale nelle multinazionali nel ruolo di Buyer Travel & Meeting, ho deciso di intraprendere un cammino diverso che mi permettesse di essere una Mamma e di esprimere tutta la mia personalità attraverso un progetto diametralmente opposto al mondo cui ero appartenuta sino ad allora”.
“Con la stessa fiducia e lo stesso rapimento con cui ho guardato al mio futuro e a questo luogo, lasciatevi accogliere dal Al Civico 7, dalle sue possenti mura secolari, dai suoi archi che hanno offerto riparo a moltitudini di persone e lasciate, infine, che la sua Lambretta Serie III vi conduca alla vostra meta esattamente come faceva più di 60 anni fa quando portava nonno Giuseppe a prendere la sua bella. Godetevi l’esperienza!”
Siti Web:
www.borghettodiostia.com
www.ostiaantica.net
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- La piccola Ostia medievale e rinascimentale è oggi una perla nascosta tra la grande metropoli e i magnifici resti della città antica. Vale la pena scoprirla.
- La leggenda narra che Enea, in fuga da Troia, sbarcò sulle coste ostiensi. Da lì, secondo la tradizione, Romolo, discendente dalla stirpe reale di Alba Longa, che a sua volta discendeva da Ascanio, figlio di Creusa e di Enea, avrebbe fondato Roma.
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