Affitti brevi: la caparra è obbligatoria?

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In tema di affitti brevi, la questione della caparra non è disciplinata in maniera uniforme da normative specifiche, ma può variare a seconda del Paese o della giurisdizione locale. Pertanto, è importante fare riferimento alle leggi vigenti nella zona in cui si stipula il contratto di affitto breve.

La caparra: pratica comune obbligatoria?

La caparra è una pratica comune in molti contratti di locazione, compresi quelli per affitti brevi. Tuttavia, la sua presenza non è sempre obbligatoria e dipende dalla volontà delle parti coinvolte. Spesso, la caparra è richiesta come garanzia per coprire eventuali danni o inadempienze da parte dell’affittuario.

Alcuni Paesi possono avere regolamentazioni specifiche in merito all’importo massimo della caparra, alle modalità di restituzione e alle condizioni per trattenere una parte o l’intera somma in caso di violazione del contratto. Inoltre, potrebbe essere richiesto che il proprietario fornisca una ragione valida per trattenere la caparra.

È consigliabile consultare un professionista del settore immobiliare o un avvocato specializzato in locazioni per ottenere informazioni specifiche e dettagliate sulla normativa locale. In ogni caso, è importante che tutti i termini e le condizioni relativi alla caparra siano chiaramente specificati nel contratto di affitto breve, in modo che entrambe le parti ne siano pienamente consapevoli e accordino in maniera trasparente.

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Normative e Pratiche Comuni

È importante sottolineare che non esiste una norma specifica che obblighi l’inclusione della caparra o del deposito cauzionale nei contratti di affitto breve. Tuttavia, questa pratica rappresenta una forma di tutela per i proprietari al fine di prevenire comportamenti maleducati o danneggiamenti all’immobile da parte degli ospiti, contribuendo a selezionare affittuari più responsabili.

Importo

L’importo dell’anticipo solitamente viene determinato dal proprietario, partendo da una cifra prestabilita. Questa cifra può variare in base alla durata dell’affitto: generalmente, più lunga è la permanenza, maggiore sarà l’importo della caparra, considerando il potenziale aumento delle possibilità di incidenti o danneggiamenti nel corso del tempo.

Modalità di pagamento

Per quanto riguarda la modalità di pagamento dell’anticipo, le opzioni comuni includono il bonifico bancario intestato al proprietario, l’utilizzo di assegni o contanti. In alternativa, è possibile optare per una garanzia fideiussoria, che può essere sia bancaria che assicurativa. Questo tipo di garanzia implica un contratto in cui il garante si impegna a coprire il debito del contraente nel caso in cui quest’ultimo non sia in grado di saldare l’importo dovuto.

Dunque, sebbene la legge non imponga la presenza della caparra negli affitti brevi, essa rappresenta una pratica diffusa per proteggere i proprietari e garantire comportamenti responsabili da parte degli affittuari. È consigliabile che tutti i dettagli relativi alla caparra siano chiaramente definiti nel contratto di affitto per evitare eventuali controversie tra le parti.

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Caparra Penitenziale

Le caparre possono assumere due forme distinte: penitenziale e confirmatoria, ciascuna con specifiche implicazioni contrattuali. Nel caso della caparra penitenziale, essa rappresenta una clausola contrattuale che può essere inclusa nel contratto stesso e costituisce il compenso per il diritto di recesso. Nel caso di recesso, chi decide di ritirarsi perde la caparra o è tenuto a restituire il doppio dell’importo ricevuto.

L’articolo 1386 del Codice Civile specifica che, se nel contratto è previsto il diritto di recesso per una o entrambe le parti, l’anticipo funge esclusivamente da compensazione per il recesso. In caso di annullamento da parte del contraente, la caparra è persa o deve essere restituito il doppio, come stabilito dalla normativa.

Caparre Confirmatoria

Il concetto di caparra confirmatoria è invece descritto nell’articolo 1385 del Codice Civile. Quando, al momento della conclusione del contratto, una parte versa all’altra una somma di denaro o altri beni fungibili a titolo di caparra, tale importo, in caso di adempimento, deve essere restituito o dedotto dalla prestazione dovuta.

Se la parte che ha versato l’anticipo è inadempiente, l’altra parte ha il diritto di recedere dal contratto, trattenendo la caparra. Nel caso di inadempimento da parte di chi ha ricevuto la caparra, l’altra parte può recedere dal contratto e richiedere il doppio dell’importo versato. Tuttavia, se la parte non inadempiente opta per l’esecuzione o la risoluzione del contratto, le questioni relative al risarcimento del danno sono regolate dalle norme generali.

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