Conran è morto “pacificamente” nella sua casa di Barton Court, il suo ritiro nella campagna inglese, a 88 anni, ha annunciato la famiglia del designer ma anche imprenditore, filantropo e ristoratore che attraverso una serie di carriere parallele ha rivoluzionato la vita quotidiana in Gran Bretagna e oltre.
Il mondo del buon design dà l’addio a Terence Conran, celebre fondatore delle catene di arredamento Habitat e Conran Shop e fondatore del Museo del Design di Londra
L’influenza di Conran – non sono nel mondo del design – è stata paragonata a quella di Andy Warhol negli Usa e uno dei pochi visionari che hanno rivoluzionato il Regno Unito aumentandone l’influenza nel mondo: un po’ come fecero Charles e Ray Eames nel design o Martha Stewart per la missione di popolarizzare il buon cibo, i begli oggetti ma anche la praticità.
Tra le ultime sue iniziative, pubblicate dal “Times” insieme ad altri intellettuali era stato chiedere un secondo referendum sulla Brexit, convinto della importanza che l’Unione dell’Europa potesse influire positivamente sul progresso sociale.
Influencer molto prima dell’avvento del web, diede un impulso culturale e estetico alla società fin dal 1964, quando fondò il suo primo negozio Habitat a Londra: un emporio di oggetti dedicati all’arredo casa che fu un volano utile per svecchiare la società britannica dal bianconero del post seconda guerra mondiale: rivoluzionò totalmente il modo di fare shopping, rendendo il design accessibile a tutti prima ancora – ad esempio – di Ikea.
Sir Terence iniziò la sua carriera fondando un0o studio di design di mobili con l’artista scozzese di origine italiana Eduardo Paolozzi: fu il suo trampolino di lancio di una serie interminabili di successi, dalla boutique di Mary Quant agli oltre 50 ristoranti che rivoluzionarono l’immagine della cucina inglese.
In copertina Foto Nissy-KITAQ / CC BY-SA
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Fu a Terence Conran che si deve l’introduzione in Inghilterra del piumone, degli utensili da cucina francesi e della cultura del caffè espresso.
- Non ha disegnato soltanto oggetti, ma una nuova filosofia. “Cos’ è in fondo la vita? – spiegava – Buona cucina, buoni vini, buoni sigari e divani comodi. Sono molto orgoglioso che in tutto questo ci sia anche la mia firma”.
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