Accatastamento dei fabbricati rurali: valore e mancanze

||accatastamento dei fabbricati rurali|||

L’Italia è una nazione fortemente legata alla tradizione. Il lavoro agricolo va via via perdendosi nei meandri di un Paese che cerca di adattarsi all’avanzamento industriale e alla globalizzazione. I nostri nonni, e qualche papà, tramandano i lavori della terra alle nuove generazioni, ormai troppo coinvolte nella vita di città. Durante la storia, l’Italia ha sempre cercato di valorizzare il territorio attraverso una procedura di accatastamento dei fabbricati rurali. Ecco come funziona la gestione del patrimonio rurale italiano.

Cos’è l’accatastamento?

In Italia esiste un ente che si occupa di indicare e valorizzare i beni dello Stato attraverso mappe e documentazioni sui relativi possessori. Quest’ente pubblico è il catasto, che si divide tra “catasto dei terreni” o “catasto edilizio” a seconda del bene interessato. L’accatastamento si effettua per ottenere le rendite dei relativi beni sulla base delle quali vengono poi calcolate tasse ed imposte.

La scorsa estate l’Agenzia delle Entrate si è impegnata a contattare i proprietari per cercare di regolarizzare l’accatastamento dei propri fabbricati rurali. Automaticamente si comprende come un accatastamento non efficiente o assente possa arrecare danni economici allo Stato. Se ciò si verifica, le sanzioni che scattano per i proprietari ricomprendono pene pecuniarie comprese tra i 1032 € ai 8265 €. Esiste, tuttavia, attraverso un ravvedimento operoso, la possibilità di abbassare fino ad un sesto la sanzione stessa.

Cosa sono i fabbricati rurali?

Credits: www.pixabay.com

I terreni che contengono fabbricati rurali producono reddito domenicale, comprensivo anche della rendita dei fabbricati stessi. Detto ciò si può dire che, per definizione, i fabbricati rurali sono quelli che non producono alcun reddito. A quanto pare non è sempre così però. Il catasto non definisce “rurali” quei fabbricati direttamente collegati ad attività agricola, ma quelli in stato di abbandono, inutilizzati o dismessi. L’accatastamento si occupa di questa tipologia di fabbricati rurali, delle “case fantasma”, ovvero fabbricati non dichiarati, ma non solo. L’accatastamento dei fabbricati rurali è importante anche per il cambio della destinazione d’uso. Capita spesso di avere un immobile e di doverlo adibire ad altro. Il cambio da fabbricato adibito a “deposito o magazzino” a “abitazione” comporta degli oneri di urbanizzazione al Comune. Il pagamento di questi ultimi non è il caso peggiore. I fabbricati rurali in condizioni di eccessivo degrado potrebbero essere classificate come “unità collabenti”, cioè privi di rendita catastale. In questo caso il Comune potrebbe considerare ogni operazione di ristrutturazione di quest’ultima come “nuova costruzione”, con tutti gli oneri che ne seguono.

L’accatastamento dei fabbricati rurali non è solo un mezzo che conduce al calcolo delle tasse. Non è qualcosa da vedere con un occhio negativo. Indica quanto vale un bene di nostra proprietà. L’accatastamento è lo strumento amministrativo che lo Stato utilizza per conoscere, categorizzare e valorizzare ogni bene del territorio italiano. L’abbandono di tutti i fabbricati rurali presenti in Italia è un peccato, il mancato accatastamento degli stessi è una colpa.

Leggi anche: “L’abusivismo edilizio è parte del paesaggio italiano

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