Gli italiani, superato il periodo maggiore di crisi, tornano a spendere. I nuovi sondaggi Istat ci mostrano come spendono i soldi gli italiani. Alcuni dati interessanti legati a come e quanto gli abitanti d’Italia mettano mano al loro portafoglio, rivelando quali siano gli aspetti della vita familiare più onerosi e soprattutto in quali città si spenda di più.
Vivere nelle grandi città costa mediamente di più
Nel nostro Paese, dato sicuramente piuttosto prevedibile, la vita è più cara nelle grandi metropoli. Vivere in una grande città, per una famiglia italiana, costa 194 euro in più al mese rispetto a vivere in un piccolo comune.
La differenza se calcolata annualmente non lascia indifferenti! Si spendono circa 2.340 euro in più rispetto alle cittadine di provincia e ai paesi.
Di conseguenza, mentre una famiglia italiana qualunque spende in media 29.237 euro l’anno, una famiglia che sceglie di abitare in una delle nostre metropoli arriverà a spendere circa 31.600 euro.
Una volta appurata tale differenza resta comunque curioso analizzare come spendono i soldi gli italiani nelle singole voci di costo per capire cosa effettivamente sia più caro nelle grandi città!
Nel report dell’Istituto di statistica le città vengono divise in tre categorie:
- centro area metropolitana
- periferie area metropolitana, cioè i comuni con più di 50.000 abitanti
- altri comuni fino a 50.00 abitanti
Nel confrontare questi gruppi, emergono alcuni ambiti in cui vi è un’inversione di tendenza rispetto a quanto affermato poco sopra.
In particolar modo, mettendo a confronto la prima e la terza categoria, è possibile notare come fare la spesa, ad esempio, costi meno nelle grandi città.
In media una famiglia dei grandi centri spende 410 euro al mese per la voce “alimentazione”, mentre una famiglia di un piccolo comune ne spenderà circa 450, per un totale di 5.350 euro circa all’anno contro i 4.920 di chi sta nelle aree metropolitane.
Come spendono i soldi gli italiani
Un altro ambito interessante da analizzare è quello relativo ai trasporti.
Questi sono più onerosi per i nuclei dei piccoli centri, dove le famiglie di paese spendono circa 290 euro al mese contro i 210 di chi si muove in centro.
In definitiva, si tratta di una differenza dell’8% per le spese alimentari, del 36,6% per i trasporti.
Infine, resta minore, nelle grandi metropoli, anche la spesa per la sanità. In questo settore, tuttavia, le differenze si riducono, quasi fino a scomparire, con 110 euro spesi dalle famiglie dei grandi centri per i servizi sanitari (1.320 euro l’anno), e 114 euro per le famiglie dei piccoli centri (1.373 euro l’anno).
I costi maggiori riguardano l’ambito casa
Come è possibile dopo tutti questi dati che comunque la vita nei grandi centri sia più cara?
Questo è dovuto ad una voce di costo molto importante. Quella legata alle spese per la casa. Si tratta della voce di costo, che influenza maggiormente le uscite di qualsiasi categoria.
Per la casa, infatti, gli italiani hanno spendono in media 902 euro al mese (9.986 euro in un anno). Se si pensa che al cibo si dedica circa la metà del proprio denaro (5.308 euro l’anno) e che ai trasporti e alle spese sanitarie vengono destinati meno di un terzo degli euro spesi per la casa, è facile capire come quest’ultima voce, che va decisamente a sfavore dei grandi centri, influisca sul risultato finale.
Per la propria abitazione, l’abitante di una grande metropoli spende in media 1123 euro al mese, cioè circa 13.500 euro all’anno. Spesa piuttosto onerosa, soprattutto se si pensa agli stipendi medi degli italiani.
Non stupisce allora che cresca sempre più il numero dei giovani che non abbandonano il nido della famiglia d’origine.
Nei comuni e nelle cittadine di provincia le spese si abbassano notevolmente.
I nuclei familiari, che popolano queste aree, spendono per la casa (comprese le utenze) 811 euro (9.732 euro l’anno).
Facendo due calcoli veloci, ecco che la voce “casa”, nei grandi centri urbani, arriva a costare ben il 38,5% in più!
Claudia Sgalambro