Un vero e proprio fenomeno di “usa e getta”: sono stati abbandonati oltre 100mila cani che durante la Pandemia erano stati adottati da una famiglia. “Troppo impegnativi” nella vita post Covid.
Il lockdown, costringendo le persone a vivere nella mura domestiche, aveva scatenato un boom di adozioni dei nostri amici a 4 zampe. Lo stile di vita della Pandemia era forse più propenso alla convivenza con un cane, ma dallo stop alle mascherine, tutto è cambiato.
La vita torna alla “normalità” e le persone hanno altro a cui pensare. E così oltre 100mila cani sono stati abbandonati.
Le adozioni durante il lockdown
Secondo un’indagine di Facile.it, durante il lockdown sono stati 3,4 milioni gli abitanti italiani che hanno scelto di adottare un cane (21,6% dei proprietari).
Ma tutto è finito al ritorno alla vita senza mascherina: finito il lockdown, oltre 117 mila proprietari hanno cambiato idea restituendo l’animale al canile o affidandolo ad un’altra famiglia.
Troppo impegnativi
Secondo l’indagine, il 28,3% di chi ha preso un cane negli ultimi 2 anni ha detto di averlo fatto appositamente per alleggerire il lockdown e circa 196 mila persone hanno ammesso di averlo preso solo per aggirare i limiti alla mobilità imposti dal Governo in quel periodo (5,7%).
La ragione principale per cui i proprietari hanno rinunciato alla compagnia del cane adottato durante la pandemia è che, una volta finito il lockdown, si sono resi conto che l’animale diventava troppo complesso da gestire e quindi non lo volevano più (63%); in altri casi, invece, la decisione è stata presa a seguito di danni materiali causati da Fido (37%).
Quanti cani vengono abbandonati ogni anno in Italia?
Secondo il Secolo d’Italia sarebbero 200 mila i cani e i gatti abbandonati in Italia durante l’anno, che se ripartiti fanno la bruttissima cifra di 300 animali abbandonati ogni giorno.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Chi maltratta gli animali viene punito dalla Legge. La legge 189 del 2004 ha modificato il CODICE PENALE come segue: (Uccisione di animali) – Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni. (Maltrattamento di animali) – Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.
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