La casa dei sogni post Covid: cosa vogliono gli italiani?

Casa dei sogni post Covid|Casa dei sogni post Covid

Come deve essere la casa dei sogni post Covid

La pandemia ha segnato sensibilmente i desideri degli italiani in termini di casa, portando alla luce quelle che sono le nuove esigenze dell’abitare contemporaneo. La casa dei sogni post Covid deve essere spaziosa, dotata di spazi esterni ma anche di spazi dove per poter lavorare da casa. Non solo, la casa dei sogni deve anche essere green e sostenibile.

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La casa post pandemia: la centralità degli spazi aperti

Dopo la pandemia, ma soprattutto dopo i lunghissimi periodi di lock-down che hanno costretto le persone a trascorrere molto tempo nella propria abitazione. Per questo, studiosi, architetti, sociologhi e non solo, hanno fatto moltissime riflessioni su quello che è realmente la casa e su ciò che dovrebbe essere.

In molti, infatti, si sono ritrovati nella condizione di non riconoscersi nella propria casa, arrivando a desiderare qualcosa di completamente diverso.

Da qui nascono le riflessioni su quella che è la casa dei sogni post -Covid.

La prima necessità che è stata ben evidente a moltissime persone è quella di avere una casa dotata di spazi aperti. Giardino e terrazza praticabile sono oggi una delle cose più richieste tra coloro che hanno deciso di cambiare casa in era post-Covid. Secondo il Centro Studi di Immobiliare.it il numero di ricerche che li inserisce come requisiti imprescindibili per acquistare casa nel 2021 è cresciuto del 10,3%.

E sempre secondo il Centro Studi di Immobiliare.it tra il 2020 e il 2021 le preferenze per ville, villette a schiera e casali sono aumentate del 12,3%.

Ma oltre la possibilità di disporre di uno spazio privato immerso nel verde, per molti è diventato fondamentale anche la possibilità di avere un parco o un giardino pubblico vicino, facilmente raggiungibile da casa.

Tra gli spazi aperti che dopo la pandemia hanno acquisito una nuova centralità c’è anche l’orto. Da realizzare su balconi, terrazzi, giardini privati, un sogno per 6 italiani su 10, secondo un’indagine di Coldiretti del 2020.

Casa dei sogni post Covid

La casa dei sogni post Covid: cosa vogliono gli italiani? – Shutterstock di izkes

Gli italiani e la casa contemporanea

Oltre alla mancanza di spazi aperti in cui godere di un po’ di aria fresca, l’altra questione fondamentale che si è palesata a chi durante la pandemia ha cominciato a sognare una casa diversa, sono le maggiori dimensioni delle abitazioni.

Chi compra casa oggi, infatti, cerca abitazioni più grandi. Complici la convivenza forzata tra genitori e figli, tra persone con abitudini diverse ed i pochi spazi di privacy presenti nelle case attuali, nelle quali durante i periodi di lock-down, si sono creati non pochi disagi.

Un altro grande complice, poi, è stato il lavoro da casa, che oggi sta diventando sempre più strutturale. Da qui nasce, quindi, l’esigenza per molti di ricavare veramente uno spazio di lavoro dedicato per lavorare in smart-working.

La casa dei sogni post Covid è anche per questo ancora più interattiva. Sollecitati dalla necessità di svolgere da remoto la gran parte delle proprie attività, in molti si sono resi conto di quanto sia importante avere una buona connessione internet.

A casa si lavora, ma dopo la pandemia sempre a casa, si è diffusa l’abitudine di fare sport ed allenarsi tramite app. Ed ecco, quindi, che nella casa dei sogni post-Covid pare esserci bisogno anche della palestra privata da realizzare in una delle stanze in più o in giardino.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo il Barometro dell’Osservatorio Findomestic di Marzo 2022, nel mese di Febbraio 2022 resta in positivo l’intenzione di ristrutturare casa con un +1,7% ma in generale il comparto “casa” vive un momento di rallentamento della propensione al consumo.
  • Nel 2021 i dati FederlegnoArredo hanno evidenziato per il macro sistema arredamento e illuminazione un +11% rispetto al 2019 con un fatturato di 26 miliardi (erano 23,5 miliardi nel 2019).
  • Secondo Federlegno la crisi russo-ucraina, sta avendo e seguiterà ad avere nel corso del 2022 pesanti ripercussioni anche nel settore mobili. Da Ucraina, Russia e Bielorussia importiamo circa il 5,3% di tronchi, pannelli e segati che valgono 468.948 metri cubi (dati gen-nov 2021) sui circa 9 milioni di metri cubi totali che arrivano in Italia da tutto il mondo. La Russia vale il 2,5%, l’Ucraina il 2,3% e la Bielorussia lo 0,5%. Il peso della Russia sull’export della filiera legno-arredo è pari a 410 milioni di euro (dati aggiornati a novembre 2021) che nel 2019 era di 435, registrando quindi una diminuzione di circa 6 punti percentuali.

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