La posidonia australiana: la pianta più grande del mondo

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La posidonia della costa australiana di Shark Bay è la pianta più grande del mondo.

La posidonia di Shark Bay è la più grande pianta al mondo. La notizia arriva da una recente scoperta dei ricercatori della University of Western Australia e della Flinders University. Infatti, un singolo esemplare di questa pianta australiana in 4.500 anni è riuscito ad estendersi per ben 180 chilometri e coprire una superficie di circa 200 chilometri quadrati. Divenendo, così, il clone più esteso mai osservato sulla Terra.

Che cos’è la posidonia australiana?

La prateria di posidonia oceanica di Shark Bay, in Australia, si contraddistingue per le sue risorse e capacità di sopravvivenza straordinarie. Il super organismo, più esteso mai osservato sulla Terra, la cui crescita ed espansione sembra inarrestabile. Caratteristiche che hanno portato gli scienziati ad etichettarlo come la pianta più grande del mondo in grado di auto-clonarsi.

La posidonia, che nasce nelle praterie acquatiche mosse dalle correnti nella baia di Shark Bay, a 800 chilometri a nord di Perth, è una pianta acquatica con tanto di radici, fusto e foglie a forma di nastro. La cosa sorprendente, anche per gli scienziati, è stato scoprire che la maggior parte della prateria, è in realtà formata da un organismo soltanto. Una singola pianta, che si è clonata innumerevoli volte, fino a tappezzare un’ampia porzione di costa.

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La posidonia è la pianta più grande del mondo – pexels jeremy bishop

La recente scoperta dell’University of Western Australia

È Elizabeth Sinclair, biologa dell’University of Western Australia, che dopo aver sequenziato il Dna della Posidonia australis, in 10 diverse località della Shark Bay, ha trovato lo stesso identico corredo genetico.

Inoltre, gli scienziati, calcolando il ritmo di crescita della posidonia, sono risaliti alla sua probabile età. Oggi si pensa che la pianta continui imperterrita a clonarsi in quelle acque, dall’habitat indisturbato, da ben 4500 anni.

La scoperta è ancor più sorprendente se si pensa che di solito, le piante che si riproducono per clonazione sono meno resilienti di quelle capaci di riproduzione sessuata. Infatti, la posidonia, oltre ad essere un clone è anche un ibrido. Infatti, nel suo Dna sono presenti infatti 40 cromosomi anziché i soliti 20. Tuttavia, se metà sei suoi geni appartengono alla Posidonia Australis, l’altra metà appartiene ad una specie ancora da identificare.

Infatti, la sua strabiliante riproduzione è dovuta non solo alla sua capacità di clonazione, ma anche alla sua intrinseca diversità genetica, che ha permesso alla posidonia di adattarsi alle condizioni ambientali estreme della baia australiana, intensamente illuminata dal Sole e soggetta a importanti fluttuazioni di temperatura e salinità. Combinazione vincente che le ha permesso di sopravvivere anche a quest’epoca di cambiamenti climatici.

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La posidonia è la pianta più grande del mondo – pexels wewe yang

La posidonia: la pianta per salvare il mare

Oggi, l’importanza della posidonia è dovuta, non solo alla sua longevità e alla grandezza, ma anche e soprattutto perché rappresenta uno degli elementi vitali degli ecosistemi marini. Infatti, supporta una vasta gamma di fauna grazie ad un habitat ideale. Le praterie di questa pianta, sia nell’oceano australiano, sia nel mar mediterraneo, ospitano specie protette e minacciate come il cavalluccio marino, i piccoli pinguini, le tartarughe verdi, i pesci ago, le sardine e altre specie ad alto valore commerciale.

Tra gli altri vantaggi di questa pianta c’è la funzione filtro, con la quale rimuove e ricicla i nutrienti. Infatti, Le sue radici, poiché è una pianta fanerogama, stabilizzano i sedimenti sul fondo marino. In più, è anche in grado di ridurre l’anidride carbonica nell’atmosfera, poiché le sue foglie utilizzano il carbonio per crescere e alla fine vengono sepolte nella sabbia quando muoiono. Un esempio di “carbonio blu”, elemento che si trova nei fondali marini e che non è più un gas a effetto serra nell’atmosfera.

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La posidonia è la pianta più grande del mondo – pexels zir yu

Preservare la posidonia e salvaguardare i mari

Oggi più che mai, è fondamentale preservare la sopravvivenza di questa antica pianta. Infatti, la costruzione di strutture sulla battigia, come moli, pontili e aree di ormeggio, che causano l’ombreggiamento, il dragaggio e i danni causati da ancore, eliche di imbarcazioni, ormeggi e altre attività legate alla nautica, l’aumento dei sedimenti nei corsi d’acqua ne compromettono l’esistenza. Così, come il calpestio delle praterie di fanerogame da parte dell’uomo e degli animali e il cambiamento climatico, con un costante aumento delle temperature, che potrebbero modificare la qualità e la salinità dell’acqua.

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