Serpentine Pavilion: un progetto di architettura sostenibile

progetto di architettura sostenibile

Il Serpentine Pavilion è un progetto di architettura sostenibile presentato dallo studio Counterspace. Verrà installato a Kensington Garden, a Londra, e il suo scopo era quello di affrontare le questioni del cambiamento climatico e dell’emergenza ambientale. È andato però oltre grazie a un progetto carbon negative.

Quali sono i 3 criteri fondamentali dell’architettura sostenibile?

L’importanza di questo progetto di architettura sostenibile

Secondo un rapporto di AECOM, società di consulenze per servizi ambientali legati all’ingegneria, la struttura del nuovo Serpentine Pavilion è stata identificata come carbon negative, cioè a impatto negativo. Questo significa che potrà rimuovere dall’atmosfera più anidride carbonica di quanta ne emetterà.

Già da tempo le Serpentine Galleries hanno deciso di muoversi a favore della sostenibilità ambientale, promuovendo anche gli appuntamenti “Back to Earth”. Tempo fa la GCC – Gallery Climate Coalition, organizzazione senza scopo di lucro formata da un gruppo di gallerie e musei impegnati nella sostenibilità ambientale, ha deciso di allinearsi alle normative previste dall’Accordo di Parigi sulla riduzione delle emissioni.

Un risparmio notevole

Secondo il rapporto di AECOM si tratta di un risparmio di circa 31 tonnellate di carbonio. La struttura emetterà circa 60 tonnellate di anidride carbonica, assorbendone però circa 91 attraverso il legno e altri biomateriali utilizzati nella sua costruzione. «L’obiettivo era quello di realizzare un edificio a basse emissioni di carbonio», ha affermato David Glover, consulente tecnico delle Serpentine Galleries.

Tuttavia, la valutazione non ha tenuto conto delle emissioni di carbonio che verranno inevitabilmente generate quando il padiglione verrà spostato in una nuova posizione, alla fine dell’estate. Ciò richiederà anche la costruzione di nuove fondamenta ma, poiché la posizione è sconosciuta, l’AECOM ha affermato di non essere stata in grado di calcolare l’impatto sull’emissione di carbonio. Ma il risultato è comunque significativo e dimostra non solo che un’architettura sostenibile è possibile ma indica anche una strada normativa per le opere architettoniche.

Un problema ancora da risolvere

Nel rapporto di AECOM si afferma però comunque che le fondamenta in cemento del padiglione emettono 44 tonnellate di anidride carbonica. Le restanti 16 tonnellate provengono dai materiali di copertura in acciaio, policarbonato e membrana impermeabile o finiture in micro-cemento e vernice. Tuttavia, sebbene vengano emessi 1.400 chili di carbonio dalla struttura in acciaio riciclato, questa cifra sarebbe stata molto più elevata se fosse stato utilizzato acciaio nuovo. Il carbonio viene comunque “ripulito” attraverso il legno, il compensato e il sughero del padiglione.

«Abbiamo fatto questa valutazione del ciclo di vita fin dall’inizio», ha affermato Jon Leach, direttore del progetto di AECOM. «L’obiettivo era cercare di ridurre il più possibile l’impatto ambientale del padiglione. Ma ovviamente, non è l’unica cosa che ha guidato il design del padiglione».

Il progetto si avvale anche di molti materiali sostenibili innovativi, tra cui:

  • micelio per il rivestimento
  • cemento a zero emissioni di carbonio per le fondamenta

La sovrastruttura cava del padiglione è realizzata in compensato e sughero e il tetto è in legno.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Il team è riuscito a ridurre le emissioni di carbonio sostituendo il 30% del volume con il GGBS – Ground-granulated blast-furnace slag. Si tratta di scorie d’altoforno granulate macinate e provenienti dall’industria siderurgica che producono solo il 10% delle emissioni generate dal cemento tradizionale.

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