Quali sono i 3 criteri fondamentali dell’architettura sostenibile?

Quali sono i 3 criteri fondamentali dell'architettura sostenibile da rispettare per un progetto ecologico|Quali sono i 3 criteri fondamentali dell'architettura sostenibile e risparmiosa

Qualità della vita, sostenibilità ambientale e risparmio energetico sono i 3 criteri fondamentali dell’architettura sostenibile. Tre concetti chiave che aiutano a comprendere il valore di una progettazione orientata all’efficienza energetica, all’armonia, al rispetto dell’ambiente e al comfort degli abitanti. Perché l’edilizia, pur partendo dal singolo progetto si inserisce in un contesto, favorendo così il benessere di tutta la collettività.

I 3 criteri fondamentali dell’architettura sostenibile: il benessere abitativo

Una casa ecologica deve garantire il benessere e il comfort all’interno dell’abitazione. Per farlo, deve essere realizzata con tecniche e materiali sostenibili. 

I materiali ecologici indicati per un’architettura sostenibile, possono essere naturali, riciclati o recuperati. Importante è che siano facilmente smaltibili una volta terminato il loro ciclo di vita. I materiali vanno scelti in modo accurato. Da ciò dipende il soddisfacimento o meno, di gran parte dei requisiti richiesti ad un’architettura ecologica, come il risparmio energetico o la riduzione dei consumi.

L’inquinamento indoor

Quando si parla di benessere abitativo ci si riferisce anche diversi fattori, tra cui il problema dell’inquinamento indoor. Un fenomeno sempre molto diffuso, determinato dalla presenza di agenti inquinanti di varia natura. 

L’inquinamento indoor può essere dovuto ad agenti biologici, fisici o chimici. Muffe e acari rientrano nella categoria agenti biologici. I campi elettromagnetici, il radon e l’inquinamento acustico, sono invece un esempio di inquinanti di tipo fisico. Mentre gas come l’ossido di zolfo, il monossido di carbonio, la formaldeide, l’amianto, le fibre sintetiche e i VOC sono fonti di inquinamento chimico. I più diffusi sono i VOC, ovvero i composti organici volatili. Agenti inquinanti presenti nei prodotti cosmetici, nei deodoranti e nei prodotti per pulizia.

Ogni forma d’inquinamento indoor, si combatte con soluzioni specifiche. Una pulizia mirata e una buona coibentazione ad esempio, evitano gli acari e la formazione di muffe. Gli agenti fisici come i VOC indoor, sono invece più difficili da controllare. Un primo accorgimento è proprio quello di scegliere con cura i materiali per l’edilizia evitando le sostanze tossiche.

Con una serie di accorgimenti mirati, si può anche controllare e ridurre l’esposizione agli agenti chimici come il radon, molto dannoso per la salute. Mentre per l’inquinamento acustico, basta optare per materiali e soluzioni fonoassorbenti.

Inquinamento domestico: quali sono le cause?

Il risparmio energetico e la riduzione dei consumi

La scelta dei materiali è un fase molto importante in un progetto d’architettura. Da questo possono dipendere i risultati nell’ambito del risparmio energetico e della riduzione dei consumi. Si tratta di principi perseguibili attraverso scelte progettuali precise, individuabili già nello studio preliminare.

Al fine di perseguire il risparmio energetico e la riduzione dei consumi, criteri fondamentali dell’architettura sostenibile, concorre anche l’orientamento dell’edificio, l’esposizione al sole (importante anche per il posizionamento di pannelli solari) e la presenza di fattori climatici come il vento. Un’architettura sostenibile è destinata a vivere in un contesto e in esso si dovrà adattare. Per questo clima, vegetazione esistente, l’illuminazione naturale e livello di umidità sono tutti fattori da considerare in fase preliminare, per trovare le soluzioni più adatte al perseguimenti di standard elevati sia di risparmio energetico che di riduzione dei consumi.

Quali sono i 3 criteri fondamentali dell'architettura sostenibile e risparmiosa
Quali sono i 3 criteri fondamentali dell’architettura sostenibile – Shutterstock Di Archi_Viz

La sostenibilità ambientale: un obiettivo da perseguire

Quando nell’ambito dell’edilizia ecologica si parla di sostenibilità ambientale, il pensiero ricorrente va alle cosiddette energie pulite. Quelle che servono a illuminare, a riscaldare e a ventilare naturalmente un ambiente.

Ma per quanto questi aspetti siano fondamentali, la sostenibilità ambientale in un progetto d’architettura non riguarda solo le scelte di un singolo intervento ma passa anche attraverso indicazioni progettuali che hanno una visione più ampia e generale. La sostenibilità ambientale ad esempio è strettamente legata a concetti come la riduzione del consumo del suolo

Un tema caro a chi si occupa di architettura sostenibile che non è solo sinonimo di edilizia di qualità, ma ad ampio raggio, guarda anche al basso consumo delle risorse ambientali. Progettare in modo eco-sostenibile significa puntare a migliorare la qualità della vita della collettività. Ma è anche una pratica che ha l’obiettivo di preservare l’ambiente, il paesaggio e il suolo.

Un orientamento non più procrastinabile, visto che già dal 31 dicembre 2018, gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni, compresi gli edifici scolastici, devono essere edifici ad energia quasi zero. Dal 1° gennaio 2021 questa disposizione riguarda tutti gli edifici, pubblici e privati siano essi di nuova costruzione o oggetto di ristrutturazioni rilevanti. 

La città del futuro diventa sostenibile e attenta alla salute

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu? 

  • Uno studio a campione condotto dall’Osservatorio sulla Casa ha individuato i 5 pilastri della casa. In questo quadro, una casa rispettosa dell’ambiente che si integra con esso ed è ecosostenibile, è stata individuata come una priorità per il 64% degli intervistati. Posizionandosi al quarto posto tra le preferenze, la casa ecologica è preceduta dalla casa comoda da vivere (indicata dal 84% degli utenti) da una casa che fa risparmiare scelta dal 77% e da una casa che è attenta alla salute al 74%. La quinta ed ultima posizione è occupata dalla casa smart, una priorità per il 31% degli italiani intervistati.

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