Vivere in un appartamento ai piani alti offre diversi vantaggi. Ecco spiegato perché gli appartamenti ai piani alti costano di più.
Perché gli appartamenti ai piani alti costano di più? Di seguito tutte le informazioni a riguardo e i vantaggi di vivere ad alta quota.
Perché gli appartamenti ai piani alti costano di più?
Nel mercato immobiliare, in particolare nelle grandi città d’Italia, il prezzo degli appartamenti ai piani alti è molto più elevato rispetto ai piani inferiori. Questa discrepanza di prezzo dipende da una serie di vantaggi e privilegi che contraddistinguono gli appartamenti ad alta quota. Oltre alla posizione, alla maggiore luminosità e al panorama mozzafiato, vivere all’ultimo piano significa anche godere di maggiore privacy e riservatezza, senza contatti indesiderati con i vicini. Inoltre, non meno importante, gli appartamenti ai piani alti garantiscono una maggiore lontananza dallo smog e dall’inquinamento delle strade, caratteristica da non sottovalutare soprattutto nel caso in cui si vive nelle grandi città italiane.
Vantaggi di vivere in un appartamento ai piani alti
Gli appartamenti ai piani alti presentano un prezzo e un valore nettamente maggiore nel mercato immobiliare rispetto altre abitazioni. In particolare, questo aumento dipende da diversi vantaggi e privilegi che vantano queste abitazioni. Ma quali sono i privilegi di vivere in un appartamenti ad alta quota? Ecco i principali:
- Panorama: la vista della città è uno dei primi vantaggi che caratterizza questi appartamenti, perfetta per donare un tocco di fascino all’ambiente;
- Riduzione smog: grazie all’altezza e alla lontananza dalla strada, si garantisce una minor presenza di smog;
- Maggiore luminosità: liberi dal contatto eccessivo con altre strutture, gli appartamenti ai piani alti godono di una maggiore disponibilità di luce solare;
- Maggiore privacy e riservatezza: vivendo agli ultimi piani sarà meno probabile avere contatti e discussioni scomode con i vicini, così da poter godere di una totale privacy;
- Clima mite: gli appartamenti ad alta quota godono di una maggiore distribuzione delle temperature sia calde che fredde, così da garantire un clima mite e piacevole;
- Assenza di rumore e cattivi odori: lontano dalla strada è possibile ridurre notevolmente l’impatto di cattivi odori o rumori di traffico;
- Disponibilità del terrazzo dell’edificio: se si possiede l’ultimo piano di un edificio, in genere il terrazzo diventa di proprietà personale, così da sfruttarlo come più si desidera.
Quanto incide il piano sul prezzo definitivo?
Come evidenziato, quindi, vivere all’ultimo piano di un edificio comporta diversi privilegi che, di conseguenza, tendono ad aumentare il prezzo dell’abitazione. In realtà, è bene evidenziare che, in linea generale, il piano è un fattore che incide particolarmente sul costo definitivo della casa. Di seguito, una classifica standard dell’influsso del piano sul prezzo dell’abitazione:
- -25% nel caso di seminterrato;
- -10% nel caso di piano terra;
- -10% nel caso di primo piano;
- -3% o 15% nel caso di secondo piano rispettivamente servito o no di ascensore;
- 0% o 20% nel caso di terzo piano rispettivamente servito o no di ascensore;
- +10% nel caso di ultimo piano (-10% se senza ascensore);
- +20% nel caso di attico.
Costi dei piani alti in Italia: dati e aggiornamenti
Secondo un sondaggio condotto da Immobiliare.it, nel mercato immobiliare gli appartamenti ai piani più alti hanno un prezzo nettamente maggiore rispetto alla media, si tratta del 23% in più. In particolare, questo prestigio degli appartamenti in alta quota è risentito soprattutto nella regione Lazio, dove l’aumento può arrivare a sfiorare il 35%. Segue la Lombardia con il 28%, la Puglia con il 20%, la Campania con il 19% e il Friuli Venezia Giulia con il 18%. Inoltre, è bene evidenziare che questa condizione immobiliare riguarda in particolare le grandi città italiane, prima fra tutte Milano (22%), Roma e Firenze (20%). Situazione leggermente diversa è a Napoli e Venezia dove, in genere, gli edifici con piani alti sono situati nelle zone popolari per cui l’aumento è di appena il 6%.