La nostra casa e la domanda del futuro: il report sull’abitare degli italiani

casa del futuro

Dal report La nostra casa e la domanda del futuro, redatto da Scenari Immobiliari in collaborazione con Abitare Co. in occasione del 29° Forum a Santa Margherita Ligure, emergono le necessità degli italiani sulla casa.

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Com’è la casa ideale degli italiani?

Dal rapporto emerge che oltre il 50% delle famiglie vuole cambiare casa nel prossimo biennio e la quasi totalità punta all’acquisto. Il 13% afferma che il desiderio di cercare una soluzione abitativa diversa da quella attuale è nato e cresciuto proprio in corrispondenza del lockdown.

Ciò che ha differenziato la domanda del 2020 e 2021, è l’ambito di appagamento del bisogno con un deciso impatto sul modo di vivere gli spazi abitativi.

La casa del futuro

L’analisi realizzata con Abitare Co. rileva l’interesse per il futuro, delineando le nuove domande di casa, sulla normalità e sul valore aggiunto dei servizi tecnologici e smart.

La prima domanda continua ad essere principalmente (per il 60%) caratterizzata dal “desiderio di miglioramento abitativo”, il 20% ricerca il passaggio dalla locazione, mentre per quasi il 15% lo fa per investimento, per sé o per i figli, componente in forte calo dal 2020. La pressante domanda di immobili di qualità comporta quindi un cambiamento sul piano dello sviluppo immobiliare e territoriale.

Oggi l’interesse della domanda è indirizzato verso poche tipologie di funzioni con scarsa concentrazione della preferenza. Questo dipende dalla limitata conoscenza del possibile valore aggiunto a livello personale e sociale. Però, a livello nazionale, i canoni di locazione potranno crescere dell’8% e i prezzi di vendita del 9%.

Verso nuove forme di abitare

“Lo sviluppo del settore residenziale nel prossimo decennio – dichiara Francesca Zirnstein, direttore generale Scenari Immobiliari – sarà inevitabilmente legato all’offerta da parte del mercato di forme evolute di abitazioni, studentati, short-term-rent, co-living e co-housing, multifamily e build to rent, con servizi e tagli di alloggi diversificati per ospitare i giovani e i diversi tipi di famiglie, e di senior housing per offrire luoghi di condivisione e servizi ad anziani autosufficienti che non vogliono rinunciare all’autonomia.

Sono tutti edifici costituiti da cellule abitative e completati da amenities che devono essere numerose e variare in relazione al tipo di residenza. Queste rappresentano il minimo comun denominatore che l’offerta di case del futuro dovrà offrire e in quest’ottica la scelta di locazione gestita presenta vantaggi innegabili: flessibilità, accesso a servizi altrimenti fuori budget per la maggior parte degli utenti, possibilità di abitare in contesti nei quali sarebbe impossibile comprare casa, oltre ovviamente all’assenza di spese di manutenzione straordinaria”.

“Le indicazioni che emergono dalla survey che abbiamo realizzato in collaborazione con Scenari Immobiliari hanno toccato diversi aspetti: dal come si è evoluta la domanda residenziale, all’interesse verso forme alternative come la locazione, sino alle nuove tecnologie applicate al settore – afferma Giuseppe Crupi, CEO di Abitare CO.  L’interesse per la casa resta prioritario per le famiglie italiane, ma emerge prepotente l’attenzione per un prodotto nuovo, ricco di servizi integrati e ad alta efficienza energetica“.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

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