Quando si parla di dati di vendita di librerie, edicole e fumetterie in Italia, vengono presi in esame i principali canali commerciali di riferimento per una casa editrice: le fumetterie, le librerie e le fiere. Per farsi però un’idea realistica di quello che è il mercato dell’editoria cartacea in Italia è utile prendere in considerazione il dato relativo ai luoghi fisici di vendita.
Librerie, edicole e fumetterie: i guadagni
Molti editori non rilasciano dati ufficiali sul venduto o sulle tirature, quindi spesso le analisi si basano su stime più o meno attendibili. Sappiamo però che il settore del libro garantisce guadagni per da 1.3 miliardi di euro ogni anno.
In questo mercato anche l’edicola, fa la sua parte, con oltre un milione di albi venduti complessivamente ogni mese dalle più importanti realtà editoriali.
Librerie, edicole e fumetterie: quante sono?
Per avere un quadro più specifico, ecco i dati:
- Le fumetterie attive in Italia sono circa 250, mentre le attività classificate da google come “negozi di fumetti” sono circa 400.
- Le librerie attive in Italia nel 2019 sono circa 6680
- Le edicole attive in Italia sono 11mila, ma aggiungendo bar, supermercati, pompe di benzina e autogrill, arriviamo a circa 27mila punti vendita.
Librerie, edicole e fumetterie: la crisi editoriale
Secondo il rapporto Cepell, basato sulle risposte di un panel di 9.000 famiglie e relativo alla fascia di età ‘over 14’, che fornisce un quadro di grande interesse sulle abitudini di lettura e sull’andamento del mercato librario nel nostro paese, c’è stata una tendenza di lungo periodo all’aumento della lettura accelerata nel periodo 1960-1990 (nel 1965 i lettori di almeno un libro l’anno erano per l’Istat poco più del 16%). Negli ultimi anni questa tendenza è andata diminuendo.
Se il nostro paese, gravato dapprima da un forte ritardo nell’alfabetizzazione di base, è riuscito nella seconda metà del XX° secolo a fare enormi passi avanti, non sembra in grado di mantenere un tasso di crescita che consenta di colmare sul breve o medio periodo il gap rispetto ai paesi dell’Europa centrale e settentrionale.
I dati
In base ai dati del rapporto Nielsen, tra il quarto quadrimestre 2010 e il quarto quadrimestre 2011 il numero di acquirenti di almeno un libro è diminuito del 10%, il numero di lettori di almeno un libro è calato del 6%. I lettori forti costituiscono meno del 20% negli acquisti. A queste tendenze si affianca quella all’acquisto di libri più economici portando a margini che garantiscono la sostenibilità economica di editori e librerie al di sotto del del 10%.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- I tre canali elencati non completano il quadro del mercato del libro italiano. I volumi infatti vengono venduti anche in autogrill, catene di supermercati, shop on-line e in numerose tipologie di eventi.
- Altri problemi legati alla crisieditoriale sono lo scarto di circa 10 punti percentuali fra lettrici e lettori e fra un piccolo nucleo di lettori forti e fortissimi e un grande numero di lettori deboli.
- La percentuale dei lettori è tre volte più alta fra i laureati che fra chi ha solo la licenza elementare.
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