Il restauratore è un artigiano che lavora le opere antiche ripristinandone l’aspetto estetico originario nel rispetto della collocazione storica e dei valori artistici, emotivi e tecnici espressi dall’artista. Ecco cosa fa un restauratore e come lo si diventa.
Il mestiere di restauratore
Il restauratore realizza interventi di recupero di opere d’arte e oggetti antichi. Può intervenire non solo su mobili, ma anche su dipinti, ceramiche, affreschi, arazzi e ancora libri, pergamene, strumenti musicali, opere architettoniche, reperti archeologici e persino gioielli. Un restauratore esamina le condizioni dell’opera, valuta le tecniche migliori per intervenire, definisce le modalità di conservazione e di trasferibilità dell’oggetto sottoposto a restauro. Essere un restauratore oggi vuol dire integrare alle conoscenze tradizionali, delle tecnologie nuove nonché ulteriori conoscenze scientifiche e storico artistiche.
Ecco come lavora un restauratore:
- Per prima cosa esamina le condizioni dell’opera, guarda cosa ha causato il deterioramento e valuta il valore storico e artistico della stessa.
- Scopre la storia dell’opera per pianificare al meglio le attività di intervento.
- Sceglie le tecniche migliori di intervento e conservazione, individua i materiali più adatti di cui usufruire per non rischiare di rovinare l’opera.
- Procede con il restauro: trasporta l’opera all’interno di un laboratorio oppure installa un laboratorio sul posto dove si trova l’opera da restaurare.
Come si diventa restauratore?
La professione di restauratore offre interessanti possibilità di carriera, ma è fondamentale una buona preparazione mediante corsi accademici e scuole di restauro. Essenziale è altresì la pratica nei laboratori degli artigiani, lo studio sul campo delle opere che appartengono al patrimonio culturale italiano antico nonché lo studio della storia dell’arte e l’acquisizione di ottime competenze in chimica e biologia per il trattamento dei materiali.
Cosa vuol dire allora restaurare?
Il mestiere di restauratore è senza dubbio affascinante e richiede non solo passione per l’arte, ma anche una buona manualità, senso artistico e conoscenza dei materiali. Restaurare quindi vuol dire innanzitutto ridar vita e splendore ad opere che appartengono al passato. Non solo. Restaurare significa anche saper rispettare i segni che il tempo ha lasciato su un oggetto. L’aspetto antico e vissuto di un’opera ne aumenta il fascino e il valore.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- Il restauro esisteva già nell’antichità. Per i greci, l’arte imitava la perfezione della natura e se un’opera veniva danneggiata, era subito ripristinata allo stato originario, affinché ristabilisse il rapporto con la natura e la divinità. Anche nell’antica Roma si restauravano i monumenti e le opere, per ripararle o per esaltarle.
- L’arte del restauro così come la si intende oggi, venne delineata per la prima volta nel XV secolo, come salvaguardia di un patrimonio del passato, espressione dell’intelligenza umana. Il restauro non era ancora inteso come un mestiere vero e proprio, veniva eseguito in genere da artisti e pittori, che ridipingevano e sistemavano le opere secondo la propria sensibilità.
- In Italia ci sono delle grandi scuole per il restauro riconosciute a livello internazionale:
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it