Maurits Cornelis Escher, genio olandese, conquista Napoli. La mostra organizzata a Napoli raccoglie circa 200 opere, arricchite da produzioni di altri artisti e grafici che ad Escher si sono ispirati nei campi più disparati: dal fumetto, alle copertine di album musicali, alla pubblicità e al cinema. Una mostra ricca e interessante, che ha conquistato il pubblico già nei primi giorni della sua apertura, registrando 5.500 visitatori. La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation e curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudiceandrea. Sarà visitabile fino al 22 aprile 2019 ed è ospitata nelle sale del PAN | Palazzo delle Arti Napoli.
Le opere di Escher: le matrici e la tecnica
Le opere di Escher sono raffinate e tecnicamente superlative, utilizza scienza e matematica per restituire illusione e riflessione. Inventa mondi impossibili che si sviluppano in soluzioni plausibili, realizza su carta scene illusorie trascinando al suo interno lo spettatore che resta ipnotizzato cercando di dipanarsi tra le prospettive che creano percorsi capaci di mettere in discussione la conoscenza dello spazio.
Incisioni, acquaforte, xilografie e litografie, tutte tecniche di difficile realizzazione che Escher rende ricche di dettagli, fluide nelle linee, come se si trattasse di disegni a mano libera, realizzati con pennini e non con sgorbie e taglierini. Il suo padroneggiare la tecnica gli permise di superarne i limiti per ottenere risultati straordinari. Nella stampa a blocchi, ad esempio, come in quella serigrafica, per ogni colore da stampare è necessario creare un apposito blocco o telaio, con la stampa Vortici Escher riuscì a superare questo limite, stampando a tre colori utilizzando solo due blocchi: con la stessa matrice utilizzata per i pesci rossi ottenne anche quelli blu, ruotandola di 180 gradi.
LA MOSTRA SU ESCHER A NAPOLI
Escher amava stupire, e lo faceva attraverso la grafica, utilizzando tecniche che gli permettevano di sperimentare la connessione tra scienza, matematica, natura e capacità contemplativa. Il suo lavoro può considerarsi unico nel suo genere, attinge a diversi linguaggi e realizza opere emozionanti che continuano ad affascinare tutt’oggi per il loro linguaggio che appare sempre futuristico.
Nella mostra a napoli sono esposte circa 200 opere complessive, ed è divisa in 8 sezioni:
Maurits Cornelis Escher: gli esordi
La mostra su Escher a Napoli inizia raccontando il suo lavoro agli esordi, un periodo durante il quale l’artista si avvicina per la prima volta alla tassellazione geometrica come tecnica decorativa che permette di ricoprire delle superfici all’infinito utilizzando elementi modulari. Dimostra da subito grandi capacità nel disegno e impara rapidamente la tecnica dedicandosi con passione al lavoro.
Escher, l’Italia e la Campania
Escher visse a lungo in Italia, visitò molte regioni e si trasferì a Roma per un lungo periodo. Il fascino dei paesaggi Italiani e dei suoi borghi stimolarono la sua attività di grafico e molte delle sue opere ritraggono scorci del nostro Paese. Tra i viaggi che hanno segnato la sua vita professionale e privata c’è quello in Campania, per questo la mostra dedicata ad Escher a Napoli è arricchita da un’inedita selezione di opere prodotte dall’artista durante questo periodo avvenuto nella primavera del 1923. Qui Escher conobbe anche l’amore, incontrando la donna che diventò sua moglie, la giovane svizzera Jetta Umiker. Passò molto tempo tra Napoli, la Costiera Amalfitana fino ad arrivare a Ravello e dedicò diverse opere ai posti visti in quel periodo, più volte inserisce scorci di paesaggi Campani nelle sue opere, si può vedere chiaramente una vista di Atrani nell’opera Metamorfosi II.
Tassellazione
In questa sezione della mostra si approfondisce il lavoro di Escher sulla tassellazione geometrica. Qui si riconoscono le sue radici art nouveau e la sua passione per il tema che lo porta a tenere conferenze e dimostrazioni per spiegare la divisione regolare del piano e a scrivere un libretto pubblicato nel 1957. La sua passione per la tassellazione si rafforza durante una visita all’Alhambra a Granada dove scopre i decori che ricoprono interamente le superfici di questa medina seguendo schemi geometrici precisi.
Struttura dello spazio
Altro tema che esercitava un grande fascino su Escher è quello della struttura dello spazio, a cui la mostra dedica un’intera sezione raccontandolo a seconda del modo in cui Escher lo affronta: superfici riflettenti, struttura dello spazio, nastri e solidi geometrici.
Metamorfosi
Nella mostra su Escher a Napoli non si poteva non presentare il tema della Metamorfosi, di questa sezione fanno parte i lavori più articolati dell’opera di Escher, che affronta la trasformazione di una forma in un’altra e trova la sua massima espressione nel celebre capolavoro intitolato Metamorfosi II del 1939.
Paradossi geometrici
Nella sezione dei paradossi geometrici sono esposte le opere che riguardano il passaggio dalle due alle tre dimensioni utilizzando effetti illusori resi con grande realismo.
Lavori su commissione
Anche Escher ha svolto il suo lavoro da artista grafico rispondendo alle richieste di committenti disposti a pagare un compenso per le sue opere. In questi lavori Escher coglie l’occasione per sperimentare soluzioni che applicherà nelle sue opere.
Eschermania
L’ultima sezione della mostra dedicata ad Escher a Napoli racconta l’influenza che le sue opere hanno avuto sulle generazioni successive, ispirando non solo altri artisti ma anche la produzione di alcuni prodotti e il mondo della moda, dei fumetti, ma anche musicale e cinematografico.