Lotta agli sprechi alimentari e frutta e verdura imperfette. Ci sono determinati tipi di cibi naturali che purtroppo non rientrano nei canoni imposti dal mercato e pertanto non possono essere venduti.
Habitante a tavola: frutta e verdura in polvere contro lo spreco alimentare
Lo scarto di frutta e verdura imperfette
Si tratta nello specifico di alimenti troppo grandi o, al contrario, troppo piccoli, o ancora con difetti nella loro forma o sulla buccia. Quindi esteticamente non proprio perfetti.
Essendo cibo meno bello da vedere, nonostante sia comunque decisamente buono, lo si lascia purtroppo marcire direttamente nei campi o buttato nella spazzatura in selezione preliminare o prima che arrivi sulle nostre tavole.
Un grande spreco
Le imperfezioni estetiche sono, nell’immaginario, una mancata aderenza agli standard stabiliti rigidamente dall’industria alimentare e sono una condizione essenziale per l’accettazione da parte dei consumatori. L’idea infatti, quando si parla di frutta e verdura imperfette, associa l’estetica insolita a una cattiva qualità. Ciò non è assolutamente corretto.
Questo perché i prodotti in questione sono coltivati come gli altri, spesso senza additivi chimici o pesticidi e con metodi biologici molto rigidi. Lo si nota dal colore, solitamente più opaco, poiché la maturazione è stata solamente naturale e non incentivata in modo artificiale.
Oppure, capita addirittura che certi tipi di frutti abbiano forme scomposte o siano piuttosto piccole rispetto al solito, seppure con un buon sapore. Essendo però che si attribuisce molta importanza alla forma imperfetta, alle piccole dimensioni, alle ammaccature e ad altri difetti della buccia, queste vengono presto scartate.
Frutta e verdure imperfette verso il cambiamento
Per poter ridurre i costi del comparto e la lotta allo spreco, ci sono tuttavia catene estere della GDO che hanno già iniziato a occuparsi del problema attraverso diversi progetti. Anche in Italia ci si sta cominciando a muovere in positivo verso una nuova direzione.
Bella Dentro ad esempio, è una startup milanese che acquista direttamente dagli agricoltori lombardi determinati tipi di prodotti ortofrutticoli considerati esteticamente inopportuni al mercato, ma buoni. In questo modo li mette in vendita personalmente o li indirizza ad attività di beneficienza, in modo da evitarne lo spreco. Si tratta di un gruppo di giovani che ha iniziato a vendere questi prodotti in giro per Milano con un’ape car e che in un anno è riuscito a recuperare 26 tonnellate di ortofrutta. Grazie al successo, potranno aprire il primo negozio fisico proprio a Milano progettando anche un e-commerce.
Anche NaturaSi, in collaborazione con Legambiente, ha avviato nei suoi cinquecento negozi l’iniziativa Cosìpernatura, dedicata proprio ai prodotti ortofrutticoli freschi ma imperfetti. Oltre alla buona causa della lotta allo spreco c’è un notevole vantaggio economico. La catena applica infatti a questi articoli uno sconto fino al 50% del prezzo applicato solitamente.
Legambiente e NaturaSì propongono un patto contro gli sprechi alimentari
Pillole di Curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo dati FAO, in Europa, il 21% dello spreco di frutta e verdura avviene direttamente nei campi. Gli alimenti vengono scartati e lasciati direttamente sui terreni e utilizzati per fare compost, essendo imperfetti. Questo significa che 500 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli coltivati sul territorio europeo non arrivano nemmeno sugli scaffali.
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it