L’Italia è famosa per la pizza, un pasto gustoso e nutriente amato in tutto il mondo. Ma quante pizzerie ci sono in Italia?
L’Italia patria della pizza
Prima di svelare quante pizzerie ci sono in Italia, scopriamo cosa ha reso la pizza patrimonio dell’Unesco. La pizza è diventata patrimonio dell’Unesco grazie a una raccolta firme aperta a tutto il mondo. Tra le ragioni del Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco non c’è solo la pizza, ma anche altri aspetti fondamentali della tradizione napoletana come la preparazione dell’impasto, il movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura nel forno a legna. Gesti, canzoni, espressioni e gergo locale rendono la pizza parte del patrimonio culturale dell’umanità, sinonimo di tradizione culinaria esportata in tutto il mondo e radicata nella vita delle comunità.
Quante pizzerie ci sono in Italia?
Le pizzerie presenti in Italia, secondo i dati raccolti nel 2018 della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (Cna), sono quasi 127 mila. Di queste, 76.457 sono esercizi di ristorazione, 40 mila sono ristoranti pizzerie e circa 36.300 sono bar pizzerie. Le aziende che producono pizza sono tantissime! Sebbene gli italiani detengano il primato di pizzaioli, la produzione di pizza si inserisce in un contesto multiculturale, infatti 70 mila sono i produttori italiani, 20 mila gli egiziani, 10 mila i marocchini e 5 mila quelli dell’Est Europa.
Tutti pazzi per la pizza: numeri e consumi delle pizzerie italiane
Quali sono i tipi di pizza?
Per alcuni solo la napoletana nelle sue tradizionali varianti di margherita e marinara è la vera pizza. Le pizze tuttavia, si distinguono per impasto, forma e altezza del cornicione.
- La pizza napoletana cotta nel forno a legna è soffice e sottile con un cornicione spesso e bolloso, utile per preservare il condimento e per mangiare lo spicchio con le mani.
- Un’altra variante italiana è la pizza romana sottilissima, ampia e croccante, con un cornicione quasi inesistente perché l’impasto è steso con il matterello e cotto nel forno elettrico per esaltare “l’effetto cracker”.
- La pizza fiorentina sta diventando un prodotto turistico bello e buono, è in qualche modo un punto d’incontro tra le prime due, con un impasto meno soffice e meno sottile al centro, e con cornicione biscottato in base al tipo di farina e di cottura scelto.
Quale paese consuma più pizza?
Di tradizione romana, napoletana, o fiorentina nelle varianti bio, con ingredienti a km 0 o gourmet con impasti speciali, tra i consumatori domina la pizza tradizionale e il prezzo in media non supera i 7 euro, anche se c’è una piccola fascia di mercato gourmet che va oltre i 10 euro per la scelta di ingredienti ricercati. Nelle metropoli del Nord, soprattutto a Milano, si mangia la pizza più cara, mentre al Sud la più economica. Tuttavia è il Brasile il primo Paese in classifica per consumo di pizza seguito da Svezia e Spagna.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- La vera regina delle strade napoletane è la pizza fritta, uno dei simboli dello street food made in Italy che affonda le sue origini negli anni del dopoguerra. Era chiamata “a ogge a otto” perché si acquistava a credito ed era possibile pagarla dopo otto giorni.
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