Dalle farmacie ai supermercati i probiotici (o fermenti lattici) si trovano un po’ ovunque, in forme diverse e per tutte le tasche. Tutti li hanno assunti almeno una volta. Ma apportano reali benefici alla salute?
Negli ultimi anni i probiotici – anche detti, impropriamente, fermenti lattici – vantando svariate proprietà benefiche per il nostro organismo hanno riscosso molto successo, merito anche delle tante pubblicità propinateci dai media.
Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i probiotici sono microrganismi vivi che hanno un effetto benefico sulla salute del soggetto cui sono stati somministrati.
È bene innanzitutto fare un po’ di chiarezza in merito alla terminologia spesso utilizzata in maniera impropria. Non bisogna infatti confondere i probiotici con i prebiotici, questi ultimi sono definiti come sostanze non digeribili di origine alimentare che, assunte in quantità adeguate, favoriscono la crescita e la funzione di uno o più batteri presenti nel tratto intestinale, come definito dall’OMS. Vi sono poi i simbiotici che possono essere considerati un mix di probiotici e prebiotici che insieme hanno un’azione sinergica positiva per la salute.
Il nostro intestino è ampiamente colonizzato da milioni di microrganismi differenti (soprattutto batteri ma anche virus e altri) questi abitano naturalmente il nostro corpo e contribuiscono alla corretta funzionalità dello stesso. Per esempio la flora batterica migliora l’assorbimento e il metabolismo dei nutrienti ingeriti attraverso l’alimentazione, fungono da barriera fisica contro la colonizzazione di microrganismi patogeni e allo stesso scopo producono sostanze antimicrobiche attraverso cui svolgono una funzione protettiva nei confronti dell’organismo ospite.
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Alzi una mano chi non ha assunto almeno una volta prodotti probiotici o prebiotici?
Li assumiamo generalmente durante una terapia antibiotica, o in caso di gastroenterite e a volte anche senza una reale motivazione. Hanno funzionato? Probabilmente risponderete di si, ma ne potete essere davvero certi?
La letteratura scientifica ci dice che i dati relativi all’efficacia delle preparazioni probiotiche sono ancora limitati poiché gli studi condotti sono scarsi e riguardano ridotti campioni di pazienti. Parliamo quindi di ricerche ancora poco rilevanti e lontane dall’essere un’evidenza scientifica.
Per fare chiarezza in merito è stato pubblicato recentemente uno studio sulla rivista The New England Journal of Medicine. Lo scopo degli autori della ricerca è stato quello di capire quanto i probiotici siano efficaci sotto il profilo clinico. I ricercatori hanno preso in esame una condizione specifica: la gastroenterite nei bambini.
La domanda cui lo studio vuole rispondere è: l’uso di un probiotico ha un qualche effetto sulla gravità della gastroenterite nei piccoli pazienti?
Ad essere sottoposti alla sperimentazione sono stati 1000 bambini affetti da gastroenterite ricoverati in dieci diversi centri di Pronto Soccorso in varie zone degli Stati Uniti. Il numero di pazienti e la diversa posizione geografica degli stessi sono condizioni che pongono le basi per uno studio quanto più attendibile e accurato possibile.
I bambini sono stati divisi in due gruppi, ad un gruppo è stata somministrata una preparazione a base di Lactobacillus rhamnosus (uno dei probiotici più utilizzati) all’altro gruppo di controllo è stato somministrato un placebo ovvero acqua. Altro requisito importante della sperimentazione è la modalità adottata per eseguirla: il doppio cieco. Uno studio condotto in doppio cieco implica che tutti i soggetti coinvolti, in questo caso sperimentatori, bambini e genitori, non siano a conoscenze delle informazioni inerenti l’esperimento, ovvero né lo sperimentatore né i genitori sapevano se era stata somministrata la preparazione probiotica o il placebo. Questa pratica riduce gli errori e fa si che i risultati non siano influenzati in alcun modo.
Le preparazioni, probiotico e placebo, sono state somministrate due volte al giorno per cinque giorni, inoltre i bambini sono stati monitorati per un mese dopo la somministrazione per verificare l’andamento della gastroenterite.
Nessuna differenza
I risultati hanno evidenziato che non vi era alcuna differenza sostanziale tra i due gruppi di bambini: stessa durata della diarrea, stesso numero di scariche giornaliere, stesso numero di episodi di vomito, stessa incidenza di febbre e stessa necessità di ricorrere ad una terapia volta alla reidratazione.
Analizzando tali risultati possiamo concludere che i probiotici nel caso specifico della gastroenterite non hanno alcuna efficacia rilevante. Ciò non deve però escludere i loro effetti potenzialmente positivi in altre condizioni. Sicuramente sarà necessario effettuare ulteriori studi utilizzando diversi dosaggi di probiotico e anche ceppi differenti.
Da questo studio capiamo che i probiotici non devono essere né considerati sostanze “miracolose” cui attribuire un’efficacia terapeutica o preventiva né tanto meno vanno del tutto esorcizzati.
Quando e come vanno assunti i probiotici?
Innanzitutto prima di assumere un probiotico è importante conoscere opportune informazioni sullo stesso, ovvero nome specifico del ceppo, quantità di probiotici vivi contenuti nella preparazione e le condizioni di conservazione del prodotto. Inoltre è bene assumerli solo sotto indicazione del proprio medico. Infine allo scopo di ristabilire il proprio equilibrio intestinale vanno assunti a stomaco vuoto e in un quantitativo che sia di almeno un miliardo al giorno.
I probiotici nello yogurt non sono vitali
È bene infine fare una precisazione: i probiotici aggiunti alla propria dieta non vanno confusi con i fermenti lattici presenti per esempio nello yogurt i quali sono microrganismi vivi ma non vitali ovvero non in grado di riprodursi nel tratto gastrointestinale.
Probiotici, prebiotici, fermenti lattici e simbiotici sono prodotti diversi con funzioni altrettanto diverse perciò è fondamentale capire la problematica e fare una scelta opportuna e mirata, solo in questo modo si possono trarre gli effetti benefici dei singoli prodotti.
Foto in alto di Rimma Bondarenko su Shutterstock
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Noi esseri umani siamo in relazione simbiotica con il nostro microbiota, costituito da miliardi di cellule batteriche “buone”, e non potremmo sopravvivere senza di loro.
- Fino al momento della nascita il tratto digerente dei neonati è completamente sterile. Viene colonizzato subito il parto dai microorganismi con cui l’infante viene in contatto attraverso il tubo digerente della madre. Altri batteri arriveranno dall’allattamento, dall’ambiente e dai cibi con cui si alimenterà.
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