Da Bruxelles arriva Tassonomia, la guida per stabilire cosa è sostenibile

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Il Parlamento Europeo a Bruxelles, a pochi mesi dalla fine del mandato, ha emanato la bozza finale della Tassonomia, la guida per finanziare un’economia europea sostenibile.

Una guida, questa, per stabilire cosa è sostenibile e, dunque, meritevole di finanziamenti. La Commissione Europea, con questo grande lavoro, cerca di fare chiarezza pubblicando questo sistema di classificazione delle attività che possono essere definite “sostenibili” per l’ambiente.

Tassonomia: una guida pratica

“Una guida pratica – scrive la commissione europea – per politici, imprese e investitori su come investire in attività economiche che contribuiscano ad avere un’economia che non impatti sull’ambiente”. Due anni fa, quando è iniziato questo lavoro, la Commissione aveva esplicitato gli intenti: “per salvare il Pianeta, l’economia deve ridurre il proprio impatto, deve avvenire una vera rivoluzione”.

Tassonomia sarà l’inizio di una vera rivoluzione

Questa trasformazione avrà un costo: 180 miliardi di euro all’anno, secondo Bruxelles. Ma basteranno i fondi pubblici per cambiare l’approccio economico e sostenibile? A quanto pare no: la Commissione Europea dichiara infatti che sarà necessario il contributo dei capitali privati, che con Tassonomia saranno indirizzati nella giusta direzione.

Tassonomia, il rapporto tecnico. Finanziare un’economia europea sostenibile

Tassonomia
Shutterstock – koya979

Il titolo originale è “Taxonomy, technical report. Financing a sustainable european economy” ed è stato realizzato dal TEG (Technical Expert Group on Sustainable Finance), un gruppo di 35 esperti incaricati dalla Commissione Europea. A loro si sono aggiunti 150 esperti esterni che hanno contribuito alla realizzazione di quest’opera mai vista prima.

Tassonomia: 141 pagine di risposte

Una vera e propria guida di 414 pagine che analizzano 67 attività economiche in diversi settori: agricoltura, foreste e pesca, manifatturiero, elettricità, gas e fornitura di aria condizionata, acqua, fogne e sprechi, trasporti e stoccaggio, tecnologie per l’informazione e le comunicazioni (Ict), costruzioni. In Tassonomia troviamo i criteri in base ai quali queste attività economiche possono essere considerate sostenibili per l’ambiente.

In che modo Tassonomia definisce un’attività sostenibile?

La guida tecnica propone una ragione principale per cui una delle attività sopra elencate sia ritenuta virtuosa da finanziare. Essa deve contribuire in modo sostanziale alla mitigazione del climate change. Inoltre, vengono forniti esempi e casi pratici per gli investitori che vogliono usare la tassonomia per investire in un’economia low carbon.

Al momento risulta ancora una bozza perché si attende l’insediamento della nuova Commissione Europea ad ottobre 2019. Per i soggetti interessati sarà possibile consultare Tassonomia dal 1° luglio al 13 settembre, periodo in cui potranno inviare i propri feedback attraverso un questionario online. Entro dicembre il TEG metterà a punto tutte le ultime modifiche.

I 6 obiettivi di Tassonomia 2019

Tassonomia
Shutterstock – PopTika

Per poter stabilire i criteri di valutazione, il TEG ha preso in considerazione un’ampia gamma di settori, come abbiamo visto. Queste attività risultano già sostenibili, come ad esempio i trasporti a zero emissioni o gli impianti fotovoltaici, mentre molte altre sono ancora in fase di adeguamento alle nuove esigenze di sostenibilità.

Vengono quindi introdotti 6 obiettivi di tutela ambientale:

  • La mitigazione degli effetti del climate change
  • L’adattamento al climate change
  • L’uso sostenibile e la protezione dell’acqua e delle risorse marine
  • La transizione verso un’economia circolare
  • La riduzione degli sprechi e il riciclo dei materiali
  • Il contenimento dell’inquinamento e la tutela degli ecosistemi.

Al fine di essere ammessa alla Tassonomia, un’attività dovrà avere un contributo sostanziale su almeno uno dei 6 obiettivi di tutela dell’ambiente, senza danneggiare significativamente gli altri.

Una vera sfida per gli abitanti di domani che da dicembre potranno e dovranno contribuire con pratiche virtuose a investire i finanziamenti pubblici e privati.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Attualmente dell’UE fanno parte 28 stati. L’ultimo ingresso è quello della Croazia nel 2013. Il totale della popolazione è di 508 milioni di persone, il che rende l’Europa l’entità politica più popolata dopo Cina e India. Il paese con più abitanti è la Germania con 81 milioni di persone, seguita da Francia (66 milioni), Regno Unito (65 milioni) e Italia (60 milioni). Il meno popolato è Malta, che conta 400.000 abitanti.
  • L’Unione Europea ha la sua bandiera, con le dodici stelle in un cerchio su sfondo blu. Il logo è stato in verità creato nel 1955 da un’istituzione diversa, il Consiglio d’Europa, un’istituzione di dialogo e dibattito sul Vecchio continente, con sede a Strasburgo, che comprendeva anche la Turchia. Nel 1975, il Parlamento europeo ottenne l’autorizzazione da parte del Consiglio di usare lo stesso logo del proprio simbolo e dal 1984 in poi divenne una bandiera per tutte le istituzioni dell’Unione europea.
  • Sono 24 le lingue ufficiali che si parlano nei paesi dell’Unione europea, a cui però vanno aggiunti circa 60 lingue non ufficiali come i dialetti. A differenza di quanto si possa pensare, non è l’inglese la lingua con più locutori all’interno della comunità europea, bensì il tedesco (per il numero di abitanti).
  • Prima di entrare nell’Unione Europea, la Spagna aveva un’aspettativa di vita media di 76,4 anni, mentre ora ha un’aspettativa di vita più lunga in Europa, circa 83,2 anni.

 

Credits immagine in evidenza: Shutterstock – artjazz

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