Il Natale è per antonomasia il periodo dell’anno in cui le famiglie si riuniscono intorno alla stessa tavola. Dopo avervi suggerito come decorare la tavola per le feste, è arrivato il momento di parlare delle abitudini alimentari degli italiani. Facciamo un bilancio delle tendenze di quest’anno, partendo proprio dal menù natalizio e dalle differenze nelle cucine italiane.
Cominciamo col dire che al Centro e al Sud il festeggiamento più sentito è il Cenone della Viglia, mentre al Nord è d’obbligo ricongiungersi per il pranzo di Natale. Con le dovute specifiche regionali, il menù natalizio settentrionale è caratterizzato da bolliti, brodi, pasta ripiena e prevalenza di piatti a base carne. Al Centro largo spazio ai fritti, al pesce ,sopratutto il baccalà, ma anche a legumi mentre al Sud tanta varietà e abbondanza: pesce, carne, fritti, pizze ripiene e tantissimi dolci.
Immancabili in tutte le tavole degli italiani sono la frutta secca i dolci natalizi per eccellenza: panettone e pandoro. Da qui potrebbe partire l’annoso dilemma del Natale, tra chi preferisce l’uno o l’altro. Noi lo risolviamo grazie ai dati raccolti da Aidepi, l’Associazione delle industrie e del dolce e della pasta Italia, secondo cui a vincere sarebbe il Panettone.
Per quanto riguarda le abitudini alimentari vere e proprie, le differenze tra le regioni italiane si assottigliano e ne viene fuori il quadro generale che noi qui vi riassumiamo.
Quali sono le abitudini alimentari degli italiani?
Attenzione al mangiare sano e alla provenienza degli alimenti ma anche preferenza di cibi pronti e consegne a domicilio, queste sono alcune delle tendenze emerse dal Rapporto 2018 dell’Ufficio studi Coop sulle nostre abitudini a tavola. Molte altre informazioni fondamentali per conoscere gli aspetti della vita degli italiani si possono scoprire grazie alle rilevazioni di Istat, l’Istituto nazionale di statistica. Questi dati ci permettono di rispondere alcune domande, ad esempio:
Cosa c’è sulle tavole degli italiani?
Pane e pasta sono sempre al centro delle abitudini degli italiani ma sono superate dalla carne, consumata più volte a settimana. Aumentata la spesa per frutta e verdura, anche se il settore biologico registra una frenata. Infatti, gli acquisti salutisti sono cresciuti del +2,3% nel primo semestre del 2018 ma nello stesso periodo del 2017, la crescita era del +5%. In calo anche il trend della dieta vegana o vegetariana: il 9,7% del campione, dichiara infatti di aver rinunciato a un’alimentazione senza carne, pesce e derivati animali.
Spicca trai consumatori una consapevolezza critica nei confronti dei grassi e dello zucchero: compare una riduzione delle vendite di burro (-10%), della panna da cucina (-6,6%) e dello zucchero raffinato (-6,2%).
Un’abitudine sempre più diffusa risulta essere il cibo pronto, che fa registrare un +6% e in forte crescito è il settore food delivery. Solo nei primi tre mesi del 2018, 3,5 milioni di italiani sono ricorsi ai servizi di ordinazione a domicilio. Emerge poi una preferenza ad acquistare cibi con l’etichetta 100% italiano e a privilegiare piccole marche ai grandi brand.
Quanto spendono gli italiani per mangiare?
Se l’Italia si piazza all’ultimo posto in Europa per quanto riguarda i consumi, si conferma invece prima in Europa e nel Mondo per spesa alimentare (19% la quota di spesa destinata a cibo e bevande, il massimo dell’ultimo decennio). Nel 2017, secondo un’indagine condotta dall’Istat, la quota media mensile familiare destinata al cibo è stata di 457 euro mensili (+2% rispetto al 2016). Nota felice anche per la ristorazione, settore cresciuto del 7,8% negli ultimi dieci anni.
Purtroppo va detto che le abitudini alimentari cambiano in base alla fascia sociale. Dai dati emerge una polarizzazione: la spesa media cresce del 2,8% per le famiglie di alto reddito, ma cala del 4% per le fasce di basso reddito.
Ada Maria De Angelis