Con un po’ di costanza e pazienza, chiunque può creare la propria oasi di serenità con piante d’appartamento facili da curare.
Infatti, anche se non tutti nascono con il pollice verde, la buona notizia è che non è mai troppo tardi per iniziare a coltivare un angolo verde casalingo!
Quali sono le piante d’appartamento più facili da curare?
Potus, la “pianta degli smemorati”
Il Potus, appartenente alla famiglia delle Araceae e originario dell’Asia sudorientale, è un rampicante sempreverde noto anche con il curioso soprannome di “pianta degli smemorati”.
Una scelta eccellente per la coltivazione in vaso, terrario o idrocoltura. In natura, può raggiungere altezze imponenti, fino a sei metri, ma nelle dimensioni più contenute degli appartamenti, si presenta con un’eleganza meno esuberante.
La versatilità di questo rampicante lo rende una delle piante da interno più amate e facili da coltivare. Cresce rapidamente, ed è apprezzato sia per la sua bellezza estetica, grazie al fogliame a forma di cuore caratterizzato da un verde lucido e spesso screziato di crema, che per la facilità di coltivazione.
Il Potus è una scelta ideale per chi non ha un pollice verde: senza dubbio è tra le piante d’appartamento più facili da curare.
Richiede un ambiente luminoso e annaffiature moderate. Il processo di cura è quindi un gioco da ragazzi. Basta aspettare che il terreno si asciughi prima di annaffiarla di nuovo, e in poco tempo, vedrete crescere una pianta rigogliosa con foglie verde brillante, un vero gioiello casalingo che trasforma qualsiasi stanza in un’opera d’arte vivente.
Un altro punto a favore è la sua facilità di propagazione. Basterà immergere una foglia con il picciolo in un contenitore d’acqua, e una volta sviluppate le radici, la pianta sarà pronta per essere rinvasata.
Con l’incremento dell’inquinamento domestico, causato dall’uso diffuso di apparecchi elettronici, prodotti chimici per la pulizia e riscaldamento, cresce il desiderio di creare un ambiente più salubre. Fortunatamente, la natura ci offre una soluzione con piante, come il Potus, che si sono dimostrate capaci di purificare l’aria.
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Sansevieria, la “Lingua di Suocera”
La Sansevieria, nota anche come “lingua della suocera”, è un’opzione perfetta per i principianti nell’arte del giardinaggio d’appartamento.
La Sanseveria Laurentii, conosciuta per la sua eleganza, è una pianta straordinariamente adattabile in termini di esposizione alla luce.
Amante del sole, può prosperare sotto l’illuminazione diretta, ma la sua versatilità si estende anche agli ambienti ombreggiati.
Questa flessibilità la rende una delle piante più apprezzate per la facilità di coltivazione, la resistenza e la duttilità.
Con le sue foglie carnose, è maestra nell’arte di resistere senza acqua per lunghi periodi. L’acqua è necessaria solo quando il terriccio è completamente asciutto, e un’eccessiva irrigazione va evitata per prevenire il marciume del rizoma.
Durante l’inverno, le annaffiature devono essere limitate, generalmente una volta al mese, in base alla temperatura interna.
In estate, l’intervallo si accorcia a 15 giorni. La Sanseveria Laurentii non gradisce gli ambienti umidi, pertanto le nebulizzazioni non sono consigliate.
Per garantire la prosperità della Sanseveria Laurentii, è fondamentale mantenere la temperatura in un intervallo appropriato. La pianta si sentirà a suo agio con temperature minime di 13°C, massime di 30°C, con un’ottimale di circa 20°C. Questa adattabilità termica contribuisce alla sua resilienza e alla sua crescita vigorosa.
Per mantenere la Sanseveria nel suo massimo splendore, è consigliabile dedicare periodicamente del tempo alla pulizia delle sue foglie. Un delicato passaggio con un panno umido è sufficiente per liberare i pori dalla polvere accumulata. Questo gesto non solo mantiene l’estetica impeccabile della pianta, ma garantisce anche un ambiente pulito e sano.
Orchidea Phalaenopsis
Contrariamente alla fama delle orchidee come piante difficili da coltivare, la Phalaenopsis è un’eccezione e quindi si trova tra le piante d’appartamento più facili da curare.
Posizionata in un ambiente luminoso ma non sotto una luce diretta, rivelerà il suo stato di benessere attraverso le radici: verdi e gonfie se la pianta è felice, mentre il bianco indica sete.
Per garantire una crescita ottimale, le Phalaenopsis richiedono temperature elevate (fino a 28 °C in estate) e un’umidità elevata (65-70%), adattandosi comunque anche alle condizioni delle abitazioni.
Quanto all’irrigazione, è consigliato utilizzare acqua demineralizzata per evitare danni alle radici aeree sensibili agli eccessi di sali. L’innaffiatura dovrebbe essere effettuata al mattino per evitare ristagni d’acqua. Un tocco di nebulizzazione delle foglie con acqua distillata contribuirà a mantenere l’orchidea in perfette condizioni.
La concimazione è importante, e diverse scuole di pensiero propongono varie modalità, ma generalmente si consiglia di diluire il concime specifico per orchidee e applicarlo regolarmente, anche ogni 15 giorni, durante la crescita.
Le Phalaenopsis possono fiorire due volte l’anno con condizioni di crescita ottimali. Dopo la fioritura, è possibile tagliare gli steli floreali o eliminarli completamente, influenzando il tipo di fioritura successiva.
Dal momento che crescono sopra gli alberi in natura, il substrato di coltivazione deve essere leggero e ben drenato, ad esempio utilizzando corteccia a scaglie grosse o polistirolo. Il rinvaso è necessario solo se le radici escono eccessivamente dal vaso o se il substrato è deteriorato.
Le Phalaenopsis possono propagarsi attraverso i “keiki“, nuovi getti che crescono lungo il colletto o sugli steli floreali. Questi possono essere staccati e trapiantati una volta che hanno radici sufficienti. La semina è difficile e richiede tempi lunghi; le capsule formate dopo l’impollinazione richiedono circa sei mesi per maturare.
La moltiplicazione artificiale tramite semina in vitro su un terreno di coltura sterile è il metodo migliore per ottenere nuove piante. La simbiosi con un fungo, nota come micorriza, è essenziale per il successo della riproduzione in natura, poiché il fungo fornisce sostanze utili alle orchidee neonate per la crescita.
Yucca, il “Tronchetto della Felicità”
La Yucca, conosciuta anche come “Tronchetto della Felicità”, è un’opzione perfetta per i principianti grazie alla sua adattabilità a condizioni non ideali.
Si tratta di una pianta versatile e resistente. Le foglie coriacee sono di colore verde intenso, appuntite e leggermente seghettate ai margini.
Ama la luce ma non i raggi di sole diretti. Richiede adeguate annaffiature da marzo ad ottobre e meno frequenti in inverno. La nebulizzazione con acqua demineralizzata per il mantenimento della giusta umidità, è consigliata per le piante in interni. Resiste bene a momenti di siccità e richiede poco concime.
La Yucca predilige le zone dal clima marittimo se coltivata in piena terra, ma può prosperare anche nelle regioni settentrionali dell’Italia se posizionata in luoghi riparati dal gelo. Richiede esposizione soleggiata, terreni asciutti senza ristagno d’acqua.
Per le piante in vaso, è preferibile un ambiente caldo e luminoso. Il rinvaso è consigliato in primavera.
Si propaga facilmente attraverso talee di segmenti di tronco, divisione dei polloni basali, o più difficilmente tramite semina in vasi o cassette seguita da trapianto.
Le foglie secche possono essere recise alla base con cesoie, e la pianta può essere pulita periodicamente con un pennello morbido.
La Yucca è poco esigente ma risponde in modo positivo alla concimazione. Durante la primavera-estate, è possibile concimare il terreno ogni 10-12 giorni e ridurre a ogni 25-30 giorni in inverno.
Monstera Deliciosa
La Monstera Deliciosa è una sempreverde, tra le piante d’appartamento più facili da curare. Le sue foglie “bucherellate” la rendono unica, e la sua adattabilità, perfetta a vivere in penombra o in luoghi luminosi senza luce diretta.
Con annaffiature regolari durante l’estate e più sporadiche in inverno, insieme a una nebulizzazione regolare delle foglie, è possibile avere una pianta che ama gli ambienti umidi, portando bellezza in casa.
La Monstera deliciosa, conosciuta anche come filodendro, può raggiungere un’altezza fino a 20 metri e presenta foglie estremamente ampie, con una larghezza che varia dai 50 cm al metro. Le sue radici aeree crescono ai nodi della pianta.
Il nome della pianta deriva dal frutto, lungo circa 25 cm e con un diametro di 4 cm, caratterizzato da un gusto dolce simile a quello dell’ananas e da una forma che ricorda una spiga di mais con squame esagonali.
Esistono diverse varietà di Monstera, tra cui la Monstera deliciosa, la varietà classica con foglie grandi e crescita rapida, la Monstera deliciosa borsigiana, una varietà nana a crescita lenta con piccioli più corti, e la Monstera deliciosa albo-variegata, simile alla prima ma con foglie variegate di bianco.
La Monstera non tollera la luce diretta del sole, ma necessita di una buona quantità di luce. In appartamento, è consigliabile posizionarla in un luogo che riceva luce indiretta da finestre orientate a sud, est o ovest.
La temperatura ideale per la coltivazione in appartamento è di circa 20 °C, e difficilmente sopravvive a temperature inferiori a 10 °C.
La pianta si riproduce facilmente per talea, immergendo lo stelo con poche foglie in un contenitore d’acqua.
In appartamento è raro che la Monstera deliciosa fruttifichi, ma in luoghi dal clima mediterraneo temperato può crescere e fruttificare all’aperto nelle vicinanze delle coste.