Agricoltura idroponica: la situazione in Italia oggi

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L’agricoltura idroponica, un tipo di orticoltura in cui le piante vengono coltivate senza suolo, è sempre più diffusa anche in Italia.

L’agricoltura idroponica, conosciuta anche come idroponica o coltura idroponica, è un metodo di coltivazione messo a punto con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, consentendo agli agricoltori di coltivare piante in stretta vicinanza l’una all’altra. Infatti, il principale vantaggio è quello di riuscire a ridurre la necessità di terra e promuovere una maggiore biodiversità.

Che cos’è la cultura idroponica?

Come anticipato, grazie all’agricoltura idroponica è possibile coltivare le piante senza suolo, utilizzando un’alternativa soluzione acquosa ricca di nutrienti. Questa, che è riciclata in un sistema a circuito chiuso, consente di conseguenza la coltivazione di diversi ortaggi a foglia, erbe e bacche fresche in un ambiente completamente controllato. Oggi questo è uno dei migliori metodi di coltivazione messi a punto in grado di offrire una soluzione alla rapida crescita della domanda di cibo in tutto il mondo.

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Parliamo di agricoltura idroponica – pexels pragyan bezbaruah

Come funziona questo alternativo metodo di coltivazione sostenibile?

L’agricoltura idroponica prevede tecniche di coltivazione alternativa, che prevedono l’utilizzo di un substrato e di acqua arricchita da sostanze nutritive disciolte al suo interno.

In realtà esistono due tipologie di coltivazione idroponica:

  • Quella che sfrutta il substrato e consiste in una miscela di perlite, sabbia o argilla espansa, inumidito e irrigato con acqua e sostanze nutritive.
  • Quella senza substrato cui le radici delle piante sono immerse nel flusso della soluzione nutritiva, composta da acqua e sostanze disciolte.

Tuttavia, in qualsiasi caso, quando si utilizza questo tipo di coltivazione è essenziale assicurarsi che le piante ricevano la giusta quantità di ossigeno, altrimenti rischierebbero di morire asfissiate, nonostante l’acqua e i nutrienti.  Essenziale, è pertanto, per una buona riuscita della coltivazione, saper trovare il giusto equilibrio tra la combinazione di acqua, nutrienti ed ossigeno.

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Parliamo di agricoltura idroponica – hydroponics gaa

I principali vantaggi della coltura idroponica

Il principale vantaggio del sistema della coltivazione idroponica consiste nel poter coltivare qualsiasi specie di pianta in qualsiasi luogo, con qualsiasi condizione climatica, anche in quelle località dove non c’è il terreno adatto. Inoltre, grazie alla coltura idroponica, si ha un controllo migliore sulla gestione delle risorse idriche. Ciò significa che questo metodo riduce il consumo di acqua tramite il recupero e il riutilizzo del flusso idrico, riciclato di continuo per un nuovo ciclo.

Inoltre, grazie alle coltivazioni idroponiche si riduce notevolmente l’utilizzo di diserbanti e sostanze chimiche. Tra gli altri vantaggi si evita anche il rischio di animali pericolosi e di erbe infestanti. E si produce in generale una coltura più sostenibile rispetto a quella in terra.

Infatti, sebbene l’agricoltura idroponica preveda l’uso di energia elettrica, considerando le emissioni di CO2 a parità di prodotto ottenuto, rispetto alla coltivazione in terra, i livelli di inquinamento dell’idroponica fuori suolo sono nettamente inferiori.

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Parliamo di agricoltura idroponica – pexels anna tarazevich

L’agricoltura idroponica e la situazione italiana

Questo innovativo sistema di coltivazione è in continua espansione. Prima di ogni cosa perché è in grado di rispondere alle nuove esigenze, di consumatori consapevoli e sempre più responsabili nella scelta di prodotti a basso impatto ambientale.

A dirlo sono i dati rilevati da PitchBook, società di analisi del mercato degli investimenti in innovazione, secondo cui il settore cresce del 25% all’anno e con la capacità di attrarre 2,71 miliardi di euro di investimenti nel 2021.

Per quanto riguarda l’Italia, la regione che si è portata più avanti in questo settore è la Lombardia. Infatti, grazie all’approvazione della prima legge sull’agricoltura urbana supporta qualsiasi tipo di coltivazione innovativa e non convenzionale, tra cui, oltre all’acquaponica e all’aeroponica, anche l’idroponica.

È proprio in questa regione, a Cavenago, in provincia di Monza che è stata fondata Planet Farm, la vertical farm più grande d’Europa che consiste in una struttura di oltre 9mila metri quadrati, adoperata per la produzione di insalata in foglia ed erbe aromatiche.

Un altro esempio degno di nota è quello in Campania. Qui, nella piana del Sele, che conta circa 3mila aziende specializzate in coltivazioni in serra, sta crescendo di gran lunga anche il numero di quelle dedite all’agricoltura idroponica. Infine, a Gavorrano, vicino a Grosseto, sorge Sfera. Questo è un particolare impianto molto importante in grado di garantire un incremento di produttività di 15 volte a fronte di un risparmio di acqua dell’80-90% rispetto alla coltivazione in campo aperto.

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