Il rinvaso è indispensabile per favorire la salute della pianta e la sua crescita vigorosa. Questo si rende necessario soprattutto per alcuni tipi di piante, ed è appunto il caso dell’orchidea. Non esiste un periodo davvero definito in cui trapiantare le orchidee, in genere è preferibile farlo subito dopo la fioritura della pianta, all’inizio della stagione vegetativa, quando iniziano a comparire le prime radici.
Quando trapiantare le orchidee
Le Orchidacee sono una famiglia di piante monocotiledoni, appartenenti all’ordine Asparagales, i cui fiori sono comunemente chiamati orchidee. Come anticipato non c’è un periodo specifico in cui effettuare il rinvaso delle orchidee, ma vi sono delle condizioni in cui è bene farlo, ovvero quando:
- la pianta è cresciuta troppo e il vaso è diventato troppo piccolo per ospitare la pianta;
- il substrato sta marcendo o è deteriorato e rimane sempre troppo umido o non drena l’acqua in modo corretto;
- la pianta è infestata da parassiti o muffe.
Come trapiantare le orchidee
La prima cosa da fare è scegliere il vaso giusto, ed è bene quindi prestare attenzione a dimensioni e tipologia. Per quanto riguarda la grandezza un vaso troppo grande costringerebbe la pianta a dedicare tutte le sue energie alla crescita delle radici a discapito dei fiori quindi si consiglia di scegliere un vaso più grande del precedente ma non di molto, dovrà garantire una crescita annuale della pianta fino al rinvaso successivo. Per quanto riguarda, invece, la tipologia il consiglio è optare per un vaso in plastica, poco profondo, dotato di fori di drenaggio.
Le orchidee non crescono nel comune terriccio come le altre piante ma hanno bisogno di un substrato molto allentato, composto da pezzi di corteccia e altro materiale organico. Tra i terreni di coltura più utilizzati per questo tipo di pianta ci sono: il guscio di cocco, lo sfagno, la perlite, la corteccia di abete e vari miscele di questi. Il substrato è, in genere, asciutto al momento dell’acquisto, è bene innaffiarlo prima di procedere con il rinvaso.
Arrivati al momento di trasferire l’orchidea nel nuovo vaso sradicarla delicatamente, sciacquarla per eliminare eventuali residui di substrato e con un attrezzo tagliente (coltello o forbice) sterilizzato tagliare le radici e le foglie morte. Disinfettare l’attrezzo eviterà la diffusione di virus, parassiti e varie malattie alla pianta. Una volta fatto ciò risciacquare nuovamente le radici e posizionare l’orchidea nel suo nuovo vaso. In questa fase è bene assicurarsi che la pianta si trovi a una profondità identica a quella del vaso precedente, facendo sì che la foglia più bassa si trovi 1-2 centimetri sotto il bordo del recipiente.
Una volta ben sistemate le radici nel nuovo vaso aggiungere il substrato precedentemente bagnato, cospargendolo nel recipiente e compattandolo attorno alle radici usando le dita. Fatto ciò innaffiare la pianta per completare l’operazione di travaso. Nelle settimane successive al rinvaso si consiglia di bagnare l’orchidea con maggiore frequenza, finché il substrato non sarà in grado di assorbire e trattenere l’umidità.
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Consigli utili
Quando si acquista un’orchidea è bene sceglierne una ricca di boccioli da schiudersi. Le foglie devono essere rigide e le radici di un bel color verde acceso. L’orchidea non deve essere esposta alla luce diretta. D’inverno, visto le temperature più fredde, può essere riposta sul davanzale di una finestra. Avendo bisogno anche di un ambiente umido, meglio collocarla in luoghi come la cucina o il bagno.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- La maggior parte delle orchidee è originaria delle zone tropicali, ma sono presenti anche nel nostro Paese. Difatti le orchidee spontanee in Italia sono 29 generi per circa 189 tra specie e sottospecie.
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