Le piante grasse presentano caratteristiche che le contraddistinguono dalla maggior parte delle altre piante. Diverse necessità di acqua, luce, composizione del terreno e diversità anatomiche le rendono decisamente “particolari”. In virtù di questo le piante grasse di possono coltivare in casa?
Le piante grasse si possono coltivare in casa?
Le piante grasse, grazie ai colori e alle stravaganti forme, possono costituire un vero e proprio complemento d’arredo in una casa. Ma sono adatte agli ambienti interni?
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Nonostante le innumerevoli varietà di queste piante le condizioni necessarie alla loro crescita sono pressoché simili tra loro. Tutte le piante grasse resistono anche a condizioni molto sfavorevoli, come siccità e temperature elevate. Iniziano a dare i primi segni di sofferenza in caso di temperature al di sotto dei 15°C, oppure in grave mancanza di luce.
Le piante grasse non presentano le classiche foglie che invece troviamo, sotto varie forme, nel resto della vegetazione. Bensì queste sono dotate di un apposito tessuto, che prende il nome di parenchima acquifero, che consente l’accumulo di liquidi. Grazie a tale conformazione le piante grasse immagazzinano acqua quando è disponibile, ovvero nella stagione delle piogge, per poi usufruirne nei periodi secchi.
La capacità di ottimizzare le risorse di acqua ha permesso a questo tipo di vegetazione di colonizzare habitat, ostili alla maggior parte delle altre piante, caratterizzati da climi tropicali aridi e sub-aridi. Tali luoghi sono interessati da piogge solo per un periodo dell’anno (generalmente l’estate), seguito poi da un lungo periodo di totale siccità. Per questo motivo le piante grasse rientrano nei vegetali definiti xerofili, ovvero adatti a vivere in condizioni alquanto estreme e ambienti dal clima arido o desertico (ambiente xerici).
Grazie alle caratteristiche che contraddistinguono le piante grasse è possibile affermare che sono adatte agli ambienti interni quindi si possono coltivare in casa.
Come prendersi cura delle piante grasse in casa
Un problema per la sopravvivenza di queste piante possono essere le basse temperature. Per questo motivo, l’ambiente interno si rivela una posizione ideale per le piante grasse. Meglio se poste in corrispondenza di una fonte di luce, per esempio sul davanzale di una finestra.
Una particolare attenzione va riservata all’innaffiatura. Le piante grasse, infatti, rischiano spesso di marcire per irrigazioni troppo abbondanti. Una regola generale dice che queste specie hanno bisogno di acqua nel periodo di crescita, ovvero in primavera/estate, mentre nel periodo di riposo vegetativo, in inverno, si può anche quasi evitare di innaffiarle. Il consiglio è quello di bagnare il terreno e non direttamente la piantina e di farlo con cadenza settimanale nei mesi estivi e ogni 5-6 settimane in inverno.
Per quanto riguarda il terreno le piante grasse riescono ad adattarsi a quasi tutte le tipologie, anche quelle più difficili come l’argilla o la sabbia. Il terriccio che si consiglia di usare dovrà essere poco compatto e che faciliti il drenaggio dei liquidi, cui aggiungere della torba che favorisce lo sviluppo della pianta.
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Pillole di curiosità Io non lo sapevo e tu?
- Le piante grasse vengono definite piante succulenti perché dotate di particolari tessuti che permettono di immagazzinare grosse quantità di acqua.
- Le piante succulente sono spesso chiamate, erroneamente, col termine generico di cactus, che in realtà si riferisce a una determinata famiglia di queste piante. Se quasi tutti i cactus sono succulente, non tutti i vegetali succulenti sono cactus.
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