Nella ristorazione e nel settore turistico in genere, si è soliti parlare di “esperienze“.
Recarsi al ristorante non è più ritenuto semplicemente consumare un pasto fuori casa, ma una vera e propria “esperienza”
Come afferma il celebre critico enogastronomico Edoardo Raspelli, si va al ristorante per una esperienza multisensoriale, non solo per mangiare.
La filosofia del consorzio Parma Quality Restaurant è questa: valorizzare la cultura culinaria locale, promuovere il patrimonio gastronomico parmense, innovare i piatti della tradizione, rispettando il territorio e le sue materie prime. Pertanto, un pranzo o una cena in uno dei 30 ristoranti del consorzio diventa un’esperienza nella quale ci si lascia coinvolgere con tutti i cinque sensi.
Con questa consapevolezza, abbiamo prenotato una cena per due al ristorante Inkiostro, uno dei 30 del consorzio Parma Quality Restaurant. Il ristorante è attivo da cinque anni ed ha come chef Terry Giacomello.
Ci accolgono due camerieri in divisa, nella ormai consueta mascherina nera cui il 2020 ci ha abituato – evidenziata dal marchio del locale. Ci accompagnano ai tavoli, ci fanno accomodare. Il Servizio è curato nei minimi particolari.
La salaè arredata con gusto e molto ampia: uno dei pregi dei ristoranti gourmet è la mancanza di difficoltà ad affrontare il discorso del distanziamento fra i tavoli.
Arriva il menù e, stupore, se siete una coppia solo quello consegnato all’uomo contiene i prezzi. E vi accoregerete che anche nel costo Inkiostro viene incontro a tutte le possibilità economiche.
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Piatti unici e ricercati. Camerieri di sala a disposizione per illustrare le fragranze contenute: sapori e profumi unici, impossibili da trovare altrove, con abbinamenti studiati dallo stesso chef.
L’alternativa al menù alla carta sono le 19 Vibrazioni, in pratica 19 assaggi di altre pietanze, anche queste uniche. in alternativa si può optare per un menù a sorpresa; fra le pietanze proposte alla carta, lo chef stesso ne sceglie 6 a sua discrezione.
Impressionante la carta dei vini che è grande quanto il volume di un’enciclopedia e propone una varietà di circa 900 etichette provenienti da tutto il pianeta: alcune bottiglie raggiungono la tripla cifra.
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Una volta ordinato, l’attesa viene ingannata con mini-porzioni di assaggi offerti dalla casa. Il companatico, declinato in varie combinazioni, è freschissimo, “fatto in casa” come i grissini.
Cominciamo la degustazione con un risotto, cotto in una birra scura doppio stout, impreziosito da chips di carciofi, animelle di vitello e un’emulsione di torrone. Il nostro palato si avvolge di sapori mai accostati prima. anche Sui secondi ci dividiamo: mia moglie preferisce il coniglio, una carne che in realtà non ho mai apprezzato, mentre io mi spingo ad ordinare la renna.
Il coniglio viene presentato come lombo, insieme a cervello fritto, uva di mare e radice di bardana marinata. Per quanto riguarda il mio piatto, trancio di renna arrostito, riduzione di noce verde, bacche e semi rari.
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Pensare di profanare il “compagno di avventure” di Papa Noël potrebbe far titubare, ma nessun pregiudizio: la carne di renna è un piatto tipico della cucina norvegese, considerata una delle più salutari al mondo, ricca di vitamina B-12, omega-3, omega-6, ferro, zinco e a basso contenuto di grassi. Si gusta solitamente in Lapponia finlandese, e anche in Norvegia, dove la renna costituisce un piatto tradizionale consumato molto di frequente.
Anche la lista dei dolci presenta piatti unici. Per anticipare la dolcezza che preannunciano queste portate ci viene offerto un pre-dessert.
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Arriva anche la sorpresa: in fase di prenotazione mi era stato chiesto se si trattasse di un’occasione speciale ed era infatti il mio compleanno. Il ristorante quindi mi ha offerto una piccola torta di cioccolato per due persone con la scritta ‘Auguri’ e la classica candelina da spegnere. Naturalmente ho apprezzato molto questo gesto. Alla fine della cena, abbiamo potuto conversare con lo chef Giacomello in persona.
Dal Friuli con amore
Terry Giacomello è uno chef friulano che fin da piccolo ha coltivato la passione per la cucina. La sua famiglia aveva una trattoria e da lì tutto è cominciato. Ci ha parlato delle sue numerose esperienze all’estero, nelle quali ha potuto lavorare con tanti chef famosi, lui stesso dice che si è scelto i più strani, da cui ha cercato di carpire qualche segreto, per poi elaborarlo a modo suo. Molti dei piatti con cui ha iniziato sono quelli che ha imparato, ma mai ha voluto copiare, ha sempre messo qualcosa di suo.
La sua grande passione è la sperimentazione: ci dice che il suo momento migliore è quando inventa, quando prova gli ingredienti e li mette insieme. Quando poi il piatto è in tavola e il cliente lo apprezza, il suo lavoro su quel piatto finisce e bisogna inventarne un altro. Con gli ingredienti del territorio dice di aver fatto ormai di tutto, di averne scoperto e sperimentato tutte le possibili varianti. Per mangiare una qualsiasi specialità del territorio ci sono già tanti ottimi ristoranti e quindi lo chef si domanda: perché qualcuno deve venire a mangiare all’Inkiostro? Per questo preferisce fare piatti molto particolari e unici. Ringraziamo lo chef Giacomello di avere questo riguardo verso i clienti e presentarsi a loro per sapere se è andato tutto bene e se hanno apprezzato le sue proposte. Ottimo il servizio ai tavoli con i camerieri disponibilissimi e bravissimi a spiegare quello che i clienti in molti casi non hanno mai visto, né tanto meno mangiato.
Al momento del conto riceviamo anche un voucher; è un’iniziativa di Parma Quality Restaurant, intesa ad incentivare la ripartenza dopo il lockdown. Presentando questo voucher ad un prossimo pranzo o cena in uno dei trenta ristoranti consorziati, si ha diritto alla ‘Tasty Box’, una confezione con vari prodotti del territorio, offerti dalle ditte produttrici.
Andrea Grignaffini: l’enogastronomia e le eccellenze alimentari a Parma
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
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L’esperienza “Luxory” all’interno della suggestiva cantina di Inkiostro permette di prenotare un tavolo riservato in cantina: 10 portate, aperitivo e Bottiglia di Grand Siecle, Laurent Perrier: un viaggio senza eguali per vivere un esperienza con tutti i 5 sensi.
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