Habitante a tavola: chi sono e cosa mangiano i reducetariani

Reducetariani|Reducetariani - polli al pascolo|Reducetariani

Negli ultimi anni in fatto di scelte alimentari non è insolito sentire “stranezze” e abitudini che di primo acchito posso sembrare stravaganti. Se è vero che alcuni regimi alimentari altro non sono che semplici mode passeggere, è vero anche che altre invece da considerarsi veri e propri stili di vita tutt’altro che strani. Un esempio è dato dai reducetariani. Vediamo chi sono, cosa mangiamo e perché tale filosofia alimentare è considerata sostenibile.

Habitante a tavola: il consumo di carne e gli effetti sull’ambiente

Chi sono i reducetariani

Questo nuovo movimento alimentare è opera di Brian Kateman, un giovane ricercatore della Columbia University che lavora nel dipartimento di “Ecologia e biologia ambientale”. L’idea di base è quella di ridurre il consumo di carne e valutarne attentamente la qualità. Detto in altri termini meno carne ma di ottima qualità.

Coloro che hanno scelto di seguire questa filosofia alimentare affermano di impegnarsi a mangiare meno carne rossa, pollame, pesce e carne di qualsiasi altro animale valutando ciò che stanno mangiando in termini di tipologia di allevamento e qualità del prodotto. I reducetariani sono coloro che se mangiano la carne a pranzo non la mangiano anche a cena. Oppure sono coloro che la evitano per esempio nel weekend. Il principio fondamentale da seguire è consumarne di meno rispetto a quello cui si è abituati.

Reducetariani
Habitante a tavola: chi sono e cosa mangiano i reducetariani – SHUTTERSTOCK di Oaisu

Cosa mangiano i reducetariani

Sostanzialmente mangiano di tutto ma con particolare attenzione alla carne, evitando di abusare del suo consumo. Chi decide di seguire questa filosofia alimentare non rinuncia a nulla, a differenza per esempio di vegani e vegetariani che escludono completamente alcune classi alimentari, bensì ridimensionano il consumo dei prodotti di origine animale. Altro piccolo ma importante accorgimento per sposare appieno questo regime alimentare è accertarsi che ciò che si compra e si porta in tavola sia sostenibile. Ciò è possibile per esempio scegliendo quegli alimenti animali che provengono solo da un certo tipo di allevamento. Sarà quindi da preferirsi il bestiame nutrito al pascolo piuttosto che quello proveniente da un allevamento intensivo.

Reducetariani - polli al pascolo
Habitante a tavola: chi sono e cosa mangiano i reducetariani – SHUTTERSTOCK di Janis Apels

La filosofia dei reducetariani: uno stile di vita sano e sostenibile

Questa filosofia alimentare costituisce un modo non solo per prendersi cura della propria salute ma anche per quella dell’ambiente, il tutto con uno sguardo attento allo sfruttamento degli animali. Gli allevamenti di bestiame e tutta quella serie di processi che portano alla produzione della carne ha un forte impatto sull’ambiente in termini di inquinamento.

Si stima, infatti, che circa il 20% della produzione e quindi dell’emissione di CO2 nell’atmosfera derivi proprio dal consumo di carne. Partendo da questo presupposto vien da sé che consumare globalmente una minore quantità di carne implica un minore impatto ambientale. Questo regime alimentare non riguarda, quindi, solo il singolo individuo ma l’intero ecosistema in cui esso si colloca.

Habitante a tavola: carne “coltivata” in laboratorio, nuova frontiera della sostenibilità?

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo il Rapporto Italia 2021 di Eurispes quasi un italiano su dieci è vegano o vegetariano. Secondo i risultati dell’indagine annuale vegetariani e vegani sono infatti l’8,2% della popolazione. Un dato in leggero calo se confrontato con quello relativo al 2020, quando invece erano l’8,9% del totale, la percentuale più alta mai registrata.
  • Più nel dettaglio, la medesima indagine ci dice che, le persone che hanno dichiarato di essere vegetariane sono il 5,8% della popolazione italiana, mentre i vegani sono il 2,4%. A scegliere un regime vegetariano sono soprattutto le donne rispetto agli uomini, detto in numeri si tratta del 6,9% contro il 4,7%. Nel caso dei vegani la situazione si inverte, gli uomini sono il 2,7% mentre le donne il 2%.
  • Il 23,1% di coloro che adottano tali regimi alimentari lo fa allo scopo di seguire uno stile di vita improntato al rispetto degli animali e del pianeta, mentre il 21,3% di essi lo fa perché spinto da motivazioni legate alla salute.

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