Alimentazione proibita: ecco 10 cibi vietati nel mondo

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Esistono alcuni cibi vietati, che finiscono nella lista dell’alimentazione proibita. Diverse le motivazioni, che possano essere legate all’etica o alla pericolosità del cibo stesso. Oppure che sono confinati a “fatto privato”, nelle case, e non sono riproducibili al ristorante. Altri cibi sono sottoposti a un vero e proprio embargo. Lo sapevate? Seguiteci in questo nostro viaggio alla scoperta dei cibi vietati nel mondo.

Ecco i 10 cibi vietati nel mondo:

Gli abitanti viaggiatori golosi di carne di cavallo, quelli che non sanno rinunciare ad un bicchierino di vodka ghiacciata o sono allettati da un buon latte di cocco si ritengano avvisati dalla seguente rassegna che elenca alcuni cibi vietati nelle tavole dei Paesi del mondo.

  1. Carne di cavallo negli Stati Uniti d’America
  2. Latte di cocco in Nigeria
  3. Ghiaccio nella vodka in Russia
  4. Insaccato di pecora 
  5. Il pesce palla
  6. Il durian a Singapore
  7. In Cina, a fine pasto, bisogna riporre le bacchette di fianco alla ciotola, ben stese sul tavolo, e mai, ma proprio mai, appoggiate verticalmente, perché così vengono disposti solo gli incensi per i defunti.
  8. Il fois gras in California
  9. Il maiale nei paesi arabi o di religione islamica
  10. Il cervello fritto

L’Italia e i cibi vietati per la cucina del Bel Paese 

Tra i cibi vietati nel nostro Paese, quello più famoso è indubbiamente il cervello fritto o cervello alla fiorentina. Nel marzo del 2001, in piena emergenza mucca pazza, fu messo al bando dal Comitato veterinario dell’Unione Europea, proprio perché rischiava di trasmettere all’uomo la pericolosa malattia.

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Alla categoria dell’alimentazione proibita appartengono anche lo spiedo bresciano e la polenta e osei, dopo le recenti modifiche apportate alla legge sulla caccia, imposte dall’Unione Europea. Secondo la normativa, i ristoratori non potranno più inserire i passeri – quelli italiani erano già stati vietati da anni, ultimamente si ricorreva solo a quelli importati dalla Tunisia – nello spiedo. Solo i privati con un cacciatore in famiglia possono gustarlo senza problemi.

Suscita invece ampi consensi il divieto di consumare carni provenienti da animali d’affezione come il cane e il gatto (che era conosciuto come pietanza solo in Veneto, in Lombardia e in Toscana durante l’ultimo conflitto mondiale e, in precedenza, solo nei periodi di più nera carestia).

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